ECONOMIA
Manovra
Visco: il rapporto tra debito e Pil rischia di diventare insostenibile
Il governatore della Banca d'Italia: l'aumento improduttivo del disavanzo alimenta i dubbi degli investitori, serve una strategia credibile di bilancio
Secondo Visco, "vanno tenuti in considerazione i vincoli che derivano dall'elevato livello del debito" in quanto "un aumento improduttivo del disavanzo finirebbe col peggiorare le prospettive delle finanze pubbliche, alimentando i dubbi degli investitori e spingendo più in alto il premio per il rischio sui titoli di Stato".
Benefici solo temporanei da spesa finanziata in disavanzo
Il governatore avverte che "accrescere la spesa per investimenti finanziandola in disavanzo, senza incidere sul potenziale di crescita, fornirebbe benefici solo temporanei. Una reazione negativa dei mercati - se ad esempio il premio per il rischio salisse di 200 punti base, restando ancora al di sotto del livello registrato alla fine del 2011 - avvierebbe un rapido aumento del rapporto tra debito e prodotto; tenendo conto dell'impatto negativo sulla crescita economica esercitato dall'aumento dei tassi d'interesse e dalla crisi di fiducia, il rapporto si collocherebbe presto su una traiettoria insostenibile".
Cautela nel ricorso al deficit
"Nelle attuali condizioni della finanza pubblica e con un basso grado di efficienza nell'amministrazione, il ricorso al disavanzo va utilizzato con cautela", dice ancora Visco, secondo il quale bisogna "assicurare un impiego delle risorse effettivamente rivolto al sostegno dell'attività economica, nel breve e nel più lungo termine".
Obiettivi di bilancio siano orientati alla stabilità
"E' essenziale che gli obiettivi di bilancio siano e appaiano fortemente e credibilmente orientati alla stabilità finanziaria e che le linee di riforma siano efficacemente indirizzate a una crescita sostenuta, e inclusiva, dell'economia", spiega il governatore di Bankistalia. Riducendo l'avanzo primario di un punto percentuale del prodotto rispetto al livello attuale, "l'incidenza del debito sul Pil si ridurrebbe lievemente grazie all'impulso espansivo impresso al livello dell'attività economica; tuttavia, senza un aumento della crescita economica nel lungo periodo il rapporto tra debito e prodotto tornerebbe presto ad aumentare, anche in assenza di reazioni negative sui mercati finanziari". La situazione, ha proseguito Visco, "sarebbe diversa se le risorse ottenute con il maggiore disavanzo fossero impiegate in maniera tale da aumentare il potenziale di crescita e se si riducesse il premio al rischio sui titoli di Stato italiani: con una crescita annua più elevata di un punto e con il ritorno dei rendimenti dei titoli di Stato sui valori registrati all'inizio di quest'anno, il rapporto tra debito e prodotto si avvierebbe su una traiettoria stabile, seppure non particolarmente rapida, di declino".
Usare al meglio le risorse per le opere pubbliche
Utilizzare al meglio le risorse disponibili e selezionare le opere pubbliche veramente necessarie, è un altro messaggio del governatore di Bankitalia dal Convegno della Corte dei Conti. Secondo Visco "in Italia la dotazione di infrastrutture è inadeguata, o rischia di diventarlo, per carenza di manutenzione ma, allo stesso tempo, appare evidente che i necessari interventi vanno affiancati da incisivi miglioramenti nella selezione, programmazione e realizzazione delle opere pubbliche". "Il ritardo infrastrutturale del nostro Paese rispetto alle altre principali economie non deriva esclusivamente dall'insufficienza delle risorse finanziarie".