ECONOMIA
Dopo il Dieselgate
Volkswagen promette rigore: "Riconquistare fiducia è la nostra principale priorità"
Il presidente del consiglio di sorveglianza della casa automobilistica, Hans Dieter Poetsch: "Una delle prove più grandi della nostra storia. L'azienda ha tollerato violazioni delle leggi"
Wolfsburg (Germania)
“Siamo davanti a una delle prove più grandi della nostra storia”. In una conferenza stampa indetta a Wolfsburg, dove ha sede la casa automobilistica, il presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen, Hans Dieter Poetsch, non nasconde la delicatezza della situazione dopo lo scandalo delle emissioni truccate. “Non solo siamo profondamente scioccati, ma questi eventi hanno portato il gruppo in una situazione molto difficile - ha aggiunto - Riconquistare fiducia è la nostra principale priorità e la nostra principale sfida. Gli ultimi due mesi e mezzo sono stati senza precedenti”.
Le cause del Dieselgate
Volkswagen, ha spiegato Poetsch, non è ancora in grado di fare i nomi dei responsabili, ma ha individuato “tre fattori” che hanno concorso al Dieselgate: errori e omissioni di singoli, debolezze in alcuni processi e la tolleranza da parte dell'azienda di violazioni delle leggi. Una tolleranza che purtroppo c'è stata, ha proseguito, “ed è la cosa più grave”. “Non si è trattato di un errore di una volta, ma di una catena di errori ininterrotta”.
450 persone partecipano alle indagini
Nelle indagini sono al lavoro 450 esperti. Si tratta di due gruppi di inquirenti, uno esterno e l'altro interno. Questo “sistema duale” secondo Poetsch garantirà un chiarimento completo, senza sconti, dell'accaduto. Obiettivo di Volkswagen è dare una "sintesi completa dei risultati" dell'indagine entro l'assemblea generale del 21 aprile 2016.
Le cause del Dieselgate
Volkswagen, ha spiegato Poetsch, non è ancora in grado di fare i nomi dei responsabili, ma ha individuato “tre fattori” che hanno concorso al Dieselgate: errori e omissioni di singoli, debolezze in alcuni processi e la tolleranza da parte dell'azienda di violazioni delle leggi. Una tolleranza che purtroppo c'è stata, ha proseguito, “ed è la cosa più grave”. “Non si è trattato di un errore di una volta, ma di una catena di errori ininterrotta”.
450 persone partecipano alle indagini
Nelle indagini sono al lavoro 450 esperti. Si tratta di due gruppi di inquirenti, uno esterno e l'altro interno. Questo “sistema duale” secondo Poetsch garantirà un chiarimento completo, senza sconti, dell'accaduto. Obiettivo di Volkswagen è dare una "sintesi completa dei risultati" dell'indagine entro l'assemblea generale del 21 aprile 2016.