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MONDO

Aereo abbattuto il 17 luglio

Volo MH17, atterrati in Olanda gli aerei con 40 corpi

I primi corpi delle vittime sono arrivati a Eindhoven, accolti con una cerimonia ufficiale. Secondo il premier australiano, Tony Abbott, è possibile che diversi cadaveri siano ancora sul luogo del disastro. Intanto la Commissione europea sta lavorando a nuove sanzioni mirate nell'ambito della crisi ucraina. Vanno avanti le indagini sulla tragedia 

Olanda, la cerimonia per accogliere i corpi le vittime (ap)
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Eindhoven (Olanda) Gli aerei con i corpi dei passeggeri del volo Malaysia Airlines, abbattuto in Ucraina lo scorso 17 luglio, sono atterrati a Eindhoven con il loro carico di morte e di dolore. Sono soltanto 40, per ora, le salme accolte all'aeroporto olandese con una cerimonia ufficiale alla presenza dei reali e delle autorità nel giorno in cui si celebra il lutto nazionale. 193 le vittime olandesi della tragedia. Il re Guglielmo Alessandro e la regina, il premier Mark Rutte, il vicepremier e tutti i ministri, insieme ai rappresentanti di 17 Stati che hanno riportato vittime, hanno osservato un minuto di silenzio davanti ai due velivoli militari che hanno trasportato le prime salme. Le bare saranno poi caricate su 40 macchine che le trasporteranno alla base militare di Ilversum, a circa 130 chilometri da Eindhoven, dove partiranno le operazioni di riconoscimento che potrebbero richiedere "mesi", come ha spiegato il premier Mark Rutte. Le altre vittime arriveranno sempre a Eindhoven nei prossimi giorni.

Non tutti i corpi delle 298 persone morte nell'aereo abbattuto nei cieli dell'Ucraina sono stati recuperati. Secondo il premier australiano Tony Abbott è probabile che diversi cadaveri siano ancora abbandonati sul luogo del disastro "esposti alle intemperie". E Berlino ha accusato la Russia e i separatisti di scarsa cooperazione: "persistono problemi nelle ricerche dei cadaveri e nell'accesso degli esperti internazionali sul luogo della sciagura. Il Cremlino continua a mostrare scarso interesse per un chiarimento approfondito".

La Commissione europea sta lavorando a nuove sanzioni mirate nell'ambito della crisi ucraina. Le conclusioni di questo lavoro saranno domani sul tavolo del Coreper, l'organismo del Consiglio in cui siedono i rappresentanti permanenti dei 28 Paesi membri. Intanto nella regione di Donetsk torna ad acuirsi la crisi. Sono passati solo sei giorni dalla tragedia del volo MH17  e oggi i separatisti filorussi hanno abbattuto due caccia governativi Sukhoi-25, nei cieli al confine con la Russia. I due piloti si sono salvati grazie al paracadute. Questo attacco sembra confermare un'ampia disponibilità di armi sofisticate nelle mani dei miliziani filo-russi e getta un'ombra ancora più scura sull'evoluzione del conflitto.

Vanno avanti anche le indagini sul volo MH17 abbattuto da un missile. Gli esperti britannici della Air Accidents Investigation Branch (Aaib) hanno confermato di aver ricevuto le scatole nere dell'aereo malese dalle autorità olandesi, consegnate al quartier generale della stessa Aaib a Franborough, in Inghilterra. Gli esperti procederanno con l'analisi dei dati, tra cui circa due ore di conversazione registrate nella cabina di pilotaggio. Si ipotizza che i britannici possano essere in grado di inviare il risultato delle loro analisi ai responsabili olandesi già entro 24 ore. 

Le polemiche sull’abbattimento, però, non si spengono. Il premier e l’opposizione della Malesia hanno chiesto congiuntamente che i responsabili paghino per il loro crimine. Il primo ministro si è detto "arrabbiato e deluso" per il ritardo con cui i separatisti filo-russi hanno permesso l'accesso al sito del disastro e la consegna delle scatole nere e dei corpi delle vittime. Molti attribuiscono grandi responsabilità alla Russia. Fonti dell'intelligence Usa, citate dalla Bbc, sostengono che il volo della Malaysia Airlines sarebbe stato abbattuto "per errore" dai ribelli separatisti e che non ci sarebbe alcun collegamento diretto con Mosca. Il Cremlino, dicono tuttavia, "ha creato le condizioni" per l'incidente, armando i ribelli filo-russi. La risposta è giunta da Vladimir Chizhov, ambasciatore di Mosca presso l'Unione Europea, secondo il quale la Russia ha consegnato all'Ue tutti i dati in suo possesso sul disastro.
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