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ECONOMIA

Audizione davanti al Congresso Usa

Yellen: no all'abrogazione della riforma della Finanza

La presidente della Banca centrale americana era stata criticata in campagna elettorale da Donald Trump, che l'ha accusata di essere "politicizzata". Davanti al Congresso dice di voler restare in carica fino alla scadenza del suo mandato

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Janet Yellen "boccia" l'abrogazione della riforma della finanza preannunciata da Donald Trump. La Dodd-Frank Act, la riforma varata dal presidente uscente Barack Obama dopo la crisi del 2008, "ha molti aspetti positivi" e non sarebbe opportuno "portare indietro le lancette della regolamentazione finanziaria", dice la presidente della Federal Reserve durante l'audizione davanti alla Commissione economica congiunta del Congresso. "Si dovrebbe essere felici che ora il sistema finanziario è più sicuro e poggia su basi più solide", sottolinea. Il presidente eletto ha più volte criticato la riforma e anticipato che una volta entrato alla Casa Bianca si impegnerà per rivederne varie parti. In particolare, ha detto Yellen, "non sarebbe opportuno tornare ai precedenti standard sui mutui che hanno portato alla crisi".

"Intendo restare alla guida della Fed fino alla scadenza del mandato"
Yellen ha poi spiegato che intende restare alla guida della Federal Reserve fino alla scadenza naturale del suo incarico. ''Non vedo'' circostanze per le quali ''non potrei servire l'intero mandato alla Fed. La mia intenzione è restare per i quattro anni del mandato'', ha detto la presidente della Banca centrale americana durante l'audizione davanti al Congresso Usa.

L'impegno di Yellen a restare segue le critiche che le sono state mosse dal presidente-eletto, Donald Trump, che l'ha accusata di essere politicizzata, alimentando le indiscrezioni che in caso di una sua vittoria elettorale si sarebbe dimessa.

"I dati rafforzano la possibilità di un aumento dei tassi"
Gli ultimi dati arrivati dall'economia Usa "sono coerenti con il mandato della Fed" di rafforzamento del mercato del lavoro e inflazione sotto controllo, ha poi sottolineato la presidente della Federal Reserve. L'enfasi sulle indicazioni giunte dopo l'ultimo vertice del comitato di politica monetaria della Fed sembra quindi rendere più credibile l'ipotesi di un rialzo dei tassi nel prossimo meeting del 13 e 14 dicembre. Se i dati confermeranno lo scenario, ha concluso la Yellen, per la Fed dovrà "forse regolare le proprie prospettive".

"Aggiustamento dell'outlook quando sarà più chiara la politica del nuovo governo" 
Guardando avanti, la Banca centrale americava valuterà l'impatto della strategia economica della prossima amministrazione, quella del presidente eletto Donald Trump, ha poi detto Janet Yellen. Rispondendo a chi chiedeva se l'elezione di Trump ricadesse tra i motivi di preoccupazione della Fed, Yellen non ha citato direttamente il presidente eletto, limitandosi a considerazioni generali: l'economia continua a rafforzarsi e lo stesso vale per il mercato del lavoro, ma "ovviamente ci sono questioni di politica economica che il Congresso e l'amministrazione valuteranno nei prossimi mesi e quando ci sarà maggiore chiarezza sulla posizione del Governo sulle questioni economiche, la Federal Reserve valuterà il possibile effetto sull'outlook economico e la strategia necessaria per rispondere, eventualmente aggiustando l'outlook", ha detto Yellen, ribadendo che "allo stato attuale delle cose l'economia sta facendo progressi verso il raggiungimento degli obiettivi fissati".
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