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MONDO

L'operazione

Yemen, primi raid di droni Usa contro l'Isis: uccise "decine" di jihadisti

Il Pentagono sottilinea che l'obiettivo dell'attacco è "minare i tentativi dell'organizzazione di addestrare nuovi combattenti"

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Gli Stati Uniti hanno condotto il primo attacco aereo contro l'Isis in Yemen, distruggendo due campi di addestramento e uccidendo "decine" di miliziani. Lo ha reso noto il dipartimento della Difesa statunitense, secondo cui il sedicente Stato Islamico sfruttava quei campi per addestrare militanti a condurre attacchi terroristici utilizzando fucili AK-47, mitragliatrici e lanciagranate.

Raid di droni
I due raid di droni hanno "minato i tentativi dell'organizzazione di addestrare nuovi combattenti" recita il comunicato. Secondo fonti della CNN, nei due campi colpiti si stima vi fossero almeno cinquanta jihadisti. "Le Forze Usa stanno sostenendo le operazioni antiterrorismo contro l’Isis e l’Aqap – ha sottolineato il Pentagono - per ridurre le capacità dei due gruppi di coordinare attacchi esterni e mantenere il controllo di pezzi di territorio nel Paese".

Le motivazioni dell'attacco
Nel comunicato si ricorda che l'Isis ha utilizzato aree fuori dal controllo delle autorità per "complottare, dirigere, istigare e finanziare attacchi contro l'America ed i suoi alleati nel mondo". I campi di addestramento colpiti si trovavano nel governatorato di Al Bayda, regione a sud-est della capitale Sanaa, dove nel gennaio scorso era stato condotto il primo raid aereo dell'amministrazione Trump. Qualche giorno dopo, un militare delle forze speciali americane, William Ryan Owens, era rimasto ucciso in uno scontro a fuoco nella stessa zona. 
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