MONDO
Preso anche valico di frontiera tra Siria e Iraq
Isis, distruzioni e decapitazioni a Palmira. In Iraq jihadisti in marcia verso Baghdad
La città siriana patrimonio mondiale è occupata dall'autoproclamato stato islamico che ha cominciato a devastare i resti archeologici. Decine di corpi decapitati in strada. Le forze di Assad dopo la ritirata tentano il tutto per tutto con i bombardamenti aerei
I miliziani avrebbero intanto preso il controllo anche dell'ultimo valico di confine tra Siria e Iraq, dopo che le forze irachene si sono ritirate. Lo ha fatto sapere l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Il valico di al-Tanf, noto come al-Waleed in Iraq, si trova nella provincia di Homs, dove l'Isis ha preso la storica città di Palmira. Il valico è a una distanza di 240 chilometri da Palmira. Inoltre, gli islamisti del Fronte al-Nusra, ramo siriano di al-Qaeda, avrebbero preso il controllo dell'ospedale di Yisr al-Shogur, nel nord della Siria, dopo violenti combattimenti con le truppe siriane di Bashar al-Assad.
L'Isis avanza anche in Iraq. Gli islamisti hanno sfondato le linee a Ramadi e hanno la strada aperta verso Falluja e Baghdad. L'esercito regolare è in ritirata.
Le distruzioni a Palmira
"Sappiamo già che ci sono state delle distruzioni, sono crollate delle colonne, c'è stato un bombardamento", ha avvertito a metà pomeriggio Bokova, la direttrice dell'organismo Onu per Educazione, Scienza e Cultura con sede a Parigi. "Non abbiamo tutte le informazioni, ma ciò che vediamo nei media e ciò che ci dicono gli esperti è molto preoccupante", ha tenuto a puntualizzare la Bokova, dicendosi soprattutto "inquieta perché purtroppo abbiamo già visto la distruzione di siti del patrimonio mondiale, siti di eccezionale valore universale a Nimrud, Adra...".
Circa un terzo dei 200mila abitanti di Palmira sarebbe fuggito negli ultimi giorni, durante gli scontri fra le forze governative e i jihadisti. Lo ha dichiarato Ravina Shamdasani, portavoce dell'Alto commissario delle Nazioni unite per i Diritti umani. Lo Stato islamico, ha aggiunto Shamdasani, ha fatto "perquisizioni porta a porta nella città, cercando persone alleate al governo. Almeno 14 civili sarebbero stati uccisi questa settimana" dagli estremisti, ha specificato.
Dopo Mosul, altre distruzioni
E ancora: "Abbiamo visto il saccheggio del museo di Mosul...Palmira è un gioiello, la Venezia di sabbia, come dicono gli esperti. Siamo molto preoccupati per le azioni militari e per un'eventuale devastazione di questo sito magnifico". La responsabile dell'organismo Onu che da anni è in prima linea per la tutela e la promozione del patrimonio mondiale ha quindi ricordato che sin dall'inizio del conflitto in Siria "abbiamo ricordato più volte che i siti del patrimonio mondiale non possono e essere considerati come campi militari". "Purtroppo, e ormai da tre anni, - deplora Bokova - Palmira ne è diventato uno".
L'appello alla comunità internazionale
Contattata dai media di mezzo mondo, la responsabile è quindi tornata a rivolgersi alla comunità internazionale affinché "faccia tutto ciò che è in suo potere per proteggere la popolazione civile e tutelare il patrimonio culturale unico di Palmira. E' imperativo che tutte le parti presenti rispettino gli obblighi internazionali per proteggere il patrimonio culturale durante il conflitto evitando di prenderlo come obiettivo diretto o di utilizzarlo a fini militari".
La città di Palmira
Oasi del deserto siriano a nord-est di Damasco, Palmira - iscritta al patrimonio dell'Unesco dal 1980 - è celebre per le sue rovine monumentali che hanno stregato nei secoli viaggiatori di tutto il mondo. Situata nell'attuale provincia di Homs, la città fu uno dei più importanti focolai culturali del mondo antico. Al crocevia di diverse civiltà, l'arte e l'architettura di Palmira uniscono le tecniche greco-romane alle tradizioni locali e alle influenze persiane. Oltre all'inestimabile valore storico-culturale la città è anche molto importante da un punto di vista strategico. Secondo molti osservatori, oltre alla portata simbolica della sua conquista, costituisce per i terroristi dell'Isis una fondamentale porta d'accesso per l'Iraq.
Corpi decapitati in strada
Secondo il direttore di Site, Rita Katz, l'Isis ha fatto strage di combattenti del regime. E gli stessi membri del gruppo dello Stato islamico hanno pubblicato le prime foto del loro ingresso in città e quelle, più macabre, di cadaveri scalzi, in abiti civili e con le teste mozzate, in strada. "Le truppe del regime sono crollate e si sono ritirate da tutte le loro posizioni senza opporre resistenza", ha confermato Mohammad Hassan al-Homsi, un militante originario dell'antica città siriana.
La Siria bombarda Palmira
L'aviazione siriana ha bombardato numerose aree della città di Palmira, dopo che i militanti del gruppo Stato islamico ne hanno preso il pieno controllo. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, senza poter dire se gli attacchi abbiano causato vittime o danni nella zona. La situazione all'interno della città e nell'area archeologica è infatti sconosciuta da quando i militanti ne hanno preso il controllo, costringendo i residenti alla fuga e le forze governative alla ritirata.
Al-Nusra prende il controllo di un ospedale
Mentre l'Isis si espande verso Sud-est ed estende il suo dominio intorno a Palmira (anche lungo la strada che dalla città porta alla capitale Damasco), il Fronte al-Nusra, ramo siriano di al-Qaeda, e altre fazioni islamiste hanno preso il controllo dell'ospedale di Yisr al-Shogur, nel nord della Siria.
I jihadisti assediavano la clinica da quasi un mese, ha fatto sapere l'Osservatorio siriano dei diritti umani. Il centro sanitario è alla periferia di Yisr al Shogur, nella provincia settentrionale di Idlib. La caduta nelle mani degli islamisti è avvenuta dopo violenti scontri con le forze del regime di Bashar al-Assad. Decine di persone che si trovavano all'interno dell'edificio sarebbero fuggite verso le zone in cui si trova l'esercito, ma non è noto se siano riusciti a raggiungerle. L'aviazione militare sta bombardando l'ospedale e le sue vicinanze. Scontri fra l'esercito, appoggiato dai miliziani filogoverativi, e gli insorti, si registrano nel vicino villaggio di al-Kafir e ad al-Mashriqa.