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Washington
Stati Uniti, Antitrust apre indagine formale su Google
Il dipartimento di Giustizia dà l'avvio alla più imponente azione per abuso di posizione dominante degli ultimi decenni. Nel luglio scorso il Congresso aveva convocato a testimoniare i vertici delle Big Tech. La risposta del responsabile Affari legali di Google: le persone usano i nostri servizi senza costrizioni
Secondo i documenti depositati dal dipartimento di Giustizia, 11 Stati americani aderiscono all'iniziativa antitrust contro il più diffuso motore di ricerca al mondo.
L'azione delle autorità americane fa seguito al rapporto del Congresso, che ha accusato di monopolio le Big Tech della Silicon Valley e ha indicato la necessità di apportare modifiche alla loro struttura, compresa una possibile divisione in più società.
Non solo Google nel mirino
"Gli imperatori dell'economia online". Così David Cicilline, presidente della commissione d'inchiesta, ha definito le Big Tech, Amazon, Apple, Google e Facebook, i cui Ceo sono stati chiamati nel luglio scorso a testimoniare al Congresso.
"Quando gli americani hanno confrontato monopolisti in passato, che siano stati nelle ferrovie, nel petrolio o AT&T e Microsoft, abbiamo agito per assicurare che nessuna Corporation privata controllasse la nostra economia e la nostra democrazia", ha poi aggiunto.
Il democratico, che guida la commissione che ha condotto per un anno un'indagine sui Big Tech, ha detto ancora che mentre queste "società dominanti possono ancora produrre prodotti innovativi, la loro dominanza sta uccidendo le piccole imprese, la capacità manifatturiera ed il dinamismo che sono i motori dell'economia americana".
La risposta dell'azienda
In merito all'indagine del Dipartimento di Giustizia (DoJ) americana nei confronti di Google, la risposta è arrivata in un blogpost, a firma di Kent Walker, Senior Vice president Global Affairs and Chief Legal Officer. Il testo, in inglese, afferma che "Le persone usano Google perché scelgono di farlo, non perché sono costrette a farlo o perché non riescono a trovare alternative" (in libera traduzione non ufficiale).
"Questa causa (del DoJ, ndr) non farebbe nulla per aiutare i consumatori. Al contrario, sosterrebbe artificialmente alternative di ricerca di qualità inferiore, aumenterebbe i prezzi dei telefoni e renderebbe più difficile per le persone ottenere i servizi di ricerca che desiderano utilizzare".