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MONDO

Udienza generale

Appello del Papa dopo gli attacchi in Siria e San Pietroburgo. "Inaccettabile strage"

Papa Francesco (Ap/A.Tarantino)
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Il male della mafia, quello del terrorismo con le stragi in Siria e in Russia. Il messaggio del Papa nella Udienza generale di oggi ha trattato questi temi di attualità negli appelli finali, assieme a quelli del periodo liturgico della Pasqua, con riferimenti alle parole di San Pietro sulla giustizia e sulla sofferenza.

La Siria
La strage di bambini in Siria è "inaccettabile".  Papa Francesco è costretto a lanciare un ennesimo appello alle "coscienze di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale" perché cessi questa tragedia alla quale assistiamo "inorriditi". E, al termine dell'udienza generale del mercoledì, incoraggia l'impegno di chi "pur nell'insicurezza e nel disagio si sforza di far giungere aiuto agli abitanti di quella regione".

La Siria è al centro del pontificato di Francesco sin dall'inizio. Il Papa si impegna a ospitare ormai da tempo diverse famiglie di sfollati siriani (tre di queste tornarono con lui nell'aereo di rientro dal campo profughi di Lesbo, in Grecia) e uno dei suoi primi grandi gesti riguardò proprio il Paese martoriato. A settembre del 2013, suo primo anno al soglio di Pietro, Bergoglio lanciò l'appello per la pace durante l'Angelus domenicale. "Il mio cuore è profondamente ferito", disse, proclamando per il 7 settembre 2013 una giornata di digiuno e veglia per la pace nel Paese "l'umanità - affermò - ha bisogno di vedere gesti di pace". Lo scorso anno, alla dodicesima stazione della Via Crucis al Colosseo, la croce è stata portata da Haddad Rana e Yousef Saghir, due siriani accompagnati della comunità di Sant'Egidio.

"Vicino a familiari vittime a San Pietroburgo"
"Il mio pensiero – ha detto il Papa in un 'appello' alla fine dell'udienza generale - va in questo momento al  grave attentato dei giorni scorsi nella metropolitana di San Pietroburgo, che ha provocato vittime e smarrimento nella popolazione. Mentre affido alla misericordia di Dio quanti sono tragicamente scomparsi, esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro familiari e a tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento".
 
Papa: "Mafiosi rispondono al male col male, non hanno mitezza"
"I mafiosi pensano che il male si possa vincere con il male, non hanno speranza: non conoscono cosa siano l'umiltà e la mitezza". Lo ha affermato Papa Francesco commentando le parole della prima lettera di San Pietro, secondo le quali "è meglio soffrire operando il bene che facendo il male". Questo, ha spiegato il Papa ai circa 30mila fedeli presenti all'Udienza Generale, "non vuol dire che è bene soffrire, ma che, quando soffriamo per il bene, siamo in comunione con il Signore, il quale ha accettato di patire e di essere messo in croce per la nostra salvezza".
 
"Quando allora anche noi, nelle situazioni più piccole o più grandi della nostra vita, accettiamo di soffrire per il bene, è come - ha continuato Francesco - se spargessimo attorno a noi semi di risurrezione e di vita e facessimo risplendere nell'oscurità la luce della Pasqua".
 
"È per questo - ha scandito il Pontefice -  che l'Apostolo ci esorta a rispondere sempre 'augurando il bene'". Dunque, "la benedizione non è una formalità, non è solo un segno di cortesia, ma è un dono grande che noi per primi abbiamo ricevuto e che abbiamo la possibilità di condividere con i fratelli. È l'annuncio dell'amore di Dio, un amore smisurato, che non si esaurisce, che non viene mai meno e che costituisce il vero fondamento della nostra speranza".
 
"Cari amici - ha poi concluso Bergoglio – adesso comprendiamo anche perché l'Apostolo Pietro ci chiama 'beati', quando dovessimo soffrire per la giustizia. Non è solo per una ragione morale o ascetica, ma è perché ogni volta che noi prendiamo la parte degli ultimi e degli emarginati o che non rispondiamo al male col male, ma perdonando e benedicendo, noi risplendiamo come segni vivi e luminosi di speranza, diventando così strumento di consolazione e di pace, secondo il cuore di Dio. Avanti dunque con la mitezza: fare del bene anche a quelli che non ci vogliono bene o ci fanno del male. Avanti".

Salvare giovani da prostituzione
Quest'anno una Via Crucis 'parallela', nei giorni precedenti a quella presieduta dal Papa al Colosseo il 14 aprile, si svolge il venerdì precedente nel quartiere romano di Garbatella. E' dedicata alle 'Donne crocifisse' ed è organizzata, per il terzo anno consecutivo, dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. Bergoglio invita i fedeli a prendervi parte, esortando a "continuare l'opera in favore di ragazze sottratte alla prostituzione".  La processione sarà in solidarietà e preghiera per le giovani donne vittime di tratta, prostituzione coatta e violenze.
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