ECONOMIA
Ma la variazione dell'occupazione sul 2014 è quasi nulla
A gennaio-febbraio 2015 più contratti fissi, ma giù quelli precari
Secondo i dati dell'Osservatorio sul precariato dell'Inps i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono aumentati nel primo bimestre del 20,7%. Nello stesso periodo diminuiscono tuttavia i contratti a termine (-7%) e in apprendistato (-11,3%) rispetto al 2014. Secondo l'Osservatorio Inps sulle pensioni con dati riferiti a fine 2013, al Sud le pensioni di invalidità civile rappresentano il 22,96% del totale delle pensioni erogate nell'area
Roma
Nei primi due mesi dell'anno, comunica l'Inps in base ai dati dell'Osservatorio sul precariato pubblicato sulla homepage del suo sito web, i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono aumentati del 20,7% ed è aumentata anche la quota di lavoro stabile sul totale passata dal 37,1% al 41,6%. Il numero di attivazioni dei contratti resta tuttavia stabile rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Come stabili sono risultate anche le retribuzioni nei nuovi contratti a tempo determinato.
Nello specifico, a gennaio e febbraio 2015 i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato stipulati in Italia, secondo i dati rilevati dall'Istituto di Statistica, sono stati 307.582, il 20,7% in più rispetto all'analogo bimestre del 2014. Se si considerano anche le conversioni a tempo indeterminato da rapporti a termine e di apprendisti, i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato stipulati nel primo bimestre dell’anno sono 403.386. In questo caso la variazione rispetto allo stesso periodo del 2014 è di +12,3%. Si spiega così il dato sulla quota dei nuovi rapporti di lavoro stabili passata dal 37,1% del primo bimestre 2014, al 41,6% dei primi due mesi del 2015. La quota resta però sotto il livello del 2013, quando il lavoro stabile era al 43,85% del totale.
Le assunzioni con contratto a tempo determinato sono calate del 7%. Flessione anche per i contratti di apprendistato scesi dell'11,3%. Il totale delle attivazioni di rapporti di lavoro risulta, quindi, fermo rispetto al primo bimestre dello scorso anno: circa 968mila unità, solo 13 contratti in più. Il dato può essere spiegato con l'impatto della misura di decontribuzione fino a 8000 euro prevista dal governo per le nuove assunzioni. Pochi mesi prima, a novembre e dicembre 2014, il totale dei contratti a tempi indeterminato rispetto allo stesso bimestre del 2013 era sceso dell'8,6%. Si può quindi immaginare che le aziende abbiano deciso di assumere solo grazie agli sgravi.
Pensioni, al Sud una su 4 a invalidi civili, 11% a Nord
Al Sud, riferisce ancora l'Inps in base ai dati dell'Osservatorio sulle pensioni con dati riferiti a fine 2013, le pensioni di invalidità civile rappresentano il 22,96% del totale delle pensioni erogate nell'area (1,25 milioni su 5,47 milioni assegni totali), una percentuale doppia rispetto al Nord (all'11,36%, meno di un milione su 8,77 milioni). Nel complesso le pensioni di invalidità civile Inps sono 2,8 milioni (con un importo medio mensile di 420 euro) con una prevalenza nel Sud e nelle Isole (844.436 e 414.076 rispettivamente) mentre al Centro sono 583.492 (il 16,8% sui 3,4 milioni di assegni complessivi) e al Nord meno di un milione (598.528 nel Nord Ovest, 398.166 nel Nord Est).
Nel Sud c'è una percentuale superiore al Nord anche per gli assegni di invalidità ordinaria (importo medio 640 euro), ovvero quelli riconosciuti ai lavoratori che possano far valere almeno 5 anni di contributi ed abbiano una capacità lavorativa parzialmente ridotta a meno di un terzo (all'inizio per un triennio, dopo tre rinnovi diventa automatica). Per questo tipo di assegni la percentuale al Sud è del 10,37% (che con il 23% dell'invalidità civile porta le invalidità a un terzo del totale) con 568.558 assegni. Al Nord i trattamenti di invalidità Ivs sono 374.035, il 4,26% degli assegni erogati nell'area. Al centro gli assegni di invalidità ordinaria sono 249.114, il 7,1% delle pensioni erogate nell'area.
Nello specifico, a gennaio e febbraio 2015 i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato stipulati in Italia, secondo i dati rilevati dall'Istituto di Statistica, sono stati 307.582, il 20,7% in più rispetto all'analogo bimestre del 2014. Se si considerano anche le conversioni a tempo indeterminato da rapporti a termine e di apprendisti, i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato stipulati nel primo bimestre dell’anno sono 403.386. In questo caso la variazione rispetto allo stesso periodo del 2014 è di +12,3%. Si spiega così il dato sulla quota dei nuovi rapporti di lavoro stabili passata dal 37,1% del primo bimestre 2014, al 41,6% dei primi due mesi del 2015. La quota resta però sotto il livello del 2013, quando il lavoro stabile era al 43,85% del totale.
Le assunzioni con contratto a tempo determinato sono calate del 7%. Flessione anche per i contratti di apprendistato scesi dell'11,3%. Il totale delle attivazioni di rapporti di lavoro risulta, quindi, fermo rispetto al primo bimestre dello scorso anno: circa 968mila unità, solo 13 contratti in più. Il dato può essere spiegato con l'impatto della misura di decontribuzione fino a 8000 euro prevista dal governo per le nuove assunzioni. Pochi mesi prima, a novembre e dicembre 2014, il totale dei contratti a tempi indeterminato rispetto allo stesso bimestre del 2013 era sceso dell'8,6%. Si può quindi immaginare che le aziende abbiano deciso di assumere solo grazie agli sgravi.
Pensioni, al Sud una su 4 a invalidi civili, 11% a Nord
Al Sud, riferisce ancora l'Inps in base ai dati dell'Osservatorio sulle pensioni con dati riferiti a fine 2013, le pensioni di invalidità civile rappresentano il 22,96% del totale delle pensioni erogate nell'area (1,25 milioni su 5,47 milioni assegni totali), una percentuale doppia rispetto al Nord (all'11,36%, meno di un milione su 8,77 milioni). Nel complesso le pensioni di invalidità civile Inps sono 2,8 milioni (con un importo medio mensile di 420 euro) con una prevalenza nel Sud e nelle Isole (844.436 e 414.076 rispettivamente) mentre al Centro sono 583.492 (il 16,8% sui 3,4 milioni di assegni complessivi) e al Nord meno di un milione (598.528 nel Nord Ovest, 398.166 nel Nord Est).
Nel Sud c'è una percentuale superiore al Nord anche per gli assegni di invalidità ordinaria (importo medio 640 euro), ovvero quelli riconosciuti ai lavoratori che possano far valere almeno 5 anni di contributi ed abbiano una capacità lavorativa parzialmente ridotta a meno di un terzo (all'inizio per un triennio, dopo tre rinnovi diventa automatica). Per questo tipo di assegni la percentuale al Sud è del 10,37% (che con il 23% dell'invalidità civile porta le invalidità a un terzo del totale) con 568.558 assegni. Al Nord i trattamenti di invalidità Ivs sono 374.035, il 4,26% degli assegni erogati nell'area. Al centro gli assegni di invalidità ordinaria sono 249.114, il 7,1% delle pensioni erogate nell'area.