MONDO
Bologna, il Papa tra i migranti: "Più paesi adottino corridoi umanitari"
Il Pontefice a Bologna incontra i migranti nell'Hub di via Mattei, poi in piazza Maggiore l'Angelus e l'incontro con il mondo del lavoro
I minori hanno diritto a protezione e tenerezza
"Alcuni di voi sono minorenni: questi ragazzi e ragazze hanno un particolare bisogno di tenerezza e hanno diritto alla protezione, che preveda programmi di custodia temporanea o di affidamento"., ha detto il Papa incontrando nell'Hub di Bologna gli immigrati e quanti li assistono. Ha spiegato di aver voluto "qui il mio primo incontro con Bologna", nel "'porto' di approdo di coloro che vengono da più lontano e con sacrifici che a volte non riuscite nemmeno a raccontare". "Molti non vi conoscono e hanno paura" e si sentono "in diritto di giudicare e di poterlo fare con durezza e freddezza credendo anche di vedere bene. Ma non è così. Si vede bene solo con la vicinanza", altrimenti "l'altro resta un estraneo, addirittura un nemico, e non può diventare il mio prossimo: da lontano possiamo dire e pensare qualsiasi cosa, come facilmente accade quando si scrivono frasi terribili e insulti via internet". "Vorrei ringraziare le istituzioni e tutti i volontari per l'attenzione" verso di voi.
Liberiamo gli schiavi, così avremo futuro
Bologna, ha ricordato il Papa ai migranti dell'Hub, è stata la prima citt in Europa, 760 anni fa a liberare 5855 schiavi, "tantissimi, eppure Bologna non ebbe paura", la città li riscattò, 'forse lo fecero anche per ragioni economiche, perché la libertà aiuta tutti e a tutti conviene", senza paura accolsero quelle "'non persone'", li riconobbero come esseri umani. Scrissero in un libro" i loro nomi. "Come vorrei che anche i vostri nomi fossero scritti e ricordati per trovare assieme" come allora, "un futuro comune". L'accenno fatto da papa Francesco al "Liber Paradisus" che raccoglie i nomi dei servi della gleba liberati nel 1256 dal comune di Bologna, è uno dei doni offerti al Papa dall'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi. Al suo arrivo nell'Hub di via Mattei, centro di prima accoglienza per migranti che ne sostiene circa un migliaio, a papa Bergoglio è stato donato uno dei braccialetti che indossano i migranti ospiti.
Un minuto di silenzio per morti in mare
"Qualcuno non arrivato perché è stato inghiottito dal deserto o dal mare. Gli uomini non li ricordano, ma Dio, Dio conosce i loro nomi e li accoglie accanto a sé. Facciamo tutti un istante di silenzio ricordandoli e pregando per loro".
L'incontro con il mondo del lavoro, togliere centralità alla legge del profitto
Dopo la visita ai profughi ospiti dell'hub di via Mattei, Papa Francesco si è recato in piazza Maggiore, nel cuore di Bologna, per la recita dell'Angelus. Festa, drappi rossi appesi ai balconi, e tanti applausi sul 'Crescentone" dove ad attenderlo c'erano circa 5mila fedeli. In piazza, il Papa ha incontrato anche il mondo del lavoro (sindacati, imprenditori, disoccupati) ed i rappresentanti dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna e della banda della Uno Bianca. Poi, nella basilica di San Petronio, il pranzo di solidarietà con i poveri, i detenuti ed i rifugiati. "La crisi economica - ha detto il Pontefice - ha una dimensione europea e globale" ma è anche "crisi etica, spirituale e umana" alla cui "radice c'è un tradimento del bene comune, da parte sia di singoli sia di gruppi di potere. È necessario quindi togliere centralità alla legge del profitto e assegnarla alla persona e al bene comune". Ma perché la centralità dell'uomo "sia reale, effettiva e non solo proclamata a parole, - ha affermato Francesco - bisogna aumentare le opportunità di lavoro dignitoso. Questo è un compito che appartiene alla società intera". "In questa fase in modo particolare, tutto il corpo sociale, nelle sue varie componenti, - ha concluso il Papa - è chiamato a fare ogni sforzo perché il lavoro, che è fattore primario di dignità, sia una preoccupazione centrale".