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MONDO

Londra

Brexit, il governo May respinge la petizione on-line pro-Ue

Sono otto le proposte parlamentari alternative all'accordo della premier ammesse oggi dallo speaker John Bercow al voto dei Comuni

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Il governo britannico ha respinto la petizione popolare per chiedere la revoca dell'Articolo 50 del Trattato di Lisbona e dunque la cancellazione della Brexit. Non si era mai vista una petizione di questo tipo raccogliere così tante firme, un numero record: 5,8 milioni. Ma la premier Theresa May ha respinto al mittente la proposta: "Il governo non revocherà l'articolo 50".

Nuova sconfitta per Theresa May alla Camera dei Comuni. Il tentativo del governo di bloccare l'ordine del giorno che prevede i "voti indicativi" dei parlamentari sulle opzioni per la Brexit è stato bocciato e la "business motion" è stata approvata con 331 voti a 287.

La speranza di Theresa May di rispondere ai voti indicativi dei comuni su una Brexit alternativa alla sua riproponendo entro fine settimana l'accordo di divorzio da lei raggiunto con Bruxelles a un terzo tentativo di ratifica resta appesa alle condizioni imposte dallo speaker, John Bercow. Lo ha ribadito in aula proprio Bercow, precisando che la mozione governativa "non potrà essere sostanzialmente la stessa" e che il veto "non potrà essere aggirato" con ritocchi formali, riservandosi di verificarne l'effettivo "cambiamento".

Portavoce May: accordo in Aula solo se certo
Intanto per il portavoce della premier britannica, Theresa May riporterà in aula a Westminster il suo accordo per la Brexit solo quando ci saranno "prospettive realistiche di successo". Nelle scorse ore diverse fonti avevano lasciato intendere che i falchi dei conservatori avevano fatto pressione sulla premier affinché annunciasse per domani le sue dimissioni e calendarizzasse la proposta che loro avrebbero poi votato. Sembra invece che il braccio di ferro non sia ancora terminato: "Il governo sta lavorando duramente e sta facendo di tutto per portare il processo di Brexit a una conclusione di successo. La premier è totalmente concentrata sull'obiettivo".

Ai deputati Tories libertà di voto, governo si asterrà
I deputati conservatori avranno libertà di voto nei vari "voti indicativi" che si terranno a partire da stasera alla Camera dei Comuni. Sono queste le indicazioni del governo di Theresa May, che ha invece annunciato che si asterrà sulle varie opzioni. Come rileva la stampa britannica, la premier è sotto pressione della sua stessa maggioranza, dopo avere affermato che non intende uniformarsi a qualsiasi indicazione sulla Brexit scaturirà dalla consultazione ai Comuni. È possibile quindi che per mantenere la sua posizione abbia accettato di lasciare libertà di voto al gruppo parlamentare Tory

Otto proposte parlamentari ammesse al voto dallo speaker Bercow
Sono ben 8 le proposte parlamentari di piano b sulla Brexit alternative all'accordo di Theresa May ammesse oggi dallo speaker John Bercow al voto indicativo ai Comuni.

Una varietà che rischia di produrre "confusione" e "tempi lunghi" secondo Norman Smith, della Bbc, e che comprende opzioni di brexit più soft (con permanenza nell'unione doganale o nel mercato unico); più hard (modello 'Trattato di libero scambio col Canada' o con uscita no deal 'gestita'); ma anche di un secondo referendum o di revoca del divorzio da Bruxelles.

Ecco le otto alternative all'accordo Brexit:

- No Deal: prevede di lasciare l'Ue il 12 aprile senza un accordo.

- Mercato comune 2.0: il governo aderisce allo Spazio economico europeo attraverso l'Associazione europea di libero scambio e negozia un'unione doganale temporanea fino a quando non si troveranno accordi alternativi.

- EFTA e SEE: il Regno unito resta nello Spazio economico europeo e chiede di ricongiungersi all'Associazione europea di libero scambio. Rifiuta di formare un'unione doganale ma cerca "un accordo su nuovi protocolli relativi al confine con l'Irlanda del Nord e al commercio agroalimentare".

- Unione doganale: Prevede di rafforzare l'obiettivo di formare un'unione doganale nella legislazione primaria.

- Piano alternativo del Partito laburista: Negozia le modifiche all'accordo sulla Brexit e la dichiarazione politica per garantire la posizione dei Labour e tramutare questi obiettivi in legge.

- Revoca per evitare un no deal: Se l'accordo per il ritiro non sarà approvato prima della deadline, il governo chiederà ai parlamentari di approvare l'uscita senza accordo. E se questa non dovesse passare, il governo revocherà l'articolo 50.

- Voto pubblico confirmatorio: Il governo non può attuare o ratificare l'accordo di ritiro e la dichiarazione politica a meno che e fino a quando non siano stati approvati in un referendum.

- Accordi preferenziali contingenti: il Regno Unito versa i propri contributi all'Ue alla fine del 2020 e concorda con l'Ue un periodo di due anni in cui le merci del Regno Unito hanno pieno accesso all'Unione europea.
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