POLITICA
8 milioni all'anno per tenere in vita le trasmissioni
Scoppia il caso dei fondi a Radio Radicale. Di Maio: "Quegli 8 milioni diamoli ai terremotati"
Il blog 5 stelle: "Porcata da fermare". Ira Pd: "Dichiarazioni vergognose, non si specula sulla sofferenza"
Dice il Blog delle stelle
"Qualcuno in legge di bilancio ha riproposto, per l'ennesima volta, di finanziare Radio Radicale con milioni di euro delle tasse degli italiani: 8 milioni all'anno per tre anni. Sono 24 milioni di euro. Altri 24 milioni di euro di soldi pubblici a una radio privata che negli anni si è già presa 250 milioni di euro di soldi delle tasche dei cittadini". "Ci spiegate - aggiunge il blog -, con tutti i problemi che ha questo Paese, la logica di dare quasi 30 milioni di euro in più a una radio privata e per lo più politica? Voi ve lo spiegate? Noi no. Eppure tutti i partiti sono compatti su questo tema. Da destra a sinistra, pare che sia proprio una loro battaglia. Non si dimenticano mai di Radio Radicale, sono convinti e uniti più che mai sul finanziarla ad ogni occasione utile". "Già con lo scorso governo la Lega aveva votato insieme al Pd un emendamento dei renziani a favore di Radio Radicale".
Lo spirito dei 5 stelle
"Vedete perché il MoVimento 5 Stelle è un'altra cosa? - continua il blog - Perché è da queste scelte che si capisce lo spirito che anima una forza politica. Ed è per questo che per noi non esistono alleanze a prescindere. La legge elettorale ci obbliga a governare con qualcuno, ma non ci obbliga a rinunciare a combattere per ciò che è giusto. In Parlamento faremo di tutto per bloccare questa porcata. Non abbiamo i numeri per bloccarla da soli? Bene, nella vita ci sono battaglie che dobbiamo essere orgogliosi di perdere. E che dobbiamo invece vergognarci di non combattere. Quindi noi questa battaglia la combattiamo. Fino in fondo".
Le reazioni Pd
Non si sono fatte attendere le reazioni politiche, a partire dal Pd: "Radio Radicale è viva, il M5s, che voleva chiuderla, ha già perso. Il ministro Di Maio se ne faccia una ragione". Lo scrive su twitter il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci al quale fa eco il vice capogruppo democratico alla Camera, Michele Bordo: "Quella di Luigi Di Maio su radio Radicale è più che una caduta di stile. Abbiamo condotto una battaglia l'anno scorso contro il governo per salvarla. Per noi il discorso è chiuso. Aprire poi una polemica sfruttando le difficoltà delle popolazioni terremotate per riproporre questo tema è davvero assurdo. Ed è grave che a farlo sia stato un ministro della Repubblica". Sul tema interviene anche il senatore Pd Roberto Rampi: "Le dichiarazioni di Di Maio su Radio Radicale sono vergognose. I temi vanno affrontati con serietà e non si mischiano temi come quelli del diritto alla conoscenza e del pluralismo dell'informazione a quelli della vita e della sofferenza di persone come i terremotati che non possono e non devono ogni volta essere strumentalizzate in modo becero per pura propaganda politica di fazione".
Nel M5s
le dichiarazioni di Di Maio e del Blog 5 stelle, però, non hanno unanime consenso nemmeno all'interno dei pentastellati come conferma Doriana Sarli, deputata del Movimento 5 Stelle che prende le difese di radio Radicale: "Non condivido l'attacco a Radio Radicale. Per me fa un servizio ai cittadini e forse sarà che non sono giovane come tanti miei colleghi, ma per la mia generazione è stata fondamentale per seguire politica e attualità. Comunque io sono per trovare soluzioni quanto più sostenibili possibile per farle continuare il lavoro".
Fi
"La battaglia di retroguardia dei Cinque Stelle contro Radio radicale non sorprende e non è certo una novità. Ma che nel giorno dell'anniversario del sisma in Umbria, Di Maio proponga di destinare quei fondi ai terremotati, dopo che i governi di cui fa parte non hanno fatto nulla per la ricostruzione, è semplicemente sciacallaggio politico. Uno spot vergognoso che gli si ritorcerà contro". Lo afferma Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.
"Di Maio è leader di un partito di maggioranza che è ininterrottamente al governo dal 1 giugno del 2018, cioè da oltre 500 giorni. Se ancora non ha trovato le risorse per la vergogna nazionale della ricostruzione post sisma, non è che bisogna togliere i soldi a Radio Radicale (il Parlamento ha già votato, lo ricorda il leader a 5 Stelle?), bisogna sfilargli la poltrona e mandarlo a fare un altro lavoro. Perché il governo del Paese evidentemente non è mestiere per lui: le sue parole sono indegne, per Radio Radicale, che è un presidio di democrazia, come per i terremotati". Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
FdI
"Di Maio strumentalizza i terremotati come oggetto di scambio per Radio Radicale. Non mischiamo i piani delle responsabilità, che ricadono anche sul capo politico del Movimento 5 Stelle. Quando parlammo, il ministro Di Maio mi disse di non voler passare alla storia come colui il quale ha chiuso Radio Radicale. La maggioranza, quindi, si impegnò verso l'emittente. Radio Radicale rappresenta una voce di libertà e di pluralismo: negli anni ’70, anche quando il Movimento Sociale Italiano venne escluso dall’arco costituzionale, Radio Radicale non ha mai mancato di raccontare i congressi di Partito e l’attività parlamentare dei deputati e senatori missini. Consentire la prosecuzione dell'attività dell'emittente radiofonica delle sedute dei lavori parlamentari è un bene per la democrazia del nostro Paese, grazie anche all'archivio digitale della memoria dell'Italia repubblicana. Siamo pronti alla battaglia d'aula per Radio Radicale". E' quanto dichiara il deputato capogruppo di FDI in commissione Cultura ed Editoria, componente della commissione per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, Federico Mollicone.
+Europa
''Il lupo grillino non ha perso né il pelo né il vizio. L'attacco a Radio Radicale è un attacco alla libertà d'informazione, soprattutto se informazione libera e senza censura come quella di un vero servizio pubblico come Radio Radicale''. Lo dichiara il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. "Il M5S è quello che è sempre stato, una forza eversiva della liberaldemocrazia. Pd e Italia Viva - conclude Della Vedova - stronchino sul nascere questa discussione liberticida''.
Partito radicale
"Noi suppliamo alla mancanza di un servizio pubblico, perchè non è redditizio. Anche il servizio pubblico risponde a delle logiche che non sono proprio quelle dell'interesse pubblico puro, ovvero, fine a stesso". Lo dice Maurizio Turco, segretario del Partito radicale e sulle ultime parole di Luigi Di Maio commenta: "Non è una battuta da uomo di governo''. Domani alle 15, alla 'Fondazione quartieri spagnoli' di Napoli, si svolgerà il Congresso dei radicali italiani. Alle 16, il presidente della Camera Roberto Fico, presenzierà al dibattito sulle carceri minorili.
Fnsi
"Ancora una volta il ministro Luigi Di Maio si scaglia contro Radio Radicale e il pluralismo nell'informazione. L'ennesima sortita è un attacco all'articolo21 della Costituzione, la cui importanza è stata sottolineata più volte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci auguriamo che anche questo attacco venga respinto dal governo e dal Parlamento e che i fondi vengano assicurati a Radio Radicale e a tutte le voci delle minoranze e delle differenze. È in gioco il diritto dei cittadini ad essere informati". Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.