POLITICA
L'annuncio in un post sul suo blog
Civati: "Addio Pd, continuerò a far politica"
Il parlamentare lombardo leader di una delle minoranze dem lascia il PD. Non è ancora noto se deputati e senatori che fanno a lui riferimento lo seguiranno. Il presidente dem Orfini: "Addio non bello, Pippo ripensaci"
L'addio dopo la fiducia sull'Italicum
Lo strappo avviene pochi giorni dopo il voto finale sull'Italicum. Provvedimento sul quale il governo ha posto la fiducia che lo stesso Civati non ha votato. Distinguo dalla linea del governo erano stati espressi più volte anche sulle riforme e sul Jobs Act.
Pippo Civati partecipò alla prima Leopolda organizzata dall'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. Il sodalizio durò poco e il parlamenare lombardo si sfilò subito dal gruppo dei "rottamatori". Civati ha anche corso come candidato segretario Pd alle ultime primarie, vinte da Matteo Renzi. Non è ancora noto se i parlamentari che fanno a lui riferimento alla Camera e al Senato seguiranno la sua scelta. Tra loro, il senatore Sergio Lo Giudice chiarsise subito che "resterà nel Pd, anche se l'addio di Civati rappresenta una sconfitta per tutto il Paese".
Civati motiva così la sua scelta in un post sul suo blog. "Tanti di noi amano far politica e ci hanno dedicato così tanto tempo, in questi anni. A un certo punto, senza preavviso, è semplicemente capitato che un giorno alcune persone con cui pensavamo di aver condiviso questa visione hanno cambiato idea".
Orfini: "Addio non bello per il partito"
Il presidente del partito Matteo Orfini invita Pippo Civati a ripensarci, definendo il suo addio "non bello per il Pd".
Raramente siamo stati d'accordo, ma se @civati se ne va non è una bella cosa né per lui né per il pd. #pipporipensaci
— orfini (@orfini) May 6, 2015
L'affondo di Civati al Pd
Nel Pd "hanno promosso e approvato, senza voler parlare di leggi elettorali, riforme del lavoro e della Costituzione, cementificazioni e trivellazioni, e ce li siamo trovati in tv a deridere le ragioni di chi difende l'ambiente o crede che il futuro passi attraverso soluzioni differenti. Peccato (soprattutto per loro): perché invece il futuro sarebbe a portata di mano, basterebbe imparare a sposare tradizione e cambiamento, coniugando cose antiche come i diritti e nuovissime come l'innovazione". Scrive Giuseppe Civati, sul suo blog.