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Rio de Janeiro
Coppa America, Messi rompe il tabù: l'Argentina trionfa battendo il Brasile al Maracanã
I padroni di casa sconfitti 1-0, in rete Di María. È il primo titolo per Lionel Messi con la maglia dell'Albiceleste
Leo, all'età di 34 anni, ha sollevato il trofeo dopo quattro finali perse tra Coppa America e Mondiali. E lo ha fatto nello stadio in cui si inchinò con la nazionale nella finale del Mondiale 2014, contro la Germania. Una ferita che ancora brucia, per il popolo argentino."E' pazzesco. Non è possibile spiegare la felicità che sto provando. Ho provato tristezza altre volte, ma sapevo che ad un certo punto sarebbe successo. Sento che Dio mi stava preparando questo momento, contro il Brasile in finale e nel loro paese", ha commentato Messi. "Avevo bisogno di togliermi la spina per conquistare qualcosa con la nazionale. Il nostro obiettivo era chiaro e siamo stati riusciti a diventare campioni. Tante volte l'ho sognato. Ho detto a Di María che oggi si sarebbe preso la sua rivincita ed è andata così. Voglio condividerlo con quei compagni che tante volte ci sono andati vicini. Questo è anche per loro", ha proseguito. "Grande merito va al Ct Scaloni. Ha sempre voluto il meglio per la nazionale. Ha saputo mettere insieme una squadra vincente".
Messi gioca una gara più di sacrificio che di magie e rimane a secco, ma si aggiudica, con 4 gol, il titolo di capocannoniere in coabitazione con il colombiano Luis Díaz. In più, il capitano argentino ha sfornato anche cinque assist lungo il torneo. La 'Pulce' vince anche il titolo di miglior giocatore insieme al brasiliano Neymar, che vive una serata negativa: l'attaccante del Psg, ben controllato dalla difesa avversaria, non riesce mai a rendersi minaccioso e si lascia andare al nervosismo.
L'Albiceleste mette così in bacheca la sua 15a Coppa America ed eguaglia l'Uruguay. Il Brasile resta fermo a 9. Un successo arrivato a otto mesi dalla scomparsa del mito Diego Maradona, che da giocatore non era mai riuscito ad agguantare il trofeo. La squadra di Scaloni sblocca la partita al primo vero tentativo, con Di María che, su lancio di De Paul da 40 metri controlla e supera Ederson con un delizioso pallonetto: ma decisiva anche la papera di Renan Lodi, che liscia il pallone. Nella ripresa il Brasile si scuote e si rende pericoloso con Richarlison, che costringe Martínez a un grande intervento, e Paquetá. L'Argentina si chiude e riesce a difendere fino alla fine il risultato: nel finale Messi, liberato da De Paul, sciupa il colpo del ko inciampando al cospetto di Ederson. Ma al triplice fischio, per il capitano, ora anche recordman di presenze con la sua nazionale (151), è solo felicità per un sogno a lungo inseguito. E che vuole essere l'antipasto per il prossimo, grande obiettivo: il Mondiale dell'anno prossimo in Qatar.