Coronavirus
Vertice a Palazzo Chigi
Covid, Cts al governo: misure più rigide per le vacanze di Natale
La nuova stretta è legata all'impossibilità di un controllo capillare del territorio e da dati ancora preoccupanti con un'incidenza dei nuovi casi ancora troppo alta. Il vertice si aggiornerà nelle prossime ore
Gli esperti del Cts, nella riunione con il premier Conte e con i capi delegazione, avrebbero infatti suggerito all'esecutivo misure da consolidare ed eventualmente estendere e rafforzare con una sorta di lockdown per tutto il periodo di Natale.
La necessità di una nuova stretta, è stato spiegato dai tecnici, è legata all'impossibilità da un lato di un controllo capillare del territorio e dall'altro a dati ancora "preoccupanti", con un'incidenza dei nuovi casi ancora troppo alta (nell'ultimo monitoraggio era di 193 ogni 100 mila abitanti, quando dovrebbe essere a 50 ogni 100 mila per poter garantire il tracciamento).
L'Italia, fanno notare gli esperti del Comitato tecnico scientifico, ha anche un numero di morti giornaliero che supera quello della Germania - che ha però 20 milioni di abitanti in più -, e oltre metà del paese con le strutture sanitarie ancora sotto stress. Dunque, è la conclusione, "bisogna estendere le misure, altrimenti a gennaio saremo nei guai".
Una decisione arriverà entro stasera o domani.
Speranza: nuove misure per scongiurare ipotetica terza ondata
"Il Cts in questi minuti si sta riunendo su richiesta del governo per valutare la situazione ed eventuali nuove misure. La mia opinione è chiara: queste misure ci possono aiutare nelle settimane delle vacanze di Natale a evitare che arrivi una terza ondata e una recrudescenza. Stiamo ragionando sulle 2 settimane delle vacanze, quello è il periodo più complicato". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Tg3. "Ascolteremo con grande attenzione i nostri scienziati e l'auspicio è che nel giro di poco tempo si possano assumere ulteriori misure in grado di scongiurare un'ipotetica terza ondata".
"Sono numeri ancora molto significativi, è vero che nelle ultime settimane c'è stata una lieve flessione per le misure adottate ma la battaglia non è vinta e ci vuole ancora tantissima cautela. Ci vuole poco a tornare indietro e vanificare gli sforzi delle ultime settimane. A fine dicembre, ha ricordato il ministro, "verrà autorizzata una sola azienda farmaceutica e speriamo che nel giro di poco tempo possano arrivare le autorizzazioni anche per le altre. Quindi c'è bisogno ancora di resistere e le misure, nel frattempo che arrivi il vaccino per tutti - ha aggiunto - sono l'unica strada per provare a contenere davvero il contagio".
"Gennaio sarà il mese in cui apriremo le vaccinazioni anticovid in tutti i Paesi europei e l'Italia sta chiedendo un giorno solo per partire in tutti i Paesi Ue, sarebbe il segnale giusto, però dobbiamo dirci la verità: il vaccino non arriverà subito per tutti e quindi bisognerà scegliere alcune categorie, e poi ci vorrà un po' di tempo per poter avere le dosi necessarie per tutti".
Zampa: il Cts prenderà misure per ridurre assembramenti e rischi
"Il Governo adotterà "provvedimenti un po' più stringenti, non so fino a che punto ma penso che noi non siamo nelle stesse condizioni della Germania, in quanto la nostra curva non è in salita", ha detto il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, a RaiNews24, "c'è un Rt in lieve discesa dappertutto ma abbiamo numeri ancora molto preoccupanti. Numeri che, quando abbiamo chiuso le scuole, immaginavamo assai più bassi di quelli che invece continuiamo a registrare", ha detto ancora la sottosegretaria alla Salute.
"Ci sono due punti di vista - ha continuato Zampa a proposito degli affollamenti visti nello scorso finesettimana- ma entrambi mossi dall'idea che dobbiamo evitare queste cose viste e mettere più in sicurezza il Paese. E' certamente molto difficile, difficilissimo, però sicuramente verranno assunti dei provvedimenti stringenti".
Tar: sì a chiusure centri commerciali nei weekend
Resta confermata la parte del Dpcm del 3 dicembre scorso con la quale è stata disposta la chiusura nelle giornate festive e prefestive degli esercizi commerciali collocati all'interno di "parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole", a causa dell'emergenza Covid. Lo ha deciso il Tar del Lazio con due decreti monocratici firmati dal presidente della prima sezione. Il Tar ha dunque respinto le richieste di sospensione cautelare urgente del decreto governativo, avanzate da una serie di esercizi commerciali, consorzi e dall'Associazione Regionale dei Centri e Parchi Commerciali del Veneto. Nel decreto del Tar si sottolinea che "nella specie, non sussistono le condizioni per disporre l'accoglimento dell'istanza anzidetta nelle more della celebrazione della camera di consiglio". Fissata il 13 gennaio 2021 l'udienza per la valutazione collegiale in camera di consiglio delle censure proposte con i ricorsi.