ECONOMIA
Bruxelles
Crisi greca, termina Consiglio europeo. Mediazione tra Merkel e Tsipras: "Pronti a compromessi"
La Grecia e l'Ue cominciano a parlarsi e fanno un primo passo in avanti dopo lo scontro all'Eurogruppo: Atene accetta di far lavorare i suoi tecnici con quelli della 'ex' Troika, che cambia nome dopo le sue proteste, ed entro lunedì si cercherà un terreno comune per siglare un accordo all'Eurogruppo
La questione ucraina
Il summit è cominciato in ritardo di due ore, ma a causa di una buona notizia, quella sull'accordo Merkel-Hollande-Putin-Poroshenko sul cessate-il-fuoco in Ucraina. La buona notizia ha permesso di evitare lo scontro che avrebbe molto probabilmente avuto luogo fra le diverse posizioni degli Stati membri sulle ulteriori sanzioni contro i separatisti ucraini e la Russia in caso di escalation militare. Ma, dopo Minsk, e almeno fino a che durerà la tregua, "non è più il tempo delle sanzioni", ha sintetizzato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, mentre l'Alto rappresentante per la Politica estera comune, Federica Mogherini, ha annunciato, semmai, delle misure che incentivino l'attuazione dell'accordo di Minsk.
Clima positivo sulla Grecia
Nel retroscena dell'agenda ufficiale del vertice, è cominciata poi una discreta azione di mediazione di Juncker sulla questione greca, dopo il fallimento dell'Eurogruppo di ieri. Juncker ha visto il premier greco Alexis Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, per cercare una via d'uscita dall'impasse nella controversia fra il nuovo governo greco e l'Eurozona sul debito di Atene. Gli esperti delle tre istituzioni della Troika, Commissione, Bce e Fmi, effettueranno nelle prossime ore "una valutazione tecnica del terreno comune esistente fra il vecchio programma di assistenza alla Grecia (valido fino al 28 febbraio, ndr) e i piani futuri del nuovo governo di Atene". L'obiettivo è "distillare un linguaggio comune che potrà servire come fondamenta per i colloqui alla nuova riunione dell'Eurogruppo di lunedì", in vista di un eventuale accordo.
Su questo fronte economico è arrivato anche un tweet del premier Matteo Renzi postato durante il Consiglio europeo, al quale allega una foto che mostra due grafici che mettono a confronto l'andamento del Pil e quello della disoccupazione in Europa e in Usa tra il 2008 e il 2014. Nel primo caso il grafico mostra un'impennata degli Usa, nel secondo a salire è la linea che rappresenta l'Europa.
Questa slide appena presentata da @JunckerEU è la dimostrazione che Europa DEVE cambiare verso #lavoltabuona pic.twitter.com/jqtNrkPqJU
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 12 Febbraio 2015
Renzi su immigrazione e riforme
Altri temi in discussione, quello della sicurezza contro la minaccia terroristica, con il possibile rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne, ma non a quelle interne, dell'area Schengen, e con la spinta all'accordo col Parlamento europeo sulla questione della raccolta e dello scambio dei dati personali dei passeggeri aerei. Sul tema dell'immigrazione, emerso in agenda dopo l'ennesima tragedia al largo di Lampedusa, Renzi ha sottolineato la priorità della questione dell'instabilità in Libia. Il presidente dell'Europarlamento ha sottolineato la necessità di rafforzare l'operazione Triton di Frontex sulla sorveglianza delle frontiere marine dell'Ue, per portarla a essere efficace nel salvare vite umane almeno al livello di Mare Nostrum. Il presidente del Consiglio ha poi commentato anche la situazione politica italiana: "Stupisce che ci sia chi esprime non tanto un dissenso, che sarebbe legittimo, ma che siccome ha le idee in minoranza prova a fare ostruzionismo e tentativi di blocco. La nostra maggioranza non si blocca. Molto bene, avanti tutta".