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ITALIA

Aveva scritto su Facebook "ci rientrerei mille e mille volte"

Diaz, l'agente Tortosa: sono stato frainteso, ci tornerei perchè non ho fatto nulla di illegale

Tortosa sostiene che il suo post sulla Diaz - "Ci rientrerei mille e mille volte" - sia stato frainteso. Oggi spiega che il suo intento era solo quello di ribadire l'estraneità alle accuse di tortura arrivate da Strasburgo

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Fabio Tortosa, il poliziotto che aveva scritto che alla Diaz rientrerebbe "mille e mille volte", ora lamenta di "essere stato frainteso". Non prevedeva "un'interpretazione del genere", è stato frainteso. E allora prova a difendersi, da Radio Capital a Fanpage, dove dichiara: "Lo rifarei perchè non ho fatto nulla di illegale, ma non giustifico la tortura".

La difesa di Tortosa; "Non capisco la critica"
"Uno degli 80 del VII Nucleo" dopo l'ondata di polemiche e di indignazione sente il bisogno di aggiungere una spiegazione ai suoi post. Prima si difende: "Non capisco quale sia la critica - dice in un'intervista a Radio Capital - io non ho picchiato nessuno, in quella scuola sono stato solo chiamato a un'operazione di ordine pubblico, non sono stato coinvolto in nessuna inchiesta giudiziaria, non ho commesso reati. La mia operazione all'interno si è svolta secondo i criteri previsti dalla libretta" - cioè dal codice di disciplina militare. E con le stesse motivazioni - "Lo rifarei perchè non ho fatto nulla di illegale, ma non giustifico la tortura" - si difende anche sul sito di Fanpage, con un'intervista radiofonica che si può ascoltare qui

"Non c'entriamo nulla con la condanna di Strasburgo"
Se si è trattato di tortura - è la posizione dell'agente Tortosa - noi agenti non abbiamo fatto nulla, abbiamo solo "fatto sì che le persone fossero ammucchiate nella palestra, dopodiché siamo usciti e le abbiamo radunate nel piazzale e su questo i miei superiori hanno ampiamente relazionato presso il tribunale di Genova". Né lui né altri agenti che quella notte erano con lui hanno operato alcun massacro. 

Renzi: "Inaccettabile", Alfano non esclude "massima severità"
Angelino Alfano non si preclude alcuna strada. Non esclude un provvedimento disciplinare di massima severità dopo aver valutato il comportamento del poliziotto, tutti i suoi post ed eventuali profili penali. Ancora più chiaro il premier Renzi che definisce "inaccettabili" le parole di Tortosa. 
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