MONDO
"Non abbiamo motivi per non intraprendere colloqui"
La Corea del Nord apre a colloqui con Seul
Il leader nordcoreano Kim Jong-un raccoglie l'invito fatto lunedì dalla Corea del Sud e sottolinea la necessità di un "grande cambiamento" nei rapporti tra i due Paesi
Pyongyang (Corea del Nord)
La Corea del Nord apre a nuove relazioni con la Corea del Sud. Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha affermato di voler tenere colloqui con il presidente sudcoreano Park Geun-hye, sottolineando la necessità di un "grande cambiamento" nei rapporti tra i due Paesi.
"Non abbiamo motivi per non intraprendere colloqui"
Lunedì scorso era stato il governo di Seul, per voce del ministro per l'Unificazione sudcoreano Ryoo Kihl-jae, a proporre di riavviare il dialogo sulle questioni in sospeso. Nel suo discorso di inizio anno in diretta tv, Kim Jong-un ha raccolto l’invito e ha spiegato che Pyongyang "metterà in atto ogni possibile sforzo" per portare avanti dialogo e cooperazione con la Corea del Sud. "Non abbiamo motivi per non intraprendere colloqui ad alto livello" se il Sud vuole davvero migliorare le relazioni bilaterali col dialogo, ha aggiunto.
I rapporti tra i due Paesi
Le due Coree sono ancora tecnicamente in guerra. Il conflitto armato tenutosi tra il 1950 e il 1953 si è infatti concluso con un armistizio e non con un trattato di pace.
"Non abbiamo motivi per non intraprendere colloqui"
Lunedì scorso era stato il governo di Seul, per voce del ministro per l'Unificazione sudcoreano Ryoo Kihl-jae, a proporre di riavviare il dialogo sulle questioni in sospeso. Nel suo discorso di inizio anno in diretta tv, Kim Jong-un ha raccolto l’invito e ha spiegato che Pyongyang "metterà in atto ogni possibile sforzo" per portare avanti dialogo e cooperazione con la Corea del Sud. "Non abbiamo motivi per non intraprendere colloqui ad alto livello" se il Sud vuole davvero migliorare le relazioni bilaterali col dialogo, ha aggiunto.
I rapporti tra i due Paesi
Le due Coree sono ancora tecnicamente in guerra. Il conflitto armato tenutosi tra il 1950 e il 1953 si è infatti concluso con un armistizio e non con un trattato di pace.