Il piano per la ripresa
Draghi al Senato: "Il Pnrr è una sfida che non possiamo perdere"
Disco verde dell'Aula del Senato alla risoluzione della maggioranza che approva le comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sul Recovery plan. Dopo il voto favorevole della Camera, c'è l'ok anche del Senato
Il Senato ha approvato, con 224 voti favorevoli, 16 contrari e 21 astenuti, la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sul Pnrr. Fratelli d'Italia si è astenuta, così come era avvenuto in precedenza alla camera dei Deputati. L'aula del Senato ha poi bocciato le due risoluzioni di opposizione con, rispettivamente, 232 e 242 no.
La replica di Draghi al Senato
"Al centro del piano c'è l'Italia, con le sue straordinarie qualità e le sue ormai storiche fragilità, su cui credo che tutti siamo d'accordo". Bisogna affrontarle e risolvere, questo piano ci dà l'occasione per farlo. Pensate che l'Italia resti la stessa dopo? Il piano avrà effetti sia economiche che sociali. Il piano si può attuare solo se c'è accordo e volontà di successo non di sconfitta".
E' il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a parlare nell'Aula di Palazzo Madama nella replica dopo la discussione sul Pnrr.
Un intervento, giunto dopo una lunga giornata che ha visto anche il via libera della Camera dei Deputati al Pnrr, ma che non si è limitato a ripetere i concetti portanti del piano, ma che ha fornito anche nuovi elementi di riflessione.
"Il nostro obiettivo con il piano è ridurre i divari che l'Ue chiede di superare. Il piano ha un vincolo di 5 anni: non è un alibi, è un dato di fatto. Bisogna spendere bene questo denaro". Il Pnrr è una sfida "sulla capacità di spendere il denaro, una sfida che non si può perdere". "Noi saremo responsabili del successo o della perdita di questa scommessa. Una sconfitta sarebbe grave per noi e per il futuro dell'Europa. Non ci sarebbe un'altra occasione per una politica fiscale comune. Una politica fiscale comune è a nostro beneficio, perché siamo uno dei Paesi più fragili", ha affermato il premier Mario Draghi nel suo intervento di replica al Senato sul Pnrr.
Un passaggio della replica del premier ha toccato anche il ponte sullo stretto: "Sul ponte di Messina c'é una relazione che sarà inviata dal ministero delle Infrastrutture. Non posso dire altro".
Il ruolo del Senato
"Questo Senato è stato protagonista nel disegno" del Pnnr e "sarà protagonista nell'attuazione del Piano". Lo ha detto Mario Draghi nelle repliche al Senato. "Molte delle osservazioni fatte richiamano giustamente la scarsità dei tempi che c'è stata. Ma la data del 3 aprile non è mediatica, ma serve per avere subito i soldi. Possiamo presentarlo il 10 maggio, i soldi li avremo avuti dopo", ha chiarito il premier.
Il sì della Camera al Pnrr
Con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti, l'Aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in relazione al Recovery plan.
L'Aula della Camera ha poi respinto la risoluzione di FdI e, votando per parti separate, la risoluzione di L'Alternativa c'è'. Su entrambe il governo aveva dato parere contrario.
La risoluzione di maggioranza approvata da Montecitorio contiene due impegni al governo: "A trasmettere il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione europea" e a "assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali nelle fasi successive del Pnrr e la trasmissione della necessaria documentazione relativa al conseguimento dei traguardi e degli obiettivi intermedi contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo da consentire al Parlamento di monitorare l'attuazione e l'impatto dei singoli interventi, il rispetto dei tempi e degli obblighi di risultato previsti dal regolamento Ue 2021/241"
Debito si ridurrà se rilanciamo crescita
"Sul debito pubblico riteniamo che sia necessario in questo momento concentrarci sulla crescita economica e sostenibile. Il governo vuole rilanciare gli investimenti perché la produttività aumenti, per permetterci di raggiungere tassi di crescita molto più alti speriamo che in passato che porteranno a un declino del debito sul Pil. Se siamo in grado di rilanciare il potenziale di crescita della nostra economia, riusciremo anche a ridurre rapidamente il rapporto tra debito pubblico e Pil" dice Draghi.
Su superbonus coperture
"Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al superbonus. Ribadisco che per questa misura tra Pnrr e fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo" ha rassicurato Draghi. "Per il futuro, il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un Dl a maggio, interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione "perché le procedure sono complesse".
Al sud 82 mld per 34% popolazione
"Nel piano si esplicita in maniera chiara come verranno spesi i fondi per il Mezzogiorno, sia quelli del Pnrr che quelli aggiuntivi. Ieri ho detto 80 miliardi ma in realtà sono 82, il 40% del piano per un 34% di popolazione" sottolinea il Presidente del Consiglio.
6 miliardi per banda larga e 5G
"Il governo intende stanziare 6 miliardi per banda larga e 5G, l'obiettivo è portarle ovunque entro 2026. A maggio avvieremo la mappatura degli operatori privati, ci sarà un controllo statale per tutelare le scelte dei cittadini e la concorrenza, per evitare che ci siano nuovi divari. Non sostengo che la concorrenza sia il toccasana per tutte le situazioni, nella maggior parte dei casi la soluzione è la concorrenza regolata" prosegue il premier.
Ai giovani garantire welfare, casa, occupazione
"Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura. Ho parlato del piano per i giovani, le case e gli incentivi fiscali per i mutui. Il piano garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio" - ribadisce il Presidente del Consiglio - C'è l'introduzione di una previsione per condizionare i progetti finanziati non solo da Pnrr" e anche di React eu "alla nuova occupazione giovanile e femminile, una condizionalità trasversale del piano".
230mila posti in asili nido, arretrato è tanto
"Il piano asili nido stanzia 4,6 miliardi per le scuole dell'infanzia, questo porta 230mila posti per i bambini più piccoli, è una stima prudenziale. L'ambizione del governo è raggiungere e superare gli obiettivi Ue, del resto abbiamo un tale arretrato che bisogna essere ambiziosi per recuperare sul passato" sottolinea Draghi.
Transizione ecologica fatta bene genera innovazione e produzione
"Il governo è convinto che la transizione ecologica debba permeare tutte le attività economiche: è un motore di sviluppo e di occupazione. Finora è stato visto come un ostacolo al progresso, ma dobbiamo capire che se fatta bene genera innovazione e produzione. Il nostro piano destina alla transizione ecologica il 40% dei progetti, siamo ben al di là del 37% richiesto dall'Europa" spiega il premier.
Progetto Roma turismo e patrimonio storico
Per quanto riguarda Roma "il Pnrr rivede un'iniziativa specifica "Caput Mundi" da 500 milioni di euro per finanziare progetti che valorizzano il patrimonio storico e culturale della città di Roma; permettono la messa in sicurezza di luoghi pubblici ed edifici storici; digitalizzano i servizi culturali e rinnovano parchi e giardini storici. Nel complesso, intendiamo avviare un progetto che muovendo dalla Capitale porti il turismo lungo i percorsi nazionali spesso meno noti ma non meno unici" sottolinea il premier.