ECONOMIA
Bce
Bce, Draghi annuncia nuove misure non convenzionali. "Crescita debole, inflazione bassa"
La Bce lascia i tassi invariati al minimo storico. Ridotte le stime sul Pil dell'Eurozona rispetto alle previsioni di giugno
ha lasciato i tassi al minimo storico e nel suo intervento all'Eurotower, Mario Draghi spiega il perché. "La crescita si è indebolita e la ripresa è modesta", dice il presidente della Bce. "I dati di novembre confermano le stime di una crescita più debole, dopo che nel terzo trimestre il Pil dell'Eurozona è salito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente". Inoltre, l'Eurozona è affetta da "disoccupazione elevata".
Inflazione in ribasso
Draghi fa sapere che la Bce ha tagliato di nuovo le sue stime sull'inflazione dell'Eurozona, ora a 0,5% nel 2014 (da 0,6% di tre mesi fa), 0,7% nel 2015 (da 1,1%) e 1,3% nel 2016 (da 1,4%). Tuttavia, le nuove stime non tengono conto del recente calo dei prezzi petroliferi.
Riviste le stime sulla crescita
Tagliate anche le previsioni sulla crescita. Sul 2014 si stima un +0,8%, sul 2015 un +1% e sul 2016 un +1,5%. Lo scorso settembre si stimava invece una crescita dello 0,9% sul 2014, dell'1,6% sul 2015 e dell'1,9% sul 2016. All'inizio del 2015 il direttivo dell'Eurotower "rivaluterà" la situazione dell'economia, i risultati delle misure prese e le prospettive di inflazione.
Le misure non convenzionali
Alla luce della congiuntura, Draghi ricorda che il consiglio direttivo della Bce "resta unanime sul ricorso a ulteriori misure non convenzionali nel caso di un prolungarsi dei rischi di un'inflazione troppo bassa". Nel 2014, aggiunge Draghi, "valuteremo gli stimoli attuati, le prospettive sulla stabilità dei prezzi e le dimensioni del bilancio". A tale proposito, lo staff della Bce sta già lavorando a "progetti tecnici" in maniera tale da poter attuare tali misure (ad esempio, il possibile acquisto di Titoli di Stato) in maniera "tempestiva, se necessario". Obiettivo, riportare il bilancio verso i livelli d'inizio 2012, aumentandolo quindi di circa 1.000 miliardi.
"Bene piano di Juncker"
"Abbiamo grande fiducia nel successo del piano Juncker per gli investimenti", aggiunge poi Draghi, e si tratta dell'unica iniziativa che ci sia". Il presidente della Bce ha spiegato che si tratta di una risposta
alla debolezza della domanda nell'Eurozona.
La Bce
Inflazione in ribasso
Draghi fa sapere che la Bce ha tagliato di nuovo le sue stime sull'inflazione dell'Eurozona, ora a 0,5% nel 2014 (da 0,6% di tre mesi fa), 0,7% nel 2015 (da 1,1%) e 1,3% nel 2016 (da 1,4%). Tuttavia, le nuove stime non tengono conto del recente calo dei prezzi petroliferi.
Riviste le stime sulla crescita
Tagliate anche le previsioni sulla crescita. Sul 2014 si stima un +0,8%, sul 2015 un +1% e sul 2016 un +1,5%. Lo scorso settembre si stimava invece una crescita dello 0,9% sul 2014, dell'1,6% sul 2015 e dell'1,9% sul 2016. All'inizio del 2015 il direttivo dell'Eurotower "rivaluterà" la situazione dell'economia, i risultati delle misure prese e le prospettive di inflazione.
Le misure non convenzionali
Alla luce della congiuntura, Draghi ricorda che il consiglio direttivo della Bce "resta unanime sul ricorso a ulteriori misure non convenzionali nel caso di un prolungarsi dei rischi di un'inflazione troppo bassa". Nel 2014, aggiunge Draghi, "valuteremo gli stimoli attuati, le prospettive sulla stabilità dei prezzi e le dimensioni del bilancio". A tale proposito, lo staff della Bce sta già lavorando a "progetti tecnici" in maniera tale da poter attuare tali misure (ad esempio, il possibile acquisto di Titoli di Stato) in maniera "tempestiva, se necessario". Obiettivo, riportare il bilancio verso i livelli d'inizio 2012, aumentandolo quindi di circa 1.000 miliardi.
"Bene piano di Juncker"
"Abbiamo grande fiducia nel successo del piano Juncker per gli investimenti", aggiunge poi Draghi, e si tratta dell'unica iniziativa che ci sia". Il presidente della Bce ha spiegato che si tratta di una risposta
alla debolezza della domanda nell'Eurozona.