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ECONOMIA

Fitch conferma rating Italia, bbb- con outlook stabile

​"Divisioni Pd-M5s ritardano una credibile strategia economica". Pil Italia -9,5% in 2020 e +4,4% in 2021, debito/pil 160%

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Fitch conferma il rating dell'Italia a BBB-, avendolo già tagliato lo scorso mese di Aprile portandolo ad appena un gradino sopra il livello junk e allineandosi alla valutazione di Moody's ("Baa3", ultimo scalino prima dei titoli "spazzatura"). Dal canto suo, quello di S&P è migliore ("Bbb" con outlook negativo). L'outlook resta stabile, in quanto gli esperti di Fitch ritengono che gli acquisti di asset della Banca centrale europea faciliteranno la risposta fiscale dell'Italia alla pandemia e allenteranno i rischi di rifinanziamento. 

"L'elevato debito e la debole crescita strutturale continueranno a pesare sul rating" dell'Italia" afferma Fitch, sottolineando che "le recenti iniziative dell'Ue, incluso il recovery plan, potrebbero limitare l'atteso deterioramento dei conti pubblici italiani dal 2021". Fitch mette quindi in evidenza come l'economia italiana ha pagato un caro prezzo a causa della pandemia, anche se con la fine del lockdown il governo ha mosso gradualmente i primi passi per aiutare la normalizzazione dell'economia.  

Durante gli stati generali convocati dal governo si è dibattuto sulle riforme strutturali per rafforzare la crescita di medio termine, ricorda Fitch, secondo cui al momento "non è chiaro quanto questo confronto si tradurrà in un'attuale politica economica. Le divisioni fra Pd e M5s sulle riforme e sulle priorità di spesa - si nota - hanno il potenziale di ritardare l'attuazione di una strategia credibile di medio termine".

Recentemente Fitch ha aggiornato al ribasso le stime sul Pil italiano prevedendo che scenderà del 9,5% nella media del 2020 mentre nel 2021 scatterà al +4,4%. Secondo le stime dell'agenzia di rating il rapporto debito-Pil si attesterà al 160% quest'anno, superiore al 156% delle stime di aprile, e resterà tale oltre il 2024. I prossimi 'esami' per l'Italia saranno: il 23 ottobre S&P, il 30 ottobre Dbrs, il 6 novembre Moody's e nuovamente Fitch il 4 dicembre.
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