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ECONOMIA

Il report dell'agenzia

Fitch: senza fondi Ue, rating Italia a rischio

Secondo l'agenzia di rating, l'utilizzo delle risorse del Next Generation Ue "è indissolubilmente legato a un'efficace strategia di crescita post-pandemia"

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"Se l'Italia dovesse fallire ad usare i fondi di Next Generation Ue per spingere le prospettive del Pil a medio termine, questo potrebbe esercitare pressioni al ribasso sul rating sovrano dell'Italia". Lo scrive l'agenzia di rating Fitch in un report sulla situazione politica italiana.    

Fitch considera "rischi di breve termine per la crescita" anche "la seconda ondata di pandemia e un lento avvio delle vaccinazioni". "L'ultimo pacchetto di supporto fiscale approvato dal governo, che vale l'1,8% del Pil, mitigherà l'impatto sul settore privato, specialmente nel primo trimestre del 2021, ma condurrà anche ad un deficit di bilancio nel 2021 più alto dell'8% del Pil che avevamo preventivato in dicembre - rileva Fitch - anche se un forte rimbalzo del Pil dalla metà del 2021, grazie all'accelerazione della vaccinazione di massa, dovrebbe sostenere in qualche modo la posizione fiscale".  

L'avvento di un governo debole o il persistere di una situazione di incertezza politica "potrebbero anche incrementare il rischio di ritardi nell'erogazione dei fondi" europei. Al riguardo Fitch rileva che "storicamente la capacità dell'Italia di assorbire i fondi Ue è stata bassa" e che "aspetti chiave del piano nazionale di ripresa e resilienza - che non è stato ancora approvato dal Parlamento - devono ancora essere decisi, in particolare i dettagli delle riforme per accelerare la programmazione e l'esecuzione dei lavori pubblici".

Fitch ricorda che il tasso di crescita del Pil italiano nel 2016-2019 è stato dello 0,9% e che il rapporto Debito-Pil raggiungerà il 160% nel 2020. "Senza un sostanziale miglioramento nella crescita post-pandemica, è improbabile che il rapporto Debito-Pil sarà messo su un cammino di riduzione". "Riteniamo che l'uso efficiente dei fondi di NGUE sia inestricabilmente legato a un'effettiva strategia di crescita post-pandemica" al punto che "un fallimento" nel loro utilizzo metterebbe a rischio il rating dell'italia. 
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