ECONOMIA
Disoccupazione italiana continuerà a crescere fino al 12,6%
Fmi taglia il Pil mondiale. Italia maglia nera tra i Paesi del G7
Nel suo World economic outlook il Fondo indica per l'Italia nel 2014 un -0,2% del Pil, mentre nel 2015 la ripresa si limiterà ad un +0,8%. Il taglio delle stime, rispetto alle previsioni pubblicate a luglio, è ampio e si attesta rispettivamente allo 0,5% quest'anno e allo 0,3% il prossimo. Eurozona c'è il rischio deflazione e stagnazione
Washington
La ripresa economica mondiale continua, ma è mediocre e incerta. E procede a due velocità, con gli Stati Uniti che accelerano e l'Europa al rallentatore, con rischi di deflazione e stagnazione. A scattare la fotografia dello stato di salute dell'economia mondiale è il Fondo Monetario Internazionale (Fmi),che rivede al ribasso le stime di crescita globali. Il rallentamento dell'area euro è legato alla frenata di Germania, Francia e Italia. Il Belpaese è l'unico fra quelli del G7 a registrare nel 2014 un Pil negativo. Ed è quello con la performance peggiore fra i Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), ovvero quelli messi peggio, anche se dal punto di vista del mercato del lavoro l'Italia è, insieme all'Irlanda, quello nella posizione migliore e l'avanzo primario resta buono
Il Fondo monetario internazionale, sul suo World economic outlook vede infatti al ribasso le previsioni di crescita economica dello Stivale. Sul 2014 indica infatti un -0,2% del Pil, mentre nel 2015 la ripresa si limiterà ad un +0,8%. Il taglio delle stime, rispetto alle previsioni pubblicate a luglio, e' ampio e si attesta rispettivamente allo 0,5% quest'anno e allo 0,3% il prossimo.
E non va bene nemmeno per la disoccupazione. Il Fmi ritiene che continuerà a crescere quest'anno, toccando un picco del 12,6 per cento per poi segnare una limatura al 12 per cento nel 2015. L'inflazione manterrà una dinamica molto debole, solo 0,1% di crescita dei prezzi al consumo nel 2014 e 0,5% nel 2015. Il tasso di disoccupazione in Italia si attesterà quest'anno al 12,6%, per poi scendere al 12% nel 2015. Il dato è superiore alla media dell'area euro (11,6% nel 2014 e 11,2% nel 2015). Spagna e Grecia fanno peggio: i loro tassi di disoccupazione resteranno sopra il 20% nel 2014 e nel 2015. Anche l'inflazione dovrebbe leggermente risalire, dallo 0,1% stimato per quest'anno allo 0,5% previsto per il prossimo. Stabile all'1,2% nei due anni dovrebbe invece rimanere l'avanzo delle partite correnti.
Blanchard: "Ok piano Bce su Abs, ma deve fare di più"
Poi il suggerimento alla Banca centrale europea: "Se le prospettive di inflazione non migliorano e le aspettative sull'inflazione non dovessero aumentare, la Bce dovrebbe fare di più, incluso l'acquisto di attività sovrane", queste le considerazioni del capo economista Fmi Olivier Blanchard.
Nel suo rapporto il Fondo sostiene che "per la zona dell'euro la priorità è raggiungere una crescita al di sopra della tendenza e aumentare l'inflazione, e ciò implica il mantenimento di una politica economica accomodante". Anche la politica di bilancio, sottolineano i tecnici dell'Fmi, "non dovrebbe essere stretta ulteriormente in caso di sorprese negative per la crescita". In generale il Fondo prevede che l'inflazione di Eurolandia "aumenti gradualmente, sulla scia del rafforzamento della ripresa e del decremento del gap produttivo, allo 0,9% su base annua nel 2015 e all'1,2% nel 2016. Secondo il Fondo comunque, "i tassi di inflazione della zona dell'euro, con le attuali politiche, rimarranno sostanzialmente sotto l'obiettivo della stabilità dei prezzi della Bce almeno fino al 2019" e ciò suggerisce che "è aumentato il rischio che le aspettative di inflazione si stiano disancorando".
Quadro economico critico che rischiano di fare di Euroladia "il maggior problemadell'economia mondiale", secondo Blanchard.
Il Fondo rivede poi anche al ribasso le previsioni di crescita globale: quest'anno si attesterà al più 3,3 per cento, nel 2015 al piu' 3,8 per cento. Le stime sono rispettivamente di 0,1 e 0,2 punti più basse rispetto a quelle del luglio scorso. Quasi invariate le stime sugli Usa, Pil più 2,2 per cento quest'anno e più 3,1 per cento nel 2015, con 0,1 punti in meno dalle precedenti previsioni. ridotte invece sull'area euro, crescita dello 0,8 per cento nel 2014 e dell'1,3 per cento nel 2015, rispettivamente 0,3 e 0,2 punti in meno. Nell'editoriale dello studio, il capo economista del Fmi Olivier Blanchard parla di "futuro nebuloso". I tassi di crescita potenziale sono stati rivisti al ribasso "e queste prospettive indebolite stanno intaccando la fiducia, la domanda e la crescita attuale". la crescita attuale viene definita "mediocre" e leggermente più debole di sei mesi fa. Alcune limature hanno riguardato anche le economie emergenti, su cui complessivamente il Fmi stima un più 4,4 per cento del pil 2015 e un piu' 5 per cento sul 2015, 0,1 e 0,2 punti in meno. Immutate al 7,4 e al 7,1 per cento le attese di crescita della Cina.
Tesoro Usa: "Non possiamo essere unico motore economia mondiale"
Infine l'appello del segretario al Tesoro Usa, Jacob Lee, convinto che l'America non possa essere l'unico motore di crescita. I dati dell'economia a stelle e strisce sono confortanti, dice Lew e sottolinea la necessità che altre nazioni compiano "passi necessari ad apportare miglioramenti strutturali al loro sistema". Lew sposa quindi la teoria del Fondo monetario secondo cui servono maggiori investimenti in instrastrutture per sostenere la domanda di breve e lungo termine.
Il Fondo monetario internazionale, sul suo World economic outlook vede infatti al ribasso le previsioni di crescita economica dello Stivale. Sul 2014 indica infatti un -0,2% del Pil, mentre nel 2015 la ripresa si limiterà ad un +0,8%. Il taglio delle stime, rispetto alle previsioni pubblicate a luglio, e' ampio e si attesta rispettivamente allo 0,5% quest'anno e allo 0,3% il prossimo.
E non va bene nemmeno per la disoccupazione. Il Fmi ritiene che continuerà a crescere quest'anno, toccando un picco del 12,6 per cento per poi segnare una limatura al 12 per cento nel 2015. L'inflazione manterrà una dinamica molto debole, solo 0,1% di crescita dei prezzi al consumo nel 2014 e 0,5% nel 2015. Il tasso di disoccupazione in Italia si attesterà quest'anno al 12,6%, per poi scendere al 12% nel 2015. Il dato è superiore alla media dell'area euro (11,6% nel 2014 e 11,2% nel 2015). Spagna e Grecia fanno peggio: i loro tassi di disoccupazione resteranno sopra il 20% nel 2014 e nel 2015. Anche l'inflazione dovrebbe leggermente risalire, dallo 0,1% stimato per quest'anno allo 0,5% previsto per il prossimo. Stabile all'1,2% nei due anni dovrebbe invece rimanere l'avanzo delle partite correnti.
Blanchard: "Ok piano Bce su Abs, ma deve fare di più"
Poi il suggerimento alla Banca centrale europea: "Se le prospettive di inflazione non migliorano e le aspettative sull'inflazione non dovessero aumentare, la Bce dovrebbe fare di più, incluso l'acquisto di attività sovrane", queste le considerazioni del capo economista Fmi Olivier Blanchard.
Nel suo rapporto il Fondo sostiene che "per la zona dell'euro la priorità è raggiungere una crescita al di sopra della tendenza e aumentare l'inflazione, e ciò implica il mantenimento di una politica economica accomodante". Anche la politica di bilancio, sottolineano i tecnici dell'Fmi, "non dovrebbe essere stretta ulteriormente in caso di sorprese negative per la crescita". In generale il Fondo prevede che l'inflazione di Eurolandia "aumenti gradualmente, sulla scia del rafforzamento della ripresa e del decremento del gap produttivo, allo 0,9% su base annua nel 2015 e all'1,2% nel 2016. Secondo il Fondo comunque, "i tassi di inflazione della zona dell'euro, con le attuali politiche, rimarranno sostanzialmente sotto l'obiettivo della stabilità dei prezzi della Bce almeno fino al 2019" e ciò suggerisce che "è aumentato il rischio che le aspettative di inflazione si stiano disancorando".
Quadro economico critico che rischiano di fare di Euroladia "il maggior problemadell'economia mondiale", secondo Blanchard.
Il Fondo rivede poi anche al ribasso le previsioni di crescita globale: quest'anno si attesterà al più 3,3 per cento, nel 2015 al piu' 3,8 per cento. Le stime sono rispettivamente di 0,1 e 0,2 punti più basse rispetto a quelle del luglio scorso. Quasi invariate le stime sugli Usa, Pil più 2,2 per cento quest'anno e più 3,1 per cento nel 2015, con 0,1 punti in meno dalle precedenti previsioni. ridotte invece sull'area euro, crescita dello 0,8 per cento nel 2014 e dell'1,3 per cento nel 2015, rispettivamente 0,3 e 0,2 punti in meno. Nell'editoriale dello studio, il capo economista del Fmi Olivier Blanchard parla di "futuro nebuloso". I tassi di crescita potenziale sono stati rivisti al ribasso "e queste prospettive indebolite stanno intaccando la fiducia, la domanda e la crescita attuale". la crescita attuale viene definita "mediocre" e leggermente più debole di sei mesi fa. Alcune limature hanno riguardato anche le economie emergenti, su cui complessivamente il Fmi stima un più 4,4 per cento del pil 2015 e un piu' 5 per cento sul 2015, 0,1 e 0,2 punti in meno. Immutate al 7,4 e al 7,1 per cento le attese di crescita della Cina.
Tesoro Usa: "Non possiamo essere unico motore economia mondiale"
Infine l'appello del segretario al Tesoro Usa, Jacob Lee, convinto che l'America non possa essere l'unico motore di crescita. I dati dell'economia a stelle e strisce sono confortanti, dice Lew e sottolinea la necessità che altre nazioni compiano "passi necessari ad apportare miglioramenti strutturali al loro sistema". Lew sposa quindi la teoria del Fondo monetario secondo cui servono maggiori investimenti in instrastrutture per sostenere la domanda di breve e lungo termine.