Coronavirus
L'intervento su Facebook
Teatri e cinema. Franceschini: "Mi impegno perché la chiusura sia più breve possibile"
E' la promessa del ministro della Cultura in un video messaggio su Facebook postato dopo le proteste per la chiusura di cinema e teatri. "Chi protesta non comprende la gravità della situazione"
'La salute prima di tutto'
Il ministro della Cultura Franceschini sceglie Facebook per lanciare un appello ai protagonisti del mondo della cultura "a voi personalità della cultura che avete una grande influenza sull'opinione pubblica e una grande capacità - dice - vi chiedo davvero di dare un contributo alla coesione sociale, ne abbiamo grande bisogno". Se il paese si divide i problemi diventano più grandi, ricostruiamo quel clima di coesione sociale di cui c'è bisogno, verrà il tempo dei bilanci e delle critiche, ma oggi di fronte ai rischi per la salute non è il tempo".
"Forse chi critica non ha capito la gravità della situazione che stiamo vivendo".
Il ministro risponde così alle polemiche e alla valanga di critiche piovute per lo stop a cinema e teatri e assicura il suo impegno "perché lo stop sia il più breve possibile". Nonchè l'impegno a proseguire e aumentare gli aiuti alla categoria "cominciando dai più deboli". Ma ribadisce di assumersi la responsabilità della decisione e sottolinea: "non è stata una decisione gerarchica. Dovevamo ridurre la mobilità".
Gli attacchi e le polemiche sono comprensibili, dice: "c'è una grande preoccupazione anche per il valore simbolico negativo per la chiusura di cinema e teatri e per i danni materiali che tutto questo comporta. Il ministro mostra alle sue spalle il grafico con la curva dei contagi: "bisognava intervenire in fretta - ribadisce - non c'era più tempo. La decisione di chiudere tutte le attività dopo le 18 non è stata legata ad una scelta gerarchica, bensì alla necessità di limitare gli spostamenti".
Da qui l'impegno "a far si che la chiusura per cinema e teatri sia la più breve possibile. Dipenderà certo dall'andamento epidemiologico - sottolinea - ma questo è il mio impegno. Aggiungo l'impegno a tutelare i lavoratori dello spettacolo, ad aiutare le imprese come abbiamo fatto in questi mesi in cui abbiamo stanziato 1 miliardo e 200 milioni per cinema e spettacolo dal vivo. Certo non basta, dovremo fare di più risarcire subito chi ha avuto danni e chi ha dovuto chiudere. Ma adesso è fondamentale rimanere uniti. Io credo che adesso l'unica risposta possibile sia fare ognuno il proprio dovere, poi verrà il tempo delle divisioni e delle analisi, ma oggi di fronte a questi dati dei contagi non è questo il tempo".
"Ho scritto una lettera alle tv questa mattina, quella pubblica e non solo, per chiedere che diano più spazio alla cultura anche comprando spettacoli, trasmettendoli e pagando diritti per aiutare non in modo simbolico ma concreto e materiale". Da mesi, aggiunge il ministro, "stiamo lavorando ad una piattaforma della cultura italiana che potrà offrire in streaming la possibilità di seguire uno spettacolo a chi non ha la possibilità di andare in un teatro. Tutto questo senza pensare di sostituire le sale, solo per integrare nel momento dell'emergenza. Se in una emergenza come questa il paese si divide i problemi diventano più grandi, dobbiamo restare uniti".
Intanto arriva un appello di Ali-Confcommercio al ministro perché le "librerie non vengano chiuse". La richiesta arriva dopo il Consiglio Nazionale straordinario di Ali Confcommercio, che si è tenuto oggi. "Il consiglio esprime grande preoccupazione per le misure introdotte che penalizzano pesantemente il mondo della cultura con la chiusura di cinema e teatri, che pure avevano riaperto garantendo il rispetto di precisi standard di sicurezza definiti dal Comitato Tecnico Scientifico".