MONDO
Mosca: da oggi decadono i motivi per lo sconto del gas all'Ucraina
La Russia sospesa dal G8. Il Cremlino: restiamo interessati a contatti
Il Cremlino ammorbidisce i toni usati da Lavrov - che aveva definito la Russia "non aggrappata" al G8 da cui era stata appena sospesa - e fa sapere di essere interessato a mantenere i contatti. Poi affonda: non sussistono le ragioni per lo sconto sul prezzo del gas
L'esito del G7: Mosca sospesa dal G8
La decisione dei sette grandi viene comunicata al mondo dopo una riunione lunga un’ora e mezza, a margine del vertice sulla sicurezza nucleare: se la Russia non cambia strategia sulla Russia resta fuori, temporaneamente, dal G8 che da Sochi si trasferisce a Bruxelles. Ancora prima della pubblicazione del documento ufficiale a dare la conferma della decisione era stato il presidente del Consiglio Europeo, Herman van Rompuy, con un tweet. Il linguaggio della nota finale – dove si ribadisce l’illegalità dell’annessione della Crimea e l’annuncio di sanzioni con un forte impatto sull’economia della Russia – riflette l’ira di Obama e il la ricerca di equilibrio di matrice europea. C’è persino il plauso per il “supporto” russo alla missione dell’Osce.
Il pilastro del G7: nuove sanzioni se Mosca non cambia strada
La strategia dei sette grandi – Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Francia, Giappone, Canada e Italia, oltre ai rappresentanti Ue – ha come due pilastri fondamentali la minaccia di sanzioni più dure e l’isolamento internazionale. E ancora: il sostegno economico a Kiev – con l’appello all’FMI a chiudere presto l’accordo – e la rassicurazione, che deve arrivare dalla Nato – a Estonia, Lettonia e Lituania.
Si legge nelle conclusioni del documento che Mosca deve"rispettare l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina, cominciare discussioni con il governo ucraino e rendersi disponibile alle offerte di mediazione internazionale". I leader inoltre osservano che il supporto della Russia alla missione dell'Osce "è un passo nella direzione giusta".
Rasmussen: Nato difenderà gli alleati
Il rafforzamento della presenza militare russa alla frontiera con l'Ucraina preoccupa moltissimo la Nato, ha detto il segretario generale Anders Fogh Rasmussen. " Siamo concentrati per fornire un deterrente ed una difesa effettivi e tutti gli alleati della Nato possono essere sicuri della nostra determinazione a fornire una difesa efficace e abbiamo tutti i piani per farlo".
Ucraina: dimissioni del ministro della Difesa, già eletto il successore
A Kiev la giornata si apre in modo molto tormentato. Il ministro della Difesa, Igor Teniukh, si è dimesso per la gestione delle truppe ucraine durante l’occupazione della Crimea. La Rada – il Parlamento ucraino – le ha respinte. In mattinata, alla seconda volazione, sono invece state accettate: al suo posto è stato eletto il generale Mikhail Koval, supportato dal presidente Oleksandr Turchinov. Durante la notte Oleksandr Muzichko, leader locale del movimento nazionalista paramilitare Pravii Sektor, è stato ucciso in una sparatoria con la polizia a Rivne, nell’Ucraina nord occidentale.
Scaroni: l'Italia potrebbe fare a meno del gas russo
Dalla crisi ucraina al capitolo energia il passo è brevissimo. Lo sa bene Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, che in un’intervista al Corriere fa sapere che l’Italia, avendo diversificato le forniture, potrebbe fare a meno del gas russo se le altre nazioni rispettassero i loro contratti”. Da Scaroni arriva anche il confronto con la Cina che “non vuole legarsi alla Russia” e pur di non utilizzare il gas di Mosca “brucia carbone domestico con elevati tassi di inquinamento che rendono in alcuni periodi invivibili le sue città. Questo – è l’analisi di Scaroni – sta ad indicare quanto l’indipendenza energetica contribuisca all’indipendenza politica”.