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MONDO

Le elezioni primarie

Gran Bretagna, l'ex premier Blair: "Con Corbyn il partito laburista rischia la fine"

Dalle colonne del Guardian, Blair ha invitato tutti i laburisti a votare per chiunque, ma non per Corbyn, alle primarie del partito. Corbyn è noto per le sue posizioni di estrema sinistra e per la sua simpatia verso Syriza e Podemos

Blair (Ap)
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Duro attacco dell'ex premier bitannico Tony Blair a Jeremy Corbyn, il candidato più forte nella corsa alla leadership del partito laburista inglese, dopo le dimissioni di Ed Miliband a seguito della sconfitta alle elezioni politiche dello scorso maggio.

Blair, dalle colonne del Guardian, ha invitato tutti i laburisti a votare per chiunque ma non per Corbin. "Se salirà alla guida del partito, alla prossima elezione non saremo davanti a una sconfitta come quella del 1983 o del 2015, ma davanti alla disfatta totale, forse all'annientamento" scrive l'ex premier.

Ieri si sono chiuse le registrazioni per poter votare alle primarie del Labour britannico. Le preferenze potranno essere inviate via internet o via posta entro il 10 settembre. Il vincitore, e quindi il prossimo capo dell'opposizione, verrà annunciato il 12 settembre durante una conferenza del Labour che si terrà nella capitale. 

Corbyn, noto per le sue posizioni di estrema sinistra e per la sua simpatia verso Syriza e Podemos, è il candidato che potrebbe trionfare alle primarie. Nel suo programma c'è la rivalutazione delle radici socialiste, la nazionalizzazione delle ferrovie e del settore energetico, l'intenzione di dare una svolta decisiva per uscire dalle politiche di austerità.

"Jeremy Corbyn non ha nulla di nuovo da offrire - scrive ancora Blair - la sua è la proposta più risibile di tutte quelle avanzate dal suo schieramento. Quelli di noi che hanno conosciuto gli sconvoglimenti degli anni Ottanta già conoscono a memoria ogni riga del suo copione. Queste sono politiche del passato".

Per Blair "il partito laburista dovrebbe discutere su come rivoluzionare i servizi pubblici con l'impiego della tecnologia; su come aiutare i giovani non solo a trovare un lavoro soddisfacente e ben retribuito, ma anche a lanciare imprese capaci di apportare benefici alla comunità; sulla necessità di tenere unita la Gran Bretagna e assicurarle il suo posto in Europa; su quali riforme puntare, nella previdenza e nell'assistenza, in un'era di cambiamenti demografici radicali". "E invece - secondo l'ex premier - si parla di riportare in vigore la Clausola IV della costituzione del partito. Abbiamo davanti un ventaglio enorme di scelte da fare e di risposte da offrire ma per il momento non le abbiamo neppure formulate".
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