MONDO
Indiscrezioni: 2 miliardi in cassa
Spettro Grexit, casse vuote: senza riforme a maggio rischio default. Varoufakis vola negli USA
A maggio scade il prestito di 760 milioni con il Fondo Monetario Internazionale e la Grecia rischia la bancarotta. Ma senza riforme dall'Ue non si sbloccano gli aiuti che potrebbero dare respiro ad Atene. Sia l'Europa sia gli Usa, dimostra il crollo delle borse di ieri, guardano con timore all'ipotesi Grexit.
ieri il commissario Ue Moscovici ha ribadito: nessun piano B, la Grecia deve accelerare con le riforme.
Grecia al centro del vertice FMI di Washington: la tela di Varoufakis
Barack Obama ha esortato la Grecia "a prendere decisioni dure, a fare riforme importanti" e cioè a fare pagare le tasse, a ridurre la burocrazia e a potenziare la flessibilità. Intanto a Washington a margine nella riunione del FMI cui partecipano i governatori centrali e i ministri delle Finanze di tutto il mondo, Varoufakis è impegnato in un'azione diplomatica a tutto tondo, con una maratona di incontri che ha coinvolto Mario Draghi, Jacob Lew ma anche Larry Summers, l'uomo che dopo il crack di Lehman Brothers ha guidato la Casa Bianca fuori dalla palude della recessione. Pur soddifsatto del lungo colloquio a cena, il ministro greco guarda in patria e sulle colonne della Stampa commenta: "Non sono del tutto ottimista - ha detto - con la Germania devi sempre vedere, sono capaci di fare saltare tutto". Ancora meno chiare le parole utilizzate da Summers che si limita ad un cinematografico "Good night and good luck".
Ue contro Tsipras/1: il settore pubblico
Ipertrofico dagli anni pre-crisi, il settore pubblico greco ha bisogno di una cura dimagrante che l'Unione Europea vuole imporre ad una riluttante Atene che anzi in campagna elettorale aveva promesso inmgenti assunzioni di medici e infermieri - oltre 4 mila - per fare fronte alla crisi sanitaria in cui versa il Paese.
Ue contro Tsipras/2: stipendi e pensioni
Lo stipendio minimo oggi in Grecia è di 586 euro - riformato da Samaras - ma in Parlamento c'è già il provvedimento che vuole alzarlo a 751. Da BCE, FMI e Ue è arrivato il veto a modificarlo ma Atene non ci sente. E lo stesso vale per i licenziamenti collettivi: ora possibili, Tsipras sta già lavorando perchè scompaiano. D'altra parte Syriza ha vinto le elezioni al grudo di "la flessibilità ha aggravato la crisi". E ancora: Atene promette di riportare nelle tasche dei greci la tredicesima e non ha intenzione di toccare le pensioni.
Ue contro Tsipras/3: privatizzazioni
Promesse e quasi mai realizzate. Se la Troika ora vuole da Tsipras ciò che nemmeno Samaras ha realizzato - portare avanti quelle annunciate e proseguire - la coppia che controlla le casse di Atene sembra invece orientata verso la cogestione.
Uno spettro si aggira per l'Europa (e anche per il vertice FMI negli Usa): è lo spettro di Grexit. La bancarotta di Atene e l'eventuale uscita dall'euro tornano a fare tremare le borse con Milano che da sola ha perso il 2,40% e le indiscrezioni (smentite dalla Grecia) che promettono ulteriori scossoni: nelle casse di Tsipras ci sarebbero appena 2 miliardi di euro per pagare stipendi e pensioni a fine mese e secondo la Reuters nell'inquadratura successiva, scenario disegnato dalla Banca Centrale Europea, si vedono i dipendenti pubblici che ricevono in busta paga una moneta virtuale. A fare paura a tutta l'Europa è l'ipotesi, per nulla infondata, che fallisca il vertice di Riga - dove il 24 aprile si incontrerà l'Europgruppo - e che Atene non sia più in grado di onorare i suoi debiti. In attesa il braccio di ferro tra il governo Tsipras e la ormai ex Troika continua con la coscienza che senza accordo sulle misure non arriveranno nemmeno i 7 miliardi della tranche di aiuti che permetterebbero alla Grecia di respirare e rispettare la scadenza dei 760 milioni che deve rimborsare al FMI, pena il default. Ecco perchè
Grecia al centro del vertice FMI di Washington: la tela di Varoufakis
Barack Obama ha esortato la Grecia "a prendere decisioni dure, a fare riforme importanti" e cioè a fare pagare le tasse, a ridurre la burocrazia e a potenziare la flessibilità. Intanto a Washington a margine nella riunione del FMI cui partecipano i governatori centrali e i ministri delle Finanze di tutto il mondo, Varoufakis è impegnato in un'azione diplomatica a tutto tondo, con una maratona di incontri che ha coinvolto Mario Draghi, Jacob Lew ma anche Larry Summers, l'uomo che dopo il crack di Lehman Brothers ha guidato la Casa Bianca fuori dalla palude della recessione. Pur soddifsatto del lungo colloquio a cena, il ministro greco guarda in patria e sulle colonne della Stampa commenta: "Non sono del tutto ottimista - ha detto - con la Germania devi sempre vedere, sono capaci di fare saltare tutto". Ancora meno chiare le parole utilizzate da Summers che si limita ad un cinematografico "Good night and good luck".
Ue contro Tsipras/1: il settore pubblico
Ipertrofico dagli anni pre-crisi, il settore pubblico greco ha bisogno di una cura dimagrante che l'Unione Europea vuole imporre ad una riluttante Atene che anzi in campagna elettorale aveva promesso inmgenti assunzioni di medici e infermieri - oltre 4 mila - per fare fronte alla crisi sanitaria in cui versa il Paese.
Ue contro Tsipras/2: stipendi e pensioni
Lo stipendio minimo oggi in Grecia è di 586 euro - riformato da Samaras - ma in Parlamento c'è già il provvedimento che vuole alzarlo a 751. Da BCE, FMI e Ue è arrivato il veto a modificarlo ma Atene non ci sente. E lo stesso vale per i licenziamenti collettivi: ora possibili, Tsipras sta già lavorando perchè scompaiano. D'altra parte Syriza ha vinto le elezioni al grudo di "la flessibilità ha aggravato la crisi". E ancora: Atene promette di riportare nelle tasche dei greci la tredicesima e non ha intenzione di toccare le pensioni.
Ue contro Tsipras/3: privatizzazioni
Promesse e quasi mai realizzate. Se la Troika ora vuole da Tsipras ciò che nemmeno Samaras ha realizzato - portare avanti quelle annunciate e proseguire - la coppia che controlla le casse di Atene sembra invece orientata verso la cogestione.