MONDO
"La Turchia ha distrutto siti chimici in Siria". Damasco smentisce
Grecia respinge i migranti alla frontiera turca. Erdogan: aperti confini fra Turchia ed Europa
Il governo greco ha convocato per oggi una riunione straordinaria per affrontare l'emergenza. La Grecia, afferma Atene, ha impedito che 4mila migranti in arrivo dalla Turchia entrassero "illegalmente" nel Paese e dunque in Europa. Erdogan: "La Turchia non può far fronte a una nuova ondata di profughi, l'Ue deve mantenere le sue promesse"
"Per tutta la notte le forze di sicurezza hanno impedito l'attraversamento illegale del confine". Lo ha dichiarato questa mattina il ministro della Difesa greco, Nikos Panagiotopoulos, ribadendo l'impegno di Atene ad impedire l'ingresso di rifugiati dopo che Ankara ha permesso il loro trasferimento nelle zone di confine in risposta all'escalation con la Siria. Il ministro ha detto ancora che sono stati condotti diversi arresti.
La Grecia ha anche aumentato i controlli nel braccio di mare tra le isole dell'Egeo orientale e la costa greca, ha detto il ministro delle Politiche per le isole e la navigazione, Ioannis Plakiotakis. "I confini greci sono anche i confini di tutta Europa", ha aggiunto.
Mitsotakis: Grecia ha impedito che 4mila migranti dalla Turchia entrassero "illegalmente"
La Grecia ha impedito che 4 mila migranti in arrivo dalla Turchia entrassero "illegalmente" nel Paese e dunque in Europa. Lo ha reso noto il governo del conservatore Kyriakos Mitsotakis, che ha convocato per stamane un gabinetto di emergenza dopo che si sono registrati scontri nella notte, al confine terrestre con la Turchia e anche nelle isole di Lesbo e Chios, tra migranti e polizia.
Ankara sostiene di essere stata costretta ad allentare i controlli sui rifugiati che tentando di lasciare di entrare in Europa a causa dei continui arrivi di nuovi rifugiati dalla Siria, messi in fuga dall'avanzata delle forze di Damasco dalla zona controllata dai ribelli nella provincia di Idlib.
A Istanbul ressa migranti ai bus per Grecia, prezzi +30%
Continua l'afflusso di migranti nella stazione di Bayrampasa di Istanbul, dove la caccia a un biglietto verso il confine con la Grecia ha fatto registrare un aumento dei prezzi del 30% e ha indotto gli operatori a prevedere 2-3 corse extra su base giornaliera, che comunque non riescono a soddisfare tutte le richieste. Un flusso continuo di migranti, proseguito anche nella notte inseguendo il sogno di raggiungere la frontiera di Edirne-Pazarkule, per poi proseguire a piedi fino alla Grecia, oltre il confine naturale del fiume Evros.
I responsabili delle compagnie di trasporto raggiunti da AGI parlano di un flusso continuo di richieste e di orari extra per i propri autisti, il che giustifica l'aumento dei prezzi, con i migranti che scelgono il passaggio verso la città di Tekirdag in caso non siano disponibili posti per Edirne, ma "non si riescono a soddisfare tutte le richieste". La maggioranza sono afgani, siriani e alcuni iraniani, tutta gente che già viveva in Turchia, perché il confine con la Siria è chiuso dal 2017 e quello con l'Iran, passaggio dei moltissimi afgani, è attualmente blindato a causa del coronavirus.
Erdogan: "Aperti confini tra Turchia ed Europa"
I confini tra Turchia e l'Europa "sono aperti". "Non chiuderemo le porte ai rifugiati. L'Unione europea deve mantenere le sue promesse". Lo ha detto il presidente turco Erdogan in un discorso a Istanbul, a proposito dei migranti che in queste ore stanno cercando di attraversare il confine tra Turchia e Grecia e dei profughi in arrivo dalla provincia siriana di Idlib dove è in corso lo scontro tra le forze turche e quelle governative siriane di Bashar al-Assad sostenute dalla Russia. Erdogan ha ribadito: "La Turchia non può far fronte a una nuova ondata di profughi". In riferimento all'uccisione di 30 soldati turchi in un raid aereo nella provincia di Idlib, il presidente turco ha sottolineato: "La Turchia ha distrutto siti chimici in Siria".
Erdogan parla con Orban e Ungheria blinda i confini
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il collega ungherese Viktor Orban,al termine del quale quest'ultimo ha deciso di aumentare le misure di sicurezza al confine del proprio Paese. La notizia e' stata resa nota dall'ufficio della presidenza ungherese, che specifica che al termine della telefonata, avvenuta ieri sera, Orban ha convocato il consiglio di sicurezza nazionale, durante il quale e' stato deciso di innalzare il livello dei controlli al confine per impedire il passaggio dei migranti attraverso la rotta balcanica, in seguito alla decisione della Turchia di riaprire le frontiere.
Armi chimiche, Damasco smentisce
Damasco ha però smentito le affermazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo cui le sue forze avrebbero distrutto siti di armi chimiche in Siria in rappresaglia per l'uccisione di 36 soldati turchi a Idlib. "Il presidente del regime turco - si legge sull'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana - pratica la politica dell'inganno, parlando della distruzione di istallazioni per le armi chimiche in Siria. Se quello che dice Erdogan fosse vero a proposito della distruzione di un sito a sud di Aleppo, ci sarebbero stati moltissimi martire nelle aree circostanti".