Coronavirus
Sileri: "Non metterei obbligo vaccinale nelle aziende"
Green pass. Gelmini: "Si evitano nuove chiusure". Fedriga: "Stato ci deve essere in fase controllo"
"Non è stata una discussione facile, la popolazione dopo tanto tempo vorrebbe tornare ad una libertà totale ma la scelta del Green pass è finalizzata proprio ad evitare altri lockdown" spiega Fabiana Dadone, ministra M5s per le Politiche giovanile
Sileri: "Non metterei obbligo vaccinale nelle aziende"
"Non ho dubbi che gli onorevoli dovrebbero essere tutti vaccinati, ma il Parlamento è un luogo di lavoro, come tale non ha obbligo di green pass. Non metterei obbligo vaccinale nelle aziende". Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. "Se dovessero salire i contagi a dismisura bisognerebbe pensare a strumenti che incentivino la vaccinazione, non l'obbligo. Salvini non è un no vax, ha invitato alla prudenza. In questi tempi è facile ricadere in contenitori, bisogna stare invece attenti. Le discoteche, invece, potrebbero riaprire in sicurezza, a capienza ridotta e con i giusti controlli".
"Il Green pass per docenti non credo che si farà, per ora andiamo avanti con la vaccinazione - dice ancora Sileri - È una grande sfida, bisogna capire quanti italiani saranno vaccinati per quel periodo. I contagi comunque non avvengono a scuola, ma sui mezzi pubblici".
Fedriga: "Passaggi che rendono difficile l'applicazione della norma"
"Ci sono dei passaggi che rendono difficile l'applicazione della norma" sul green pass "penso a chi controlla, non possiamo pensare di mettere sulle spalle del ristoratore o al barista l'onere di fare il bodyguard. Su questo lo Stato ci deve essere". Lo ha detto il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a Radio anch'io su Rai Radio1.
Gelmini: "Serve a evitare il coprifuoco"
"Il green pass serve a scongiurare nuove chiusure, a evitare il coprifuoco, ad aumentare la capienza all'aperto di stadi e impianti sportivi. E grazie al pass i vaccinati aumenteranno". Così Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali, in un'intervista al 'Corriere della Sera'.
La ministra, poi, spiega che "i tamponi saranno a prezzo calmierato per i giovani, per chi non può vaccinarsi. D'altronde - dice - la variante Delta imperversa e rischiamo grosso se le persone che ancora non l'hanno fatto non si convincono a vaccinarsi". E alla domanda se si rompa 'l'asse FI-Lega sul Covid' Gelmini risponde: "Ma no, non si rompe niente e nessuno ha perso. La Lega ha sostenuto la ragionevolezza delle richieste delle Regioni, che in buona parte sono state accolte. Al bar, nei servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti, sui mezzi di trasporto non c'è bisogno di green pass - spiega - è un buon punto di mediazione anche quello raggiunto sui parametri. Non possiamo sottovalutare che senza questo decreto ci saremmo trovati con Regioni di nuovo in giallo già da lunedì prossimo. E questo sì, in piena stagione turistica, sarebbe stato un problema enorme".
In merito all'aumento dei contagi registrati nel Lazio dopo i festeggiamenti per la vittoria dell'Italia agli Europei, dice: "Più che i festeggiamenti di un pomeriggio all'aperto, forse a incidere sono stati gli assembramenti al chiuso per vedere le partite, se stiamo a ciò che si è verificato in un pub romano. Dopodiché - sottolinea - anche avessimo imposto la zona rossa, in molti sarebbero scesi in piazza lo stesso per festeggiare un risultato storico".
Dadone: "Scelta tesa ad evitare nuove chiusure"
"Non è stata una discussione facile, la popolazione dopo tanto tempo vorrebbe tornare ad una libertà totale ma la scelta del Green pass è finalizzata proprio ad evitare altri lockdown ed altre chiusure". Lo ha detto Fabiana Dadone, ministra M5s per le Politiche giovanili, ad "Agorà Estate" su Rai3.
Pregliasco: "Decisione buona"
"Il green pass rimarca oggettivamente e orgogliosamente che ci si è vaccinati per proteggere se stessi e gli altri. Come utilizzarlo è ovviamente una scelta politica. Ma decidere di vaccinarsi è un’azione di solidarietà, che permette di stare più sicuri in situazioni di rischio come ad esempio, stare seduti al tavolo al ristorante o in altri ambienti chiusi, dove i positivi, anche asintomatici, potrebbero infettare”. Ai microfoni di iNews24.it, Fabrizio Pregliasco, direttore dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi, virologo e docente dell’Università degli Studi di Milano, fa il punto sulle decisioni della cabina di regia col premier Mario Draghi, che si è riunita ieri, giovedì 22 luglio.
“La vaccinazione, dal punto di vista dell’interesse collettivo, è un elemento positivo anche perché stiamo assistendo a una curva di contagi in salita, che però ha un numero esiguo di casi gravi. Ma è anche un elemento utile perché riduce i costi sanitari, dal momento che chi va in terapia intensiva, grava sulla sanità. In più, adesso è più vicino il ritorno alla vita normale. Quindi è giusto che ci sia un dibattito politico sull’utilizzo del green pass”, continua il virologo.
“L’utilizzo del green pass anche a livello nazionale, mi sembra una buona decisione per fare in modo che quanti più cittadini possibili si vaccinino, soprattutto in questo contesto dove i no vax non rappresentano più un numero esiguo. La convenienza, come dicevo, c’è ed è dimostrata. Sono sempre del parere che l’obbligatorietà del vaccino non sarebbe un’ipotesi impossibile: basti pensare che i bambini, per poter andare a scuola, hanno già dieci vaccinazioni obbligatorie. Il green pass comunque, è un modo per compendiare una scelta di libertà, che anche se non la si comprende, è più che giusta. E da graduazione del suo utilizzo potrà essere valutata man mano”.
Infine, sui nuovi parametri della zona gialla: “Anche questa è una scelta politica. Chiaramente più abbassiamo le soglie, più siamo “protettivi”. Scientificamente non esiste un manuale esatto rispetto all’applicazione generalizzata. Il principio base è che il l’aumento del rischio dei contagi aumenta è direttamente proporzionale ai contatti tra le persone. Il punto è ragionare su come abbassare i contagi”.