POLITICA
Comizio di chiusura a Genova
Regionali, Grillo attacca Renzi e sulle liste dice: "Sono il più impresentabile e non mi candido"
Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo contro il premier Matteo Renzi: "Va in tv a vendere illusioni e tranquillità"
"Gli impresentabili ci sono sempre stati in questo paese. Da 30 anni. Nel 2005 in Parlamento ce ne erano 25 passati in giudicato ma non siamo mai riusciti a fare pubblicare i nomi sui giornali. Non è cambiato nulla". Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo interviene così sulla lista dei candidati alle regionali definiti "impresentabili" dalla commissione Antimafia.
Nel comizio conclusivo della campagna elettorale a Genova, Grillo attacca Renzi. "A me fa impazzire il 'ritardato morale' che vende illusioni e tranquillità. Va in tv e quando due bisticciano, lui gode, poi sta zitto e tranquillizza. Lui dice: 'noi siamo per il fare non per distruggere, noi facciamo e gli altri distruggono'. La sua pochezza viene presa per profondità".
"Reddito di cittadinanza contro la miseria"
Parole dure, anche sulle politiche del governo su lavoro e pensioni. "Abbiamo più 65/enni che 25/enni in Italia, chi tiene in piedi questo pattume di Governo deve capire
che tra un po' le pensioni e gli stipendi pubblici se continuiamo così non arrivano più. Perciò abbiamo proposto il reddito di cittadinanza contro la miseria, per mettere al centro la persona e non il mercato".
Nel comizio conclusivo della campagna elettorale a Genova, Grillo attacca Renzi. "A me fa impazzire il 'ritardato morale' che vende illusioni e tranquillità. Va in tv e quando due bisticciano, lui gode, poi sta zitto e tranquillizza. Lui dice: 'noi siamo per il fare non per distruggere, noi facciamo e gli altri distruggono'. La sua pochezza viene presa per profondità".
"Reddito di cittadinanza contro la miseria"
Parole dure, anche sulle politiche del governo su lavoro e pensioni. "Abbiamo più 65/enni che 25/enni in Italia, chi tiene in piedi questo pattume di Governo deve capire
che tra un po' le pensioni e gli stipendi pubblici se continuiamo così non arrivano più. Perciò abbiamo proposto il reddito di cittadinanza contro la miseria, per mettere al centro la persona e non il mercato".