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ITALIA

La pista delle navi della Marina in cambio di appalti nel porto di Augusta

Petrolio e traffico di influenze illecite. L'inchiesta si allarga

Si allarga l'inchiesta su petrolio e rifiuti in Basilicata. Maria Elena Boschi ribatte: "L'emendamento lo rifirmerei domattina". Indagini a Viggiano anche su eventuali ipotesi disastro ambientale. La cronaca dell'inviata Isabella Romano

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di Luca Gaballo Si allarga sempre più l'inchiesta della procura di Potenza su associazione a delinquere e traffico illecito di influenze che ha al suo centro le intercettazioni delle telefonate del compagno dell'ex ministro Guidi, Gianluca Gemelli. 
Petrolio, sviluppo, lavoro, inquinamento, corruzione e interessi lobbystici lo vedono protagonista dalla Basilicata alla Sicilia, con diversi intelocutori e su diversi tavoli.

Se ne occupa l’Antimafia non perché dietro i reati su cui si indaga ci siano le mafie tradizionali, ma perché – come ha detto il procuratore nazionale Franco Roberti - quella individuata è “criminalità organizzata, su base imprenditoriale”. Attualmente le inchieste sono due, più un possibile terzo filone che porterebbe addirittura in Sicilia. In tutti e tre i casi la pista investigativa è la stessa: quella sulla gestione dell’oro nero. 

Al centro dell'attenzione non solo l'impianto di estrazione della Total "Tempa Rossa", costato la poltrona al ministro Guidi, ma la procura indaga anche su concessioni ottenute da Gemelli, imprenditore nel settore petrolifero, nel porto di Augusta, in provincia di Siracusa. L'ipotesi è che Gemelli avrebbe ottenuto autorizzazioni dall'autorità portuale promettendo al capo di Stato Maggiore De Giorgi i suoi buoni uffici per agevolare l'iter degli stanziamenti per il rinnovo della flotta militare italiana, un affare da cinque miliardi e mezzo di euro in 20 anni. Le accuse che vanno "dall'associazione a delinquere all'abuso d'ufficio", coinvolgono anche un ex dirigente della Ragioneria della Stato con un passato alla difesa, Valter Pastena, attualmente consulente proprio del ministero dello Sviluppo economico. 


"Non conosco sulla base di quali fatti il mio nome venga associato a questa vicenda" ha commentato De Giorgi, "la cosa mi sorprende e mi amareggia, e tutelerò la mia reputazione nelle sedi opportune". Ha precisato in una nota il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare in merito alle notizie uscite questa mattina.


Le accuse all'ENI
Proseguono, anche su eventuali ipotesi di disastro ambientale, le indagini, condotte dai carabinieri del Noe, della Procura della Repubblica di Potenza e della Direzione nazionale antimafia sull'inquinamento prodotto dal centro oli dell'Eni, a Viggiano (Potenza), al centro di uno dei filoni dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata. I 5 dirigenti locali dell'ENI agli arresti domiciliari sono accusati, tra l'altro, di aver alterato i dati provenienti dalle centraline di monitoraggio ambientale. Nell'ambito dell'inchiesta saranno effettuate nuove analisi epidemiologiche sulle matrici ambientali. Nel centro oli la produzione è stata sospesa dalla compagnia petrolifera due giorni fa. Secondo le ricostruzionid ei giornali, violando le norme ambientali, l'ENI avrebbe realizzato risparmi per circa 100 milioni di euro.

La risposta dell'ENI
L'ENI con una nota  respinge le accuse e comunica, appena ricevuta notizia del procedimento penale in corso, di aver effettuato una serie di verifiche che confermerebbero la corretteza del proprio comportamento. Eni afferma di aver adottato le migliori pratiche internazionali e che la reiniezione nel sottosuolo delle acque reflue non è pericolosa.  "Lo stato dell'ambiente - scrive ENI -studiato e monitorato in tutte le sue matrici circostanti il Centro Olio, è ottimo secondo gli standard normativi vigenti; non ricorrono casi di patologie neoplastiche fra i dipendenti riconducibili ai fattori di rischio occupazionali. Medesime conclusioni per i dipendenti Eni che dal 1998 ad oggi hanno lavorato esclusivamente sulle aree pozzo e siti afferenti al Centro Olio." 

Boschi alla stampa: "abbiamo fatto la cosa giusta"
Nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata, i pm di Potenza ascolteranno il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e il Ministro dimissionario dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Secondo quanto si e' appreso nel capoluogo lucano, i magistrati si recheranno a Roma per ascoltare Boschi e Guidi. Le due, che non risultano indagate, dovrebbero essere ascoltate come "persone informate dei fatti". 
In una intervista al quotidiano "la stampa" Maria Elena Boschi difende la scelta di aver fatto approvare l'emendamento alla legge di stabilità che ha dato il via alal concessione per lo stabilimento "tempa rossa". 
"ogni settore che smuove posti di lavoro ha le sue lobby" dice la Boschi "ma noi abbiamo una linea chiara: sbloccare il Paese, toglierlo dalle sabbie mobili della burocrazia." "il provvedimento, atteso dal 1989 era ed è sacrosanto, se poi il compagno della Guidi ha violato la legge  è giusto che ne risponda". La ministra dei rapporti con il parlamento ha negato di sapere che Gianluca Gemelli fosse il compagnoi della Guidi e che avesse interessi nel progetto "tempa rossa", nega anche aver ricevuto particolari pressioni dalla collega Guidi per inserire l'emendamento, e che "il presidente del consiglio aveva sottolineato pubblicamente l'importanza di Tempa Rossa. E' tutto alla luce del sole, nessun blitz, nessun gioco segreto"


La procura fa ricorso contro il GIP per chiedere arresto di Gemelli
La Procura della Repubblica di Potenza presentera' appello contro il rigetto da parte del gip del Tribunale del capoluogo lucano della richiesta di arresto per Gianluca Gemelli. Lo si è appreso in ambienti giudiziari.
Tra domani e martedì si svolgeranno gli interrogatori di garanzia delle sei persone arrestate. Si tratta dell'ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino del PD, e di 5 funzionari dell'Eni.

Mozione di sfiducia
Intanto le opposizioni non si accontentano delle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi ma chiedono lo scioglimento dell'intero governo. Il centro destra è riuscito a ritrovare l'unità su questo punto e, così Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord depositeranno, sia alla Camera che a palazzo Madama, una mozione di sfiducia contro tutto l’esecutivo. Un'altra mozione di sfiducia era già stata annunciata dal Movimento 5 Stelle. 


La e-news di Renzi
"La disponibilita' immediata di Guidi ad un passo indietro ha gettato nel panico le varie opposizioni che a quel punto non sapendo che fare hanno iniziato ad urlare ancora piu' forte chiedendo le dimissioni dell'intero governo, responsabile non si sa bene di cosa. E presentando l'ennesima mozione di sfiducia. Andremo in Parlamento, spero prima possibile. E ancora una volta il Parlamento potra' mandarci a casa, se vorra'. Ma non credo succedera' neanche stavolta". Lo scrive Matteo Renzi nella sua eNews, sull'inchiesta petrolio. 
"Perché le opposizioni - aggiunge il presidente del Consiglio - sanno perfettamente che l'unico modo per molti di loro di restare aggrappati a una poltrona comoda e ben pagata è che questa legislatura vada avanti: con la nuova legge elettorale e con le preferenze, molti di loro non rientrerebbero in Parlamento nemmeno con le gite scolastiche"

Renzi annuncia: Pd querelerà Grillo. Grillo risponde sul Blog: "vogliono intimidirci"
"I militanti del Pd non meritano gli insulti di un pregiudicato". Matteo Renzi spiega il motivo per cui il suo partito ha deciso di dire basta agli attacchi di Grillo. "Ho detto che noi del Governo non raccogliamo le loro
polemiche. Ma il Pd invece ha il dovere di reagire - spiega nella enews il segretario dem -. Io credo nella polemica politica e penso che sia giusto che ognuno dica la sua, in piena liberta'. Ma esiste un limite e quel limite lo traccia il codice penale".
"Per questo il Pd ha deciso di querelare in sede civile e penale Beppe Grillo che pure alle condanne penali - a differenza nostra - e' abituato. Perche' lo ha fatto? Perche' Grillo non si e' limitato alle polemiche, anche dure. Ha detto che su questa vicenda il Pd 'e' colluso e complice. Tutti con le mani sporche di petrolio e di soldi'. Sono parole pesanti come pietre: colluso, complice, mani sporche di denaro", osserva Renzi.

La risposta del Movimento 5 stelle a Matteo Renzi arriva attraverso il blog di Beppe Grillo "Adesso cercano anche di intimidire minacciando querele. Parlano di diffamazione solo nel tentativo di nascondere e fuorviare la verità scrivono deputati e senatori Pentastellati che presenteranno martedì una mozione di sfiducia al governo.

La sinistra PD sostiene il governo
Da Firenze dove la sinistra Dem si è riunita per parlare di futuro Gianni Cuperlo ribadisce che tutto il PD sosterrà il governo. All'attacco dell'esecutivo sinistra Italiana.  È Nicola Fratoianni a consigliare al presidente del Consiglio di essere piu cauto sul tema dei finanziamenti agli amici degli amici. E il leader dei conservatori e Riformisti Raffaele Fitto  annuncia : concorreremo alla sfiducia contro il Governo sia alla Camera che al Senato. Ma al tempo stesso diciamo che occorre costruire un'alternativa credibile, liberale, occidentale, a Renzi

 
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