MONDO
Trattative nella notte tra troika ministri Ue, governo ucraino e opposizione
Scontri a Kiev. Yanukovich: "Accordo fatto", ma Fabius frena
Raggiunto un accordo che prevede voto anticipato e meno poteri al presidente. Ma il ministro degli Esteri francese dice: l'opposizione ucraina ha bisogno di più tempo. Ancora violenze: gli insorti sparano contro gli agenti vicino al Parlamento
Kiev
Alla fine è stato raggiunto un accordo sulla crisi ucraina. Il presidente Yanukovich ha annunciato di aver raggiunto un accordo con l'opposizione che prevede elezioni anticipate e il ritorno alla Costituzione del 2004 che limita i poteri presidenziali. Sarà formato un governo di unità nazionale. Dopo una notte di scontri a Kiev e di trattative incessanti, i rappresentanti dell'Ue, della Russia, il presidente ucraino Viktor Yanukovich e i leader dell'opposizione avrebbero, quindi, trovato una soluzione per far cessare le violenze. Ma il ministro degli Esteri francese, Fabius, frena e parla di cautela per un accordo 'non ancora definitvo': l'opposizione ucraina, dice, ha bisogno di consultarsi ancora. Intanto, fuori dai palazzi infiamma la protesta: vicino al Parlamento i manifestanti ucraini sparano contro la polizia.
Incontro tra Boldrini e la figlia di Yulia Timoschenko
Intanto, per oggi a Roma è previsto l'incontro tra la presidente della Camera, Laura Boldrini, e Evgenia Tymoshenko, figlia di Yulia, la leader dell'opposizione ucraina attualmente in carcere.
Notte di scontri a Kiev
Anche questa notte, quindi, la violenza non si è risparmiata. Le proteste tra manifestanti anti governativi e polizia sono proseguite incessanti: almeno cento vittime ieri, denuncia la piazza, 67 secondo le stime ufficiali, 577 i feriti. E mentre il Parlamento ucraino condanna l'uso della forza contro i manifestanti proibendo le "operazioni antiterrorismo" annunciate dai servizi segreti (Sbu), la piazza insorge e si infiamma sempre di più. Nella notte un pullman con dentro una sessantina di giovani soldati del ministero dell'Interno, per lo più ragazzi di 18-20 anni, è stato preso d'assalto da un gruppo di manifestanti nel centro della capitale, in via Khmelnitski. Il bus è stato presto circondato da centinaia di persone: tra la folla c'era chi voleva picchiare i soldati e farli prigionieri e chi voleva lasciarli andare per via della loro giovane età. Due insorti minacciavano con delle asce i ragazzi dentro il pullman, alcuni dei quali erano in lacrime. Alla fine, in difesa dei poliziotti sono intervenuti il miliardario e deputato dell'opposizione Petro Poroshenko, la cantante Ruslana e due preti. I giovani sono stati lasciati scendere dal bus e sono stati scortati da una catena umana di manifestanti per un paio di chilometri, fino a un altro pullman del ministero dell'Interno sul quale sono potuti andar via.
La minaccia di sanzioni
Il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, uscendo ieri dalla riunione di emergenza convocata a Bruxelles, aveva annunciato la decisione di introdurre "sanzioni mirate" che colpiranno "i responsabili delle violazioni dei diritti umani, della violenza e dell'uso eccessivo della forza", procederemo con l'adozione del blocco della concessione dei visti e il congelamento dei beni di quanti sono responsabili delle violenze ucraine. Per l'Europa non c'è dubbio: "il primo responsabile è il presidente Viktor Yanukovich: è lui - si legge nelle conclusioni dei 28 - che dovrà fare i primi passi per uscire dalla crisi". Il ministro degli Esteri dell'Ue Catherine Ashton ha spiegato che l'ampiezza delle sanzioni, che prevedono anche il blocco del materiale repressivo, sarà legata all'evoluzione della crisi. Si spera, quindi, che da questo accordo raggiunto in nottata, scaturisca una soluzione duratura e che, soprattutto, ponga fine alle violenze.
Incontro tra Boldrini e la figlia di Yulia Timoschenko
Intanto, per oggi a Roma è previsto l'incontro tra la presidente della Camera, Laura Boldrini, e Evgenia Tymoshenko, figlia di Yulia, la leader dell'opposizione ucraina attualmente in carcere.
Notte di scontri a Kiev
Anche questa notte, quindi, la violenza non si è risparmiata. Le proteste tra manifestanti anti governativi e polizia sono proseguite incessanti: almeno cento vittime ieri, denuncia la piazza, 67 secondo le stime ufficiali, 577 i feriti. E mentre il Parlamento ucraino condanna l'uso della forza contro i manifestanti proibendo le "operazioni antiterrorismo" annunciate dai servizi segreti (Sbu), la piazza insorge e si infiamma sempre di più. Nella notte un pullman con dentro una sessantina di giovani soldati del ministero dell'Interno, per lo più ragazzi di 18-20 anni, è stato preso d'assalto da un gruppo di manifestanti nel centro della capitale, in via Khmelnitski. Il bus è stato presto circondato da centinaia di persone: tra la folla c'era chi voleva picchiare i soldati e farli prigionieri e chi voleva lasciarli andare per via della loro giovane età. Due insorti minacciavano con delle asce i ragazzi dentro il pullman, alcuni dei quali erano in lacrime. Alla fine, in difesa dei poliziotti sono intervenuti il miliardario e deputato dell'opposizione Petro Poroshenko, la cantante Ruslana e due preti. I giovani sono stati lasciati scendere dal bus e sono stati scortati da una catena umana di manifestanti per un paio di chilometri, fino a un altro pullman del ministero dell'Interno sul quale sono potuti andar via.
La minaccia di sanzioni
Il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, uscendo ieri dalla riunione di emergenza convocata a Bruxelles, aveva annunciato la decisione di introdurre "sanzioni mirate" che colpiranno "i responsabili delle violazioni dei diritti umani, della violenza e dell'uso eccessivo della forza", procederemo con l'adozione del blocco della concessione dei visti e il congelamento dei beni di quanti sono responsabili delle violenze ucraine. Per l'Europa non c'è dubbio: "il primo responsabile è il presidente Viktor Yanukovich: è lui - si legge nelle conclusioni dei 28 - che dovrà fare i primi passi per uscire dalla crisi". Il ministro degli Esteri dell'Ue Catherine Ashton ha spiegato che l'ampiezza delle sanzioni, che prevedono anche il blocco del materiale repressivo, sarà legata all'evoluzione della crisi. Si spera, quindi, che da questo accordo raggiunto in nottata, scaturisca una soluzione duratura e che, soprattutto, ponga fine alle violenze.