MONDO
Ucraina
Ancora barricate a Kiev, occupato un ministero
I manifestanti nel dicastero dell'Agricoltura. Aumenta la rabbia dopo il nulla di fatto nei colloqui con Yanukovic. Il leader dell'opposizione Klitschko: "Ore e ore di discussione sono state spese su niente". Il ministro degli Esteri francese convoca l'ambasciatore ucraino a Parigi. La Casa Bianca: "Stop a spargimenti di sangue"
Kiev
C'è la delusione, ma c'è anche la rabbia tra i manifestanti in Ucraina che, nonostante l'appello alla tregua continuano a erigere barricate a Kiev. Nella mattinata di venerdì hanno anche occupato il ministero dell'Economia, mentre un migliaio si è diretto verso il palazzo presidenziale. Il perché, lo spiega uno dei leader dell'opposizione, l'ex pugile Vitaly Klitschko, dopo il secondo round di colloqui con il presidente Viktor Yanukovic: "Ore e ore di discussione spese su niente. Non ha alcun senso sedere al tavolo negoziale con ualcuno che ha già deciso di raggirarti".
Tre morti e 42 reporter feriti
Intanto sono almeno tre i morti, due per ferite da arma da fuoco, negli scontri tra manifestanti e polizia a piazza Maidan a Kiev e nei dintorni. Ci sono anche 42 giornalisti feriti. Proprio per questo, Klitschko ha commentato: "Vorrei davvero che non ci fosse più spargimento di sangue e che nessuno venga ucciso. Io sopravviverò, ma ho paura che si saranno altri morti", ha detto l'ex pugile. Con lui, l'ex ministro dell'Economia Arseny Yatsenyuk e il nazionalista Oleh Tyahnibok hanno cercato di ottenere dal presidente Yanukovich concessioni - come il rilascio di 75 manifestanti arrestati - che smorzerebbero la protesta in piazza. Ma con un nulla di fatto. Intanto un secondo manifestante molto attivo nella protesta, Dmytro Bulatov è scomparso da due giorni e si teme per la sua sorte: già mercoledì scorso è stato trovato senza vita il corpo di un altro leader dell'opposizione, Yuri Verbitski.
Il perché della protesta
Da giorni migliaia di persone sono scese in piazza a Kiev dopo che Yanukovic ha respinto gli accordi di associazione con l'Unione Europea e spianato la strada a un maxi-prestito dalla Russia. Secondo i manifestanti, l'accordo con l'Ue sarebbe stato un primo passo per l'ingresso in Europa; la protesta si è poi allargata anche contro l'intero governo ucraino, accusato di corruzione.
Le reazioni internazionali
Intanto in Francia il ministro degli Esteri ha convocato l'ambasciatore ucraino Oleksandr Kupchyshyn: l'Eliseo gli notificherà la "condanna" del governo di Francois Hollande contro la repressione in atto a Kiev nei confronti dei manifestanti pro-europeisti. "Sono stati impartiti ordini di sparare contro la folla - spiega Laurent Fabius, a capo della diplomazia francese - cosa che è palesemente inaccettabile", ha aggiunto. Stessa mossa della convocazione, ma a Berlino: la morte dei manifestanti nei giorni scorsi, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri tedesco Martin Schaefer, "dimostra quanto sia seria la situazione". E dalla Casa Bianca, il vicepresidente Joe Biden ha telefonato a Yanukovic invitandolo a fermare gli spargimenti di sangue, a proteggere le libertà democratiche e a occuparsi delle legittime preoccupazioni dei dimostranti. Ulteriori violenze, ha concluso Biden con un avvertimento, avrebbero ripercussioni nelle relazioni fra Usa e Ucraina.
di Emma Farnè
Tre morti e 42 reporter feriti
Intanto sono almeno tre i morti, due per ferite da arma da fuoco, negli scontri tra manifestanti e polizia a piazza Maidan a Kiev e nei dintorni. Ci sono anche 42 giornalisti feriti. Proprio per questo, Klitschko ha commentato: "Vorrei davvero che non ci fosse più spargimento di sangue e che nessuno venga ucciso. Io sopravviverò, ma ho paura che si saranno altri morti", ha detto l'ex pugile. Con lui, l'ex ministro dell'Economia Arseny Yatsenyuk e il nazionalista Oleh Tyahnibok hanno cercato di ottenere dal presidente Yanukovich concessioni - come il rilascio di 75 manifestanti arrestati - che smorzerebbero la protesta in piazza. Ma con un nulla di fatto. Intanto un secondo manifestante molto attivo nella protesta, Dmytro Bulatov è scomparso da due giorni e si teme per la sua sorte: già mercoledì scorso è stato trovato senza vita il corpo di un altro leader dell'opposizione, Yuri Verbitski.
Il perché della protesta
Da giorni migliaia di persone sono scese in piazza a Kiev dopo che Yanukovic ha respinto gli accordi di associazione con l'Unione Europea e spianato la strada a un maxi-prestito dalla Russia. Secondo i manifestanti, l'accordo con l'Ue sarebbe stato un primo passo per l'ingresso in Europa; la protesta si è poi allargata anche contro l'intero governo ucraino, accusato di corruzione.
Le reazioni internazionali
Intanto in Francia il ministro degli Esteri ha convocato l'ambasciatore ucraino Oleksandr Kupchyshyn: l'Eliseo gli notificherà la "condanna" del governo di Francois Hollande contro la repressione in atto a Kiev nei confronti dei manifestanti pro-europeisti. "Sono stati impartiti ordini di sparare contro la folla - spiega Laurent Fabius, a capo della diplomazia francese - cosa che è palesemente inaccettabile", ha aggiunto. Stessa mossa della convocazione, ma a Berlino: la morte dei manifestanti nei giorni scorsi, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri tedesco Martin Schaefer, "dimostra quanto sia seria la situazione". E dalla Casa Bianca, il vicepresidente Joe Biden ha telefonato a Yanukovic invitandolo a fermare gli spargimenti di sangue, a proteggere le libertà democratiche e a occuparsi delle legittime preoccupazioni dei dimostranti. Ulteriori violenze, ha concluso Biden con un avvertimento, avrebbero ripercussioni nelle relazioni fra Usa e Ucraina.