ECONOMIA
Renzi: "Rispetteremo i vincoli, ma bisogna cambiare l'Europa"
Il triangolo Roma - Bruxelles - Francoforte
Il premier Matteo Renzi chiude una giornata di scambi con le istituzioni europee. A seguito del "piano choc" del governo sull'economia, l'Eurotower aveva bacchettato il nostro Paese, invitandoci a "fare di più per abbattere il debito". La Commissione Ue aveva salutato con favore le misure del governo, pur esortandoci al rispetto del rapporto deficit Pil al 3%
nostri figli", sottolinea il premier. Proprio oggi la Commissione Ue aveva salutato con favore i provvedimenti del nostro governo, pur invitando a non superare il limite del 3% nel rapporto deficit Pil. La Bance Centrale Europea aveva definito, invece, ancora "non tangibili" i nostri sforzi per abbattere il debito strutturale. Renzi chiarisce, allo stesso tempo, di voler "cambiare l'Europa per avvicinarla ai cittadini". Secondo il presidente del Consiglio, "L'Europa è la più grossa scommessa politica di tutto il mondo, la più straordinaria responsabilità di una generazione, che ha avuto una visione lungimirante. Noi abbiamo perso questo filo". Con questa considerazione, Renzi rimarca l'esigenza di "costruire un'Europa dei popoli e non dei vincoli". Il premier sottolinea la "crisi delle istituzioni comunitarie". Una crisi, che allo stesso tempo è "crisi della rappresentanza, delle istituzioni politiche, dei partiti e dei Parlamenti. E' mancato da parte nostra far sentire ai cittadini di sentirsi parte di un destino comune".
La Bce: "Nessun segno tangibile per abbattere il debito pubblico"
Ancora non va e c'è molto da fare. Per la Bce il nostro Paese non ha compiuto progressi significativi, o meglio 'tangibili', sulle misure aggiuntive di risanamento dei propri conti pubblici così come richiesto dalla Commissione europea lo scorso novembre. In Italia, rileva l'Eurotower, il deficit di bilancio è rimasto al 3 per cento del Pil nel 2013, "invariato rispetto all'anno precedente e lievemente superiore all'obiettivo del 2,9% fissato nell'aggiornamento del programma di stabilità del 2013. Secondo le previsioni dell'inverno 2014 della Commissione - continua il testo - il rapporto disavanzo-Pil scenderebbe al 2,6% nel 2014 e al 2,2% nel 2015". Nel suo bollettino mensile, l'istituto di Francoforte chiede quindi a Roma di fare "i passi necessari" per rientrare nel deficit e assicurare che il debito sia messo "in traiettoria discendente". In sostanza: servono ulteriori misure di risanamento, agire sul disavanzo e far scendere il debito.
Le raccomandazioni della Commissione Ue
A novembre 2013 la Commissione europea aveva chiesto all'Italia ulteriori misure di risanamento per assicurare l'osservanza del Patto di stabilità e crescita: conseguire, cioè, l'obiettivo di medio termine di un bilancio strutturale in pareggio nel 2014 e assicurare progressi sufficienti verso il rispetto del criterio per il debito durante la fase di transizione.
Ue: "Bene annunci di Renzi, ma l'Italia rispetti gli impegni"
E proprio la Commissione europea ha fatto sapere di avere accolto "con favore" le misure annunciate ieri dal premier Renzi, ma che per una valutazione più completa aspetta di conoscere maggiori dettagli sulle riforme "nelle prossime settimane". Il portavoce del vicepresidente Olli Rehn: "Facciamo appello al governo italiano perché rispetti gli impegni del patto di stabilità e crescita".
"Prolungato periodo di bassa inflazione nell'Eurozona"
La Bce poi osserva ancora nel bollettino di marzo che l'Eurozona attraverserà "un prolungato periodo di bassa inflazione" e, in questo contesto, "è pronta a prendere in considerazione tutti gli strumenti disponibili". Il consiglio direttivo dell'Eurotower, prosegue il bollettino, "resta fermamente determinato a mantenere l'elevato grado di accomodamento della politica monetaria e a intervenire ulteriormente con azioni risolute, se necessario". Confermate le aspettative sui "tassi di interesse su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo".
Il Tesoro: "Critiche della Bce non riferite agli annunci di ieri"
Una coincidenza temporale e non una risposta al piano Renzi. Così fonti del Tesoro commentano le indicazioni contenute nel bollettino Bce. "E' una pubblicazione programmata e quindi non è una risposta agli annunci di ieri. Certamente con la Bce ci sarà modo di confrontarci e di spiegare le strategie di medio periodo che l'Italia intende perseguire".