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ECONOMIA

La Cgia di Mestre: quest'anno 8500 posti di lavoro resteranno vacanti

Lavoratori introvabili, le figure professionali più ricercate d'Italia

Pochi giorni fa l'Ocse ha lanciato l'allarme: la disoccupazione in Italia ha raggiunto il 12,9%. Eppure ben 8500 posti di lavoro rischiano di rimanere liberi perchè non ci sono professionisti reperibili sul mercato. Si "cercano disperatamente" ingegneri energetici e meccanici, esperti in programmazione informatica e tecnici della sicurezza sul lavoro

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L'Associazione artigiani piccole imprese di Mestre ha analizzato i dati emersi da un'indagine del Ministero del Lavoro: se all'inizio della recessione (2009 per la Cgia) i lavoratori introvabili erano infermieri, ostetriche, falegnami e acconciatori, oggi conviene investire su professioni con un'elevata specializzazione in altri settori.
Analisti e progettisti di software, tecnici programmatori, ingegneri energetici e meccanici, esperti della sicurezza sul lavoro: sono queste le attività che nel 2014 daranno luogo a 29mila nuovi posti di lavoro. Di questi ben 8500 rischiano di restare scoperti. L'unica consolazione?Questo dato è di gran lunga inferiore a quello riefrito al 2009: i posti liberi per mancanti di figure specializzate erano 17,600, quasi il doppio.

Mercato in trasformazione
Qualche anno fa erano richieste persone in grado di svolgere per lo più attività manuali: basti pensare che meno di 5 anni fa si calcolava ci fossero circa 520 posti liberi come panettieri e 700 da falegname. Oggi invece la aziende continuano a denunciare penuria di personale nei settori tecnolocigi ad alta specializzazione, soprattutto per quanto riguarda l'informatica.

Le cause
La preparazione dei giovani è spesso al di sotto delle richieste avanzate e molte società hanno ancora metodi di ricerca del personale poco efficaci: si basano ancora su canali informali, passaparola e conoscenze personali. Tra i fattori che determinano questo disallineamento tra domanda e offerta c'è anche il fenomeno della cosiddetta "disoccupazione d'attesa": nei settori dove è richiesta una particolare specializzazione, le condizioni offerte dalla società non soddisfano i candidati. Magre retribuzioni, poca stabilità e scarse prospettive di carriera sembrano essere il motivo per cui molti candidati di valore preferiscono rinunciare in attesa di proposte più vantaggiose.
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