MONDO
Dopo la presa di Sirte
Libia, l'Isis minaccia l'Italia "crociata". Renzi: pronti a fare la nostra parte in una missione Onu
Tra poche ore scade l'ultimatum del Califfato a Sirte. Dopo le parole di Gentiloni - "Siamo pronti a comandare una missione ONU in Libia" - arrivano le minacce dell'Isis all'Italia "crociata". Renzi al TG1 torna sull'argomento
Le minacce a Gentiloni
L'Italia entra nella lista nera del Califfato dopo che si è detta disponibile a guidare una forza internazionale contro l'avanzata nell'ex Paese di Gheddafi. "La Libia deve diventare una priorità e l'Italia ha la responsabilità di sollecitare questa priorità davanti alla comunità internazionale - ha ribadito il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ad un convegno del Pd - noi combattiamo il terrorismo in prima linea, so che l'espressione può essere male interpretata, ma l'Italia è in prima linea sul piano militare, politico e culturale, e di fronte alla minaccia che cresce l'Italia deve fare la sua parte nella cornice Onu, ma in Libia non possiamo sottrarci alle nostre responsabilità".
Libia: l'avanzata del Califfato
Dopo Derna gli uomini di al Baghdadi hanno presto anche Sirte e nelle prossime ore scade l'ultimatum alle milizie locali: avevano un giorno per abbandonare la città. Loro intanto, gli uomini neri, hanno preso due radio e una TV, occupato alcuni palazzi governativi e imposto il loro controllo. Per mettere un argine alla loro avanzata i sostenitori di Khalifa Haftar a Tobruk, sede del Parlamento, hanno manifestato per chiedere che assuma il controllo delle forze armate della Libia.