MONDO
Gentiloni: Italia pronta a combattere
Libia nella morsa del Califfo, ultimatum a Sirte: 24 ore per lasciare la città. Uccisi i 21 copti
Gli uomini neri hanno preso Sirte e lanciato un ultimatum alle milizie libiche: entro domani devono abbandonare la città. Intanto il Parlamento conferma: i 21 cristiani copti egiziani rapiti sono stati uccisi. Una polveriera pronta ad esplodere a ridosso dell'Italia e il ministro degli Esteri Gentiloni promette: siamo pronti a combattere. E l'Isis contrattacca: Italia nella nostra lista nera, Gentiloni "ministro dell'Italia crociata".
Isis: Gentiloni ministro dell'Italia crociata
Lo si sente nel notiziario radio diffuso da Mosul: l'Isis definisce "ministro degli Esteri dell'Italia crociata" Paolo Gentiloni dopo che aveva preso una dura posizione contro l'avanzata del Califfato in Libia. Una minaccia per l'Italia cui Palazzo Chigi farà fronte con maggiore forza rispetto anche alla crisi ucraina. E l'Isis reagisce, inserendo l'Italia nella sua lista nera.
Gentiloni: pronti a combattere
Una Libia fuori controllo è una minaccia abnorme per l’Italia: rispetto alla ex colonia ci troviamo “a poche gittate di missile” – come dicono i jihadisti – o “a poche ore di navigazione”, come dice il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. L’Italia è pronta a combattere l’Isis e mentre si invoca un intervento coordinato dell’Onu, Roma sembra aver già dato una disponibilità di massima. Finita l’epoca degli accordi tra Berlusconi e Gheddafi per arginare i flussi migratori e archiviato Mare Nostrum per lasciare spazio all’insufficiente Triton, la minaccia di arrivi massicci lambisce le coste italiane con il suo dramma umanitario. Quello che Papa Francesco ha definito “un orizzonte di ombre e di pericoli”.
Il Parlamento conferma: morti i 21 egiziani copti rapiti dall’Isis
L’ Isis ha assassinato 21 copti egiziani. Lo conferma il Parlamento libico che ha espresso le sue condoglianze al Cairo. Lo scorso dicembre l'organizzazione ha anche sequestrato e ucciso diversi cittadini egiziani, tra cui un medico, sua moglie e sua figlia a dicembre.
La manifestazione dei sostenitori di Khalifa Haftar
A Tobruk, la città che ospita il Parlamento, i sostenitori del generale Khalifa Haftari hanno chiesto che l’assemblea lo nomini formalmente capo delle forze armate libiche.
Libia, Paese di transito e addestramento per i terroristi
Fuori controllo, la Libia negli ultimi mesi è stata la tappa intermedia ideale per i terroristi che da lì potevano entrare in Turchia e quindi in Siria. In più lo scorso ottobre lo Stato Maggiore dell’Esercito della Libia aveva individuato i campi di addestramento allestiti dall’Isis per i combattenti stranieri. Non solo a Derna ma anche nella zona di Sirte e di Misurata, aveva rilevato l’intelligence Usa. A sud, invece, altri basi i jihadiste ma di diversa matrice: i combattenti arriverebbero in questo caso dal Mali.