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MONDO

Tregua in Libia, stop all'invio di truppe turche

Libia, fragile tregua: al-Sarraj e Haftar vanno a Mosca

Oggi a Mosca Fayez al-Sarraj e il generale Khalifa Haftar per firmare il cessate il fuoco. Stop all'invio di truppe turche in Libia. Dopo le pressioni di Russia e Turchia, la tregua in Libia è iniziata ufficialmente ieri. Il premier Conte vola ad Ankara e poi al Cairo. Macron: "Tregua sia durevole e verificabile". Portavoce Merkel: "Conferenza a Berlino il 19 gennaio"

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Hanno preso il via a Mosca i colloqui sulla crisi libica tra i ministri degli Esteri e della Difesa di Russia e  Turchia. Lo riporta l'agenzia di stampa turca 'Anadolu'. Il capo del governo libico di unità nazionale, Fayez al-Sarraj, e il generale Khalifa Haftar, che controlla gran parte della Libia orientale, sono a Mosca per firmare un accordo sui termini del cessate il fuoco tra le loro truppe, entrato in vigore ieri.  Il cessate il fuoco in Libia, voluto da Russia e Turchia, è entrato in vigore alla mezzanotte di ieri, con il plauso di Unione Europea, Stati Uniti, Nazioni Unite e Lega Araba. A poche ore dalla sua entrata in vigore le due parti si sono già accusati reciprocamente di aver infranto il cessate il fuoco. 

Nei giorni scorsi Ankara ha inviato propri soldati a difesa del governo di al-Sarraj, e lo sostiene politicamente. A poche ore dall'inizio del cessate il fuoco al-Sarraj era già a Istanbul dove ha incontrato il presidente turco Erdogan. La Russia sostiene invece le truppe di Haftar con armi e mercenari, insieme ad Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

Le forze dell'esercito nazionale libico, fedeli al generale Haftar, hanno lanciato un'offensiva sulla capitale nell'aprile 2019 ma non sono stati in grado di conquistare la città. La scorsa settimana, tuttavia, hanno preso la terza città più grande del Paese, Sirte. 

Un appello a "voltare pagina  rispetto al passato" è stato lanciato ai libici dal capo del governo  di accordo nazionale al-Serraj. In un messaggio trasmesso in tv, Serraj ha chiesto di "respingere  la discordia e serrare i ranghi per andare verso la stabilità e la  pace".

Il ruolo dell'Italia
Il cessate il fuoco in Libia, sia pur fragile, apre spazi nuovi alla diplomazia. Perciò il premier Giuseppe Conte intensifica colloqui e contatti: Chiama Vladimir Putin, sente Angela Merkel, riparla con Fayez Sarraj, incontrato a Palazzo Chigi. L'obiettivo è far sì che alla conferenza di Berlino, attesa a fine mese, l'Italia non sia esclusa dal tavolo, ma possa salvare almeno parte del ruolo che ha fino a poco fa esercitato in Libia.

Conte giunto ad Ankara per incontro con Erdogan
Il premier italiano Giuseppe Conte è ad Ankara per incontrare il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan . Al centro dei colloqui la situazione libica. L'incontro a circa quattro mesi dall'incontro all'Assemblea Generale a New York e dopo poche settimana dall'ultima conversazione telefonica. Domani invece Conte sarà in Egitto per incontrare il Presidente egiziano, al-Sisi.

Stop truppe turche
Stop all'invio di truppe turche in Libia, un cessate il fuoco sotto la supervisione della Russia e delle Nazioni Unite, il ritiro delle reciproche milizie nelle caserme e una soluzione politica. Sono alcuni dei punti dell'accordo che il premier libico Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar si apprendono a firmare a Mosca, secondo quanto anticipato da Al Arabiya che cita sue fonti.

Macron, tregua sia durevole e verificabile
Il presidente francese Emmanuel Macron vuole che il cessate il fuoco in Libia sia "credibile,durevole e verificabile". Macron lo ha detto in un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin che oggi a Mosca riunirà il premier libico Fayez al Sarraj e il suo rivale, il generale Khalifa Haftar, per la firma del cessate il fuoco. Lo riferisce l'Eliseo in un comunicato.

Germania: conferenza a Berlino il 19 gennaio
Si terrà certamente nel mese di gennaio la conferenza sulla Libia a Berlino, ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, in conferenza stampa. Si dovrebbe tenere il 19 gennaio, secondo quanto ha comunicato ufficiosamente la Germania ai Paesi partecipanti, tra cui l'Italia. Roma, attraverso il ministro degli Esteri Di Maio, aveva sollecitato più volte i tedeschi, anche in sede europea, ad indicare quanto prima una data per il summit. La presidenza turca ha fatto sapere che il presidente turco Erdogan ha in programma un viaggio a Berlino per quella data, ma non ha fornito ulteriori dettagli.

Fonti Ue: missione non esclusa, ma è troppo presto
Una missione di peacekeeping europea in Libia "non è da escludere", ma "per il momento "non è realistica", perché è "troppo presto". Il prossimo passo "deve essere un nuovo progresso  positivo nel processo di Berlino", per questo il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la cancelliera Angela Merkel, con l'Onu, "stanno cercando di convincere i leader che hanno un'influenza nella regione" a sedersi al tavolo. Così fonti europee dell'entourage di Michel, sull'ipotesi avanzata nei giorni scorsi da Di Maio.

Anche di un "inviato speciale dell'Ue in Libia" per il momento è un argomento di cui non si è parlato ai vertici Ue, ma "non è da escludere".   Tuttavia il focus in questa fase è tutto rivolto al processo di Berlino, con gli incontri di questi ultimi giorni tra Merkel e Putin, e quelli di Michel con Erdogan e Al Sisi.   "Occorre creare uno slancio" per evitare nuove escalation e dare un "contesto politico", disegnare "una prospettiva". E anche di questo il presidente del Consiglio europeo parlerà stasera in un incontro col segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres. 
 
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