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ITALIA

L'ipotesi scioglimento sembra essere scongiurata

Mafia Capitale, Gabrielli consegna relazione ad Alfano: "Deciderò a breve"

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha ricevuto la relazione del prefetto di Roma Franco Gabrielli per valutare le possibilità di sciogliere la giunta guidata da Ignazio Marino e il consiglio della Capitale per infiltrazioni mafiose

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"La relazione del prefetto Gabrielli mi è appena arrivata. Non ci sono decisioni preconfezionate o precostituite e occorrerà che formi il mio convincimento in base al lavoro svolto dal prefetto di Roma". Queste, le parole del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in riferimento alla decisione sullo scioglimento del Comune di Roma (guidato da Ignazio Marino), dopo l'inchiesta "Mafia Capitale".

Il responsabile del Viminale ha poi detto ai giornalisti, a margine di una conferenza stampa al Comando della Guardia di Finanza, a Roma: "La legge mi dà tre mesi di tempo per assumere una decisione ma non credo che li userò tutti".

La relazione sembra scongiurare l'ipotesi dello scioglimento
L'ipotesi dello scioglimento del Comune di Roma per infiltrazioni mafiose sembra allontanarsi sempre di più. Quella che avanza, almeno stando a indiscrezioni uscite dopo il comitato per l'ordine e la sicurezza di ieri- passaggio formale previsto dalla legge prima dell'invio delle conclusioni del prefetto Franco Gabrielli al Viminale- è il commissariamento di alcuni municipi più esposti, più inquinati dalla corruzione, sul modello di Ostia. Quindi, non un intervento generalizzato, ma uno più chirurgico. Anche perché ormai è assodato che Mafia Capitale ha determinato "un'alterazione del procedimento di formazione degli organi elettivi e amministrativi".

Gabrielli in queste ore non smentisce né conferma questa ipotesi di lavoro, ma precisa che la relazione, che sta per arrivare sulla scrivania del ministro degli Interni, è un "documento riservato" e che lo scioglimento "è un atto di discrezionalità politica".

Gabriellli: "Non cerco il consenso"
Passa quindi la palla ad Alfano che dovrà poi traghettare la questione in Consiglio dei ministri. Si dice tranquillo il prefetto, sottolineando che sicuramente il suo lavoro non ha l'obiettivo di accontentare tutti. "Io sono un servitore dello Stato - afferma - non cerco certo il consenso". Una cosa però tiene a specificare: che mai ha subito pressioni né dal premier Matteo Renzi né dal ministro degli Interni, Angelino Alfano. "Posso dire - evidenzia- senza tema di smentita, di non avere avuto la minima sollecitazione. Io fornirò loro la mia visione e poi faranno le proprie valutazioni", chiosa Gabrielli.
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