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MONDO

Bruxelles

Migranti, accordo Ue all'alba. Conte: "L'Italia non è più sola"

Dopo una maratona di trattative durata 13 ore, otto e mezzo delle quali dedicate ai migranti, è arrivato l'accordo a 28 sul dossier migranti. Ma  "è presto per parlare di successo" dice il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk

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"E' stato un lungo negoziato, ma l'Italia da oggi non è più sola". Il premier Giuseppe Conte, lasciando all'alba il vertice europeo, visibilmente soddisfatto, elenca un articolo dopo l'altro il testo delle conclusioni del summit per dimostrare come i partner Ue abbiano recepito e sottoscritto molte delle richieste del piano in dieci punti presentato da Roma.    

Sono da poco passate le 4.30 quando il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, dopo una maratona di trattative durata 13 ore in totale, otto e mezzo delle quali dedicate ai migranti, annuncia l'accordo a 28 sul dossier migranti. Poco dopo i leader iniziano ad uscire alla spicciolata dal palazzo del consiglio europeo.    

Tra i primi il presidente francese Emmannuel Macron. In molti avevano previsto "che non ci sarebbe stato un accordo, che sarebbe stato il trionfo delle soluzioni nazionali. Stasera siamo riusciti a trovare una soluzione europea", commenta soddisfatto. Poi arriva Angela Merkel che definisce "un buon segnale" il fatto che sia stato raggiunto un accord a 28. La cancelliera, che rischia la tenuta del suo governo, è riuscita ad ottenere il riferimento ai movimenti secondari. "I paesi - si legge nel documento - devono prendere tutte le misure necessarie e collaborare strettamente tra di loro per contrastare i movimenti secondari". Si tratta ora di capire se basterà al ministro falco Horst Seeheofer.  



Il più analitico  è Conte, il professore, che cita uno ad uno gli articoli del documento sull'immigrazione. Primo fra tutti il principio secondo il quale "chi arriva in Italia, arriva in Europa", ma anche il rifinanziamento del Fondo fiduciario per l'Africa; la necessità di riformare il regolamento di Dublino; l'apertura di centri di sbarco e accoglienza nei Paesi terzi e quelli volontari in Europa. Sui quali, assicura Conte, ci riserveremo una eventuale decisione "al livello governativo in modo collegiale" ma, precisa, "direi che non siamo assolutamente invitati a farli". Il premier assicura che l'Italia è soddisfatta, "è stata una lunga trattativa", dice lasciando il palazzo quando ormai albeggia, ma da questo vertice esce un'Europa più responsabile e solidale".    

Secondo il premier polacco Mateusz Morawiecki, la chiave che ha aperto la porta ad un'intesa, è stata la volontarietà di partecipare ai meccanismi che sono stati introdotti.    

Di sicuro i leader sono riusciti a trovare un compromesso su cui pochi avrebbero scommesso alla vigilia della riunione e l'Italia porta a casa un segnale forte dopo una trattativa a tratti anche dura, portata avanti dall'inizio con l'intenzione di chiudere a 28.    



Tusk: è presto per parlare di successo
"E' presto per parlare di successo" dice il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, durante la conferenza stampa finale del Consiglio Ue. Dalle conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles, arriva "un messaggio chiaro a tutte le imbarcazioni che operano nel Mediterraneo, anche alle Ong: tutti devono rispettare la legge e non ostacolare il lavoro della guardia costiere libica".

"L'unico modo di aiutare l'Italia è fermare gli arrivi"
"L'unico modo per aiutare l'Italia e la Grecia, l'unico metodo, è quello di fermare o ridurre le migrazioni illegali alle nostre frontiere esterne" continua Tusk, riferendosi alla presa di distanza di diversi paesi Ue e in particolare alle parole del presidente francese Emmanuel Macron, che ha detto che la Francia non intende aprire centri di accoglienza per i migranti non essendo un paese di primo arrivo. "Se confrontiamo i dati rispetto al picco del 2015, vediamo che effettivamente le cifre degli arrivi si sono ridotte - conclude - le cifre sono calate del 90% circa. E questo grazie alla nostra azione comune, alla cooperazione con la guardia costiera libica, con i paesi terzi".

Merkel: dall'Italia nessun impegno sui centri
"L'Italia non ha preso alcun obbligo per mettere in piedi questi centri controllati" e "non vede assolutamente alcuna possibilità" dice la cancelliera Angela Merkel. Inoltre, "non c'è alcun accordo concreto" bilaterale tra Italia e Germania sui movimenti secondari, perché "per l'Italia un problema cruciale è la migrazione primaria" e "per ora è una posizione che rispetto".

"Grecia e Spagna riprenderanno migranti secondari"
"Grecia e Spagna sono pronte a riprendersi i rifugiati gi registrati in Eurodac che arrivano ai posti di frontiera dove ci sono controlli, come quello tra Austria e Germania", mentre con gli altri Paesi confinanti in cui non sono attivi controlli alle frontiere "procederemo con accordi amministrativi bilaterali". Cos la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice Ue. In cambio la Germania si impegnata a prendere i rifugiati che arrivano in Grecia e Spagna e che hanno diritto al ricongiungimento familiare.

L'Ungheria canta vittoria:  evitate le quote obbligatorie
"Grande vittoria dei quattro Paesi Visegrad al vertice europeo. Assieme siamo riusciti ad evitare la ridistribuzione obbligatoria dei migranti. L'Ungheria non diventerà un Paese di migranti" afferma il ministro ungherese per le Politiche europee Szabolcs Takacs, sul suo profilo Twitter.

Il premier belga Michel: immutate le regole di Dublino
"Ieri non abbiamo cambiato le regole di Dublino" dice il primo ministro del Belgio, Charles Michel, commentando l'accordo. "Gli Stati in prima linea continueranno ad assumersi la responsabilità", ha spiegato Michel, sottolineando che "l'operazione" di ripartizione dei migranti dell'imbarcazione Lifeline "non deve essere ripetuta".

Dal vertice è anche venuto il via libera al rinnovo delle sanzioni alla Russia, che ora dovranno essere adottate formalmente.

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