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ECONOMIA

Manovra, Di Maio: priorità a taglio del cuneo fiscale e salario minimo

Stasera vertice a Palazzo Chigi sulla legge di bilancio. Italia Viva propone abolizione totale quota 100

Luigi Di Maio a Napoli
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Taglio del cuneo fiscale per le imprese, misura che in qualche modo dovrà essere legata al salario minimo in legge di bilancio. Sarebbe uno dei punti chiave affrontati dal ministro Luigi Di Maio con i suoi colleghi di governo nel vertice M5S sulla manovra a Napoli, durato oltre un'ora.

Il carcere per i grandi evasori al momento dovrebbe restare nel dl fiscale, ma se dovesse essere stralciato dal testo, per i 5 stelle è una misura da realizzare in tempi stringenti. Sottolineano fonti M5S, inoltre, che sulla legge di bilancio non ci dovranno essere "scherzi" sulle tasse, come è accaduto per le sim ricaricabili.

Si stringono i tempi per completare il quadro della manovra. Stasera il vertice a Palazzo Chigi per definire gli ultimi dettagli con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte; domani la legge di bilancio approda al tavolo del Consiglio dei ministri. Nell'attesa, sono invece previste nel pomeriggio di domenica riunioni al Mef tra il ministro dell'economia, Roberto Gualtieri, i tecnici, i viceministri e i sottosegretari.

Il Documento programmatico di bilancio (l'ossatura della manovra in cui viene indicata la griglia degli interventi con gli effetti di spesa e di gettito) che sarebbe dovuto approdare lunedì in Cdm potrebbe slittare a martedì, ultimo giorno utile per trasmettere il documento alla Commissione europea e all'Eurogruppo. Entro il 20 ottobre, invece, il ddl di Bilancio deve essere trasmesso alle Camere ma il termine non è perentorio.

Italia Viva propone abolizione totale quota 100
''A fronte del fatto che le risorse per la legge di bilancio 2020 non sono ancora del tutto definite, Italia Viva propone l'abolizione totale di quota 100". Lo dice il vice capogruppo  di Iv alla Camera Luigi Marattin. "Perché? Perché si tratta della politica più ingiusta degli ultimi 25 anni, perché spende risorse ingenti a carico dei giovani lavoratori. In sua sostituzione proponiamo di rendere strutturale l'Ape Social, in modo da consentire il prepensionamento a chi ha svolto lavori gravosi e usuranti, e non a tutti'', aggiunge Marattin.
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