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MONDO

Guerra al 'califfato'

I Paesi arabi insorgono contro l'Isis: "Insieme all'Egitto per estirpare il terrorismo"

Dichiarazioni di solidarietà dai monarchi e dai primi ministri mediorientali e maghrebini dopo la decapitazione dei 21 egiziani. Si stringe il cerchio attorno allo Stato islamico

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Le monarchie del Golfo e l'Iran hanno condannato la decapitazione dei 21 egiziani di confessione copta in Libia, mostrata in un video postato dallo 'Stato Islamico'. Il ministro degli Esteri degli Emirati arabi uniti, Abdallah Bin Zayed Al Nahyan, ha denunciato "un atto vile perpetrato dall'Isis", assicurando che il suo Paese "mette tutti i suoi mezzi al servizio dell'Egitto per sradicare il terrorismo". Al Nahyan ha anche sottolineato "la necessità di sostenere il legittimo governo libico", riconosciuto internazionalmente, negli "sforzi volti a ristabilire la sua autorità sull'intero territorio libico".

L'appoggio all'Egitto
Gli Emirati avevano compiuto nel 2014 dall'Egitto dei raid aerei sulla Libia nel tentativo di impedire la caduta di Tripoli nelle mani delle milizie islamiste, secondo ufficiali americani. A Riad, il Consiglio dei ministri, presieduto da re Salman, ha espresso "viva condanna del crimine dell'Isis". Anche Doha ha denunciato la decapitazione degli egiziani ed espresso, secondo l'agenzia ufficiale Qna, "la solidarietà dello Stato del Qatar con il popolo egiziano". A Manama, il re del Bahrein, Hamad Ben Issa Al Khalifa, ha condannato "l'ignobile crimine" dell'Isis che è "contrario a tutte le religioni e i valori" umani. Al Khalifa ha ribadito l'impegno del suo Paese a "partecipare con la Comunità internazionale alla lotta contro il terrorismo".

"Crimine contro qualsiasi religione"
L'emiro del Kuwait, Sabah al Ahmed Al Sabah, ha inviato un messaggio ad al Sisi denunciando "un vile crimine, senza rapporto con nessuna religione". Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Marzieh Afkham, ha "condannato il disumano crimine del gruppo terrorista Daech", secondo il sito del ministero. "L'obiettivo degli autori di tale crimine è di compromettere le relazioni tra i fedeli delle religioni monoteiste nell'interesse del regime sionista", ha dichiarato la portavoce. La Giordania ha infine denunciato "questo vile crimine" e lanciato un appello per fare in modo che "tutti gli sforzi siano fatti per estirpare questa ideologia estremista e terrorista", secondo quanto riportato dal portavoce del governo, Mohammad al Momeni.
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