Il Papa in Ecuador. Nove giorni in America Latina, il viaggio più lungo
Il pontefice visiterà anche la Bolivia e il Paraguay: tre dei paesi più poveri del continente. Il tema unitario è la gioia di annunciare il Vangelo nelle diverse realtà umane
Papa Francesco è in Ecuador. L'aereo è atterrato all'aeroporto internazionale "Mariscal Sucre" di Quito, dove si è radunata tanta gente per festeggiare l'arrivo di Bergoglio, una presenza che anticipa i "bagni di folla" che si preparano per i tre giorni della prima tappa del viaggio in America Latina che proseguirà poi in Bolivia e Paraguay.
Sulla pista Francesco è stato accolto dal presidente della Repubblica dell'Ecuador, Rafael Correa.
Il Papa ha assicurato il suo impegno e quello della Chiesa per "affrontare le sfide attuali, apprezzando le differenze, promuovendo il dialogo e la partecipazione senza esclusioni, affinché i passi avanti in progresso e sviluppo che si stanno ottenendo garantiscano un futuro migliore per tutti, riservando una speciale attenzione ai nostri fratelli più fragili ed alle minoranze più vulnerabili".
Papa Bergoglio ha parlato subito dopo il presidente della Repubblica Rafael Correa ed ha ricordato di avere già "visitato l'Ecuador in diverse occasioni per motivi pastorali" ed ha ringraziato "tutti coloro - ha detto - che oggi mi aprono le porte del loro cuore, della loro famiglia e della loro patria".
"Da qui - ha detto ancora Papa Bergoglio - voglio abbracciare l'intero Ecuador, dalla cima del Chimborazo, fino alla costa del Pacifico, dalla selva amazzonica fino alle isole Galapagos, non perdete mai la capacità di rendere grazie a Dio per quello che ha fatto e fa per voi, la capacità di difendere il piccolo ed il semplice, di aver cura dei vostri bambini ed anziani, di aver fiducia nella gioventù, e di provare meraviglia per la nobiltà della vostra gente e la bellezza singolare del vostro Paese".
Papa Francesco è stato accolto nell'aeroporto internazionale di Quito con molto affetto e calore, sono stati eseguiti l'Innonazionale ecuadoriano e l'Inno pontificio e diversi canti nazionali, tra i presenti anche numerose persone in abiti tradizionali andini.
Il Papa è giunto in Ecuador dopo 13 ore di volo, in occasione del suo nono viaggio internazionale che lo porta da oggi al 13 luglio in Ecuador, Bolivia e Paraguay. Durante il volo Papa Bergoglio ha salutato personalmente e scambiato qualche parola con ciascuno dei 75 giornalisti di testate internazionali che lo accompagnano in questo viaggio.
Padre Lombardi: Papa auspica riconciliazione Colombia
Nel volo verso Quito, Papa Francesco ha inviato un messaggio particolare al popolo colombiano, auspicando la riconciliazione per il grande paese sudamericano che si stava sorvolando. Lo ha riferito il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi nel briefing tenuto questa sera al centro stampa di Quito. "Il Papa - ha dichiarato il gesuita - ha cheisto esplicitamente che fosse utilizzata la parola riconciliazione nel messaggio inviato da bordo dell'aereo".
Nono viaggio internazionale
Si tratta del nono viaggio internazionale del suo pontificato che tocca tre dei Paesi più poveri e più piccoli dell'America Latina ed ha come tema unitario annunciare il Vangelo nelle diverse realtà umane. Prima di recarsi in aeroporto, il Papa ha ricevuto sette clochard che vivono in ripari di fortuna nell'area di San Pietro. L'incontro con i senzatetto è avvenuto intorno alle 8 in presenza dell'elemosiniere mons. Krajewski che li ha accompagnati ed è durato alcuni minuti. Al termine il Papa ha dato la sua benedizione.
Il primo viaggio dopo l'enciclica "Laudato Sì"
Un ritorno a casa in difesa dei poveri e del pianeta quello di Francesco che compie anche il primo viaggio all'estero dopo l'enciclica 'Laudato sì', con la quale ha lanciato un appello urgente a difesa dell'ambiente: "una nuova speranza per il Pianeta", secondo Leonardo Boff.
Il viaggio prevede dal 5 al 13 luglio sette trasferimenti aerei e ventidue discorsi in lingua spagola, ed innumerevoli incontri che lo porteranno a contatto con migliaia di persone con un programma intensissimo scandito da un programma di quarantotto ore e due tappe in ciascuna nazione.
Il continente della speranza
Per capire questo viaggio - ha avuto modo di spiegare il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, che accompagnerà il Pontefice nel lungo viaggio - dobbiamo usare le stesse parole del Papa che ha ricordato le parole di San Giovanni Paolo II che definiva l'America Latina il 'Continente della speranza', perché da essa si attendono nuovi modelli di sviluppo che coniughino tradizione cristiana e progresso civile, giustizia e equità con riconciliazione, sviluppo scientifico e tecnologico con saggezza umana. Sofferenza feconda con gioia speranzosa".
La logica delle periferie
Un viaggio "impegnativo" lo ha definito subito il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi facendo notare poi che, per la prima volta, la visita è in tre Paesi e non i più grandi né i primi nella geopolitica internazionale, in linea con la logica delle periferie cara al Pontefice.
La gioia di annunciare il Vangelo
"Il tema del viaggio è un tema unitario: la gioia dell'annuncio del Vangelo. - ha avuto modo di sottolineare padre Lombardi presentando il viaggio - L'Ecuador ha come motto 'Evangelizar con alegria', la Bolivia 'Con Francisco anunciamos la alegria del evangelio' e il Paraguay 'Mensajero de la alegria y de la paz'".
L'abbraccio con la folla
Nel programma, oltre agli incontri istituzionali con gli episcopati, che saranno in questa occasione tutti informali, con le autorità civili e con la società civile, padre Lombardi ha evidenziato alcune tappe significative. Il primo abbraccio con la folla sarà a Guayaquil in Ecaudor, dove sono attese, come in altri grandi eventi del viaggio, circa un milione e mezzo di persone, con la Messa dedicata alla famiglia.
Le tappe principali
Due importanti visite ai Santuari mariani, quello della Divina misericordia a Guayaquil e dell'Immacolata a Caacupé, in Paraguay, cui anche il Papa è molto devoto. A segnare il viaggio anche diversi incontri con le fasce più svantaggiate: gli anziani in Ecuador, i carcerati a Palmasol in Bolivia e i bambini malati all'ospedale pediatrico di Asunciòn in Paraguay. Ma anche la visita al quartiere povero e acquitrinoso di Asunciòn, il Banado Norte, e la partecipazione all II incontro mondiale dei Movimenti popolari a Santa Cruz in Bolivia. L'appuntamento conclusivo del viaggio sarà quello con i giovani a Costanera il lungo fiume domenica 12 luglio in Paraguay, alla vigilia della partenza per far ritorno a Roma.