MONDO
Oltre 40 mila fedeli hanno partecipato all'Udienza Generale in piazza San Pietro
Il Papa richiama la famiglia: "Genitori, rientrate dall'esilio educativo"
Durante la catechesi dedicata al rapporto tra genitori e figli, parlando a braccio alle numerose famiglie presenti in piazza S.Pietro ha raccontato un aneddoto di quando in quarta elementare disse una parolaccia alla maestra.
"La libertà religiosa è un diritto umano inalienabile", ha affermato papa Francesco e sulla Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, istituita nel 2007 da Benedetto XVI e che sara' celebrata il prossimo 24 maggio, ha detto che "anche noi chiederemo a Maria di aiutare i cattolici in Cina".
Città del Vaticano
Oltre 40 mila i fedeli presenti all'Udienza generale in piazza San Pietro. Il Pontefice li ha salutati con un lungo giro in Jeep durante il quale ha effettuato innumerevoli soste per salutare da vicino i gruppi di fedeli e baciare i bambini.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla famiglia, si è soffermato sul tema dell`educazione dei figli: "E' ora che i padri e le madri ritornino dal loro esilio, e riassumano pienamente il loro ruolo educativo, speriamo che il Signore ci dia questa grazia di non autoesiliarci nella educazione di figli, e questo lo può fare soltanto l'amore, la tenerezza e la pazienza".
Citando la lettera di San Paolo ai Colossesi ha esortato genitori e figli al reciproco rispetto: "Voi figli,obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino".
Il Santo padre ha evidenziato le difficoltà proprie della società moderna "E` difficile
educare per i genitori che vedono i figli solo la sera, quando ritornano a casa stanchi dal lavoro,..Quelli che hanno la fortuna di avere lavoro" e continuando l'analisi ha aggiunto "La famiglia è entrata in crisi perchè è stata minata la fiducia reciproca. A scuola si sono intaccati i rapporti tra genitori e insegnanti. Tendono ad affidare i figli sempre più agli esperti e corrono il rischio ad escludersi dalla vita dei figli".
Rivolgendosi ai genitori separati li ha esortati con forza "Mai, mai prendere il figlio come ostaggio", I figli devono crescere "sentendo che la mamma parla bene del papà, benché non siano insieme, e che il papà parla bene della mamma"."Questo - ha concluso - è molto importante e molto difficile, ma possono farlo".
Parlando a braccio ha raccontato un aneddoto della sua vita "una volta quando ero in quarta elementare ho detto una brutta parola alla maestra, la maestra, buona donna, ha fatto chiamare mia mamma, la mamma è venuta il giorno dopo, hanno parlato tra loro, poi sono stato chiamato e la mamma davanti alla maestra mi ha spiegato che era una cosa brutta, da non fare, e mi ha chiesto di chiedere perdono alla maestra, e lo ha fatto con tanta dolcezza, io l'ho fatto e sono rimasto contento, ma quello era
il primo capitolo, a casa incominciò il secondo capitolo,... immaginatevi voi". "Se oggi la maestra fa una cosa del genere - ha aggiunto - il giorno dopo i genitori o uno dei due va rimproverare a la maestra perché i tecnici dicono che non si deve rimproverare così. Sono cambiate le cose, - ha commentato il Papa - ma i genitori non devono autoescludersi dalla educazione dei figli".
Al termine dell'udienza il Pontefice, ricordando la festa della Pentecoste che si celebrerà domenica prossima, ha ricordato i cattolici in Cina che il 24 maggio pregheranno la Madonna nel santuario cinese di Shesan.
"Anche noi - ha detto Papa Francesco - chiederemo a Maria di aiutare i cattolici in Cina ad essere sempre testimoni credibili di questo amore misericordioso in mezzo al loro popolo, e a vivere spiritualmente uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa".
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla famiglia, si è soffermato sul tema dell`educazione dei figli: "E' ora che i padri e le madri ritornino dal loro esilio, e riassumano pienamente il loro ruolo educativo, speriamo che il Signore ci dia questa grazia di non autoesiliarci nella educazione di figli, e questo lo può fare soltanto l'amore, la tenerezza e la pazienza".
Citando la lettera di San Paolo ai Colossesi ha esortato genitori e figli al reciproco rispetto: "Voi figli,obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino".
Il Santo padre ha evidenziato le difficoltà proprie della società moderna "E` difficile
educare per i genitori che vedono i figli solo la sera, quando ritornano a casa stanchi dal lavoro,..Quelli che hanno la fortuna di avere lavoro" e continuando l'analisi ha aggiunto "La famiglia è entrata in crisi perchè è stata minata la fiducia reciproca. A scuola si sono intaccati i rapporti tra genitori e insegnanti. Tendono ad affidare i figli sempre più agli esperti e corrono il rischio ad escludersi dalla vita dei figli".
Rivolgendosi ai genitori separati li ha esortati con forza "Mai, mai prendere il figlio come ostaggio", I figli devono crescere "sentendo che la mamma parla bene del papà, benché non siano insieme, e che il papà parla bene della mamma"."Questo - ha concluso - è molto importante e molto difficile, ma possono farlo".
Parlando a braccio ha raccontato un aneddoto della sua vita "una volta quando ero in quarta elementare ho detto una brutta parola alla maestra, la maestra, buona donna, ha fatto chiamare mia mamma, la mamma è venuta il giorno dopo, hanno parlato tra loro, poi sono stato chiamato e la mamma davanti alla maestra mi ha spiegato che era una cosa brutta, da non fare, e mi ha chiesto di chiedere perdono alla maestra, e lo ha fatto con tanta dolcezza, io l'ho fatto e sono rimasto contento, ma quello era
il primo capitolo, a casa incominciò il secondo capitolo,... immaginatevi voi". "Se oggi la maestra fa una cosa del genere - ha aggiunto - il giorno dopo i genitori o uno dei due va rimproverare a la maestra perché i tecnici dicono che non si deve rimproverare così. Sono cambiate le cose, - ha commentato il Papa - ma i genitori non devono autoescludersi dalla educazione dei figli".
Al termine dell'udienza il Pontefice, ricordando la festa della Pentecoste che si celebrerà domenica prossima, ha ricordato i cattolici in Cina che il 24 maggio pregheranno la Madonna nel santuario cinese di Shesan.
"Anche noi - ha detto Papa Francesco - chiederemo a Maria di aiutare i cattolici in Cina ad essere sempre testimoni credibili di questo amore misericordioso in mezzo al loro popolo, e a vivere spiritualmente uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa".