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ECONOMIA

Lecce

Pensioni, Brambilla: "Minime a 780 euro? Si spacca il sistema"

Quota cento per le pensioni, rilanciando l'opzione 62 + 38 e compensando l'aumento della platea "facendo operare i fondi di solidarietà e i fondi esubero" spiega Alberto Brambilla,  punto di riferimento della Lega sul fronte delle riforme delle pensioni, dal palco delle "Giornate del lavoro" della Cgil

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"Spacchiamo il sistema". E' netto il commento di Alberto Brambilla sulla possibilità di portare da gennaio le pensioni minime a 780 euro, annunciata dal viceministro 5Stelle all'Economia, Laura Castelli. Brambilla, considerato il punto di riferimento della Lega sul fronte delle riforme delle pensioni, dal palco delle "Giornate del lavoro" della Cgil a una domanda sulla proposta dell'esponente del M5s risponde: "Sono totalmente contrario. Se io fossi un artigiano, un commerciante, un imprenditore, non verserei più, tanto se poi devo prendere 780 euro.... spacchiamo il sistema".

Quota 100 rilanciando l'opzione 62+ 38
Quota cento per le pensioni, rilanciando l'opzione 62 + 38 e compensando l'aumento della platea "facendo operare i fondi di solidarietà e i fondi esubero". Per Alberto Brambilla è in questi termini l'ipotesi di un un sostegno delle aziende al vaglio del Governo in manovra: "E' lo stato dell'arte- spiega-: si sta lavorando sul fronte fondi di solidarietà e esubero che potrebbero dare una mano a tutto il sistema".

"All'interno della maggioranza", spiega Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, "Matteo Salvini ha ipotizzato che quota cento 64 con 36 fosse riduttivo e ha rilanciato 62 con 38. Ovviamente, la platea aumenta e conseguentemente è probabile quel completamento, che peraltro è nel programma della Lega ed era anche nel programma del Centrodestra, cioè quello di far operare i fondi di solidarietà e fondi esubero, sul modello di quanto già accade con grande successo nel settore del credito e delle assicurazioni, possa essere un complemento alla riforma in modo tale da consentire quella flessibilità che si voleva reintrodurre". E aggiunge: "Questo è lo stato dell'arte: si sta lavorando sul fronte fondi di solidarietà e fondi esubero che potrebbero dare una mano a tutto il sistema".

E' così, ed entro questi limiti, che va inquadrata l'indiscrezione che sul tavolo del Governo ci sia la possibile soluzione di varare quota cento a 62 anni con un sostegno delle aziende? "Si", non direttamente. "Nel senso che abbiamo una ape social in questo momento, ha determinate caratteristiche, più o meno queste caratteristiche coincidono con quelle dei fondi esubero e di solidarietà di banche, assicurazioni, Poste che ha ormai ha finito di operare ma più o meno era quello, e quindi diventa una necessità barra una soddisfazione di obiettivi sia da parte delle aziende sia da parte delle parti sociali in generale. Quindi è una ipotesi che si sta cercando di percorrere".
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