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ECONOMIA

Quantitative esing

Piano Bce, Weidmann attacca: "Frenerà riforme in Italia e Francia". Replica Visco: "Non è così"

Il governatore della Bundesbank: "Piano riduce pressioni sui paesi". Netta la risposta di Visco: "Non è vero", il Qe sarà una misura efficace ma, sostiene, "dobbiamo condividere i rischi"

Visco e Weidmann a Napoli (Ansa)
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Il giorno dopo l'annuncio del piano della Bce presentato dal governatore Mario Draghi è botta e risposta tra il presidente della Bundesbank Jens Weidmann - che attacca le nuove misure - e il governatore della Banca D'Italia Ignazio Visco. Secondo Weidmann gli acquisti di titoli di Stato rischiano di frenare le riforme in Italia e Francia. "È un fatto - sostiene - che con questo nuovo programma le banche centrali nell'eurosistema siano fra i più grandi creditori. Questo comporta il rischio che vengano trascurati i consolidamenti di bilancio e potrebbe crescere la pressione politica su di noi, per mantenere a lungo basso il peso dei tassi". Netta la risposta del governatore italiano: "No, non è così, il Quantitative Easing non riduce pressioni a fare le riforme" dichiara a margine del Forum di Davos.

Visco: "Qe una misura efficace ma dobbiamo condividere rischi"
Secondo il governatore della Banca d'Italia il Quantitative Easing sarà una misura efficace "per entità e durata", funzionerà nella pratica ma non ci deve essere la paura di condividere i rischi. "C'è il rischio di una frammentazione finanziaria ma siamo sicuri che l'atteggiamento da parte dei governi renderà questi rischi meno seri". Tuttavia avverte: "L'Unione Europa è 'molto lontana' dagli obiettivi di inflazione", convinto che non ci sia "una buona deflazione".

Rendimenti vanno ai Paesi ma "Germania ci guadagnerà"
Gli acquisti di bond produrranno "redditi da operazioni monetarie" che verranno girati alle banche centrali nazionali e potrebbero persino aiutare i bilanci pubblici. Una fonte bancaria spiega che sei i rendimenti andranno ai singoli Paesi, la Germania tuttavia ci guadagnerà: realizzerà infatti un quarto del "monetary income" complessivo.

In Italia in arrivo 125 miliardi
Più o meno 125 miliardi di euro: questa la "quota” italiana del Quantitative Easing, la quantità di titoli di stato del nostro Paese che saranno acquistati in virtù della decisione di Francoforte. 125 miliardi di euro che usciranno dalle casse della Bce e di Bankitalia per finire, si spera, nel motore di quella che viene definita economia reale, con ripercussioni su famiglie, imprese e banche. Il calcolo è semplice: la Bce ha annunciato che acquisterà titoli per 60mld al mese per 19 mesi, per un totale di 1.140mld. L’Italia, tenendo conto solo dei paesi dell’eurozona e non di tutti gli ‘azionisti’ Bce, pesa sulla banca centrale europea per il 17.9% e, di conseguenza, degli oltre mille miliardi che saranno immessi nei mercati dell’eurozona, circa il 18% arriverà in Italia, per l’esattezza 125.3 miliardi. Il grosso di questi, l’80%, sarà acquistato direttamente da Bankitalia mentre il restante 20% da Francoforte.
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