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POLITICA

Conferenza programmatica dem

Renzi: Pd perno futura coalizione. 'No' a governo di larghe intese

Il segretario del Pd lancia dal palco di Pietrarsa la proposta: "80 euro a ogni figlio sotto i 18 anni". E sulle banche: "per 15 anni c'è stato un intreccio perverso di interessi aziendali, sistemi editoriali, dinamiche politiche e vigilanza bancaria"

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"Parliamo di futuro. Dobbiamo avere due parole chiave: uno, dobbiamo ridurre ancora le tasse e due, dire che il Jobs act ha funzionato anche grazie agli incentivi. La soluzione è dire: 'metti i soldi in tasca, ti tasso. Crei i posti di lavoro, ecco i bonus'. Questo è il modello dei bonus. Dobbiamo ridurre le tasse a chi crea posti di lavoro". Lo ha detto il segretario Pd, Matteo Renzi, intervenendo alla conferenza programmatica dem, in corso a Pietrarsa (Napoli). E sul fronte economico, il segretario del Pd, lancia una nuova proposta: "Ottanta euro per ogni figlio sotto i 18 anni. Come si finanzia? Con l'operazione back to Maastricht", dice, "che vale 50 miliardi".

Poi affrontando il capitolo banche Renzi dice: "Noi non abbiamo scheletri nell'armadio, non abbiamo niente da temere. Ma per 15 anni i commentatori hanno ignorato che c'è stato un intreccio perverso di interessi aziendali, sistemi editoriali, dinamiche politiche e vigilanza bancaria". 

Dalle banche ai vitalizi, attaccando i 'grillini', l'ex premier ricorda:"è Grillo che insegue Richetti" che porta avanti una battaglia su questo da quando era ancora consigliere in Emilia Romagna. "Sono certo che il Senato approverà la legge senza modifiche, perché ne va della credibilità del Pd". 

Il segretario Dem risponde anche alle polemiche di queste settimane sulla nuova legge elettorale:  "Dico con chiarezza che per noi non è condivisibile l'espressione che un atto di diritto parlamentare sia un atto di violenza. Non lo è stato così. Noi rispettiamo le istituzioni - ha sottolineato l'ex premier  - ma  la fiducia non è un atto di violenza", ha spiegato riferendosi alla decisione di blindare la legge elettorale al Senato e alla Camera. 

"Pd rivendica risultati, nostro dovere"
"Rivendicare i risultati è un nostro dovere. Se questo Paese è ripartito non è ripartito per caso", ha poi aggiunto Renzi, chiudendo la conferenza programmatica del Pd. "Il Pd ha portato fuori dalla crisi questo Paese. Non è arroganza, ma consapevolezza di quello che abbiamo fatto. A tutti quelli che hanno da lamentarsi io dico: partiamo dall'orgoglio di quello che abbiamo fatto", afferma il segretario dem. "Ci hanno dato degli spacciatori di ottimismo", ha ricordato Renzi.

Il Pd deve sentirsi sempre "in viaggio", al di fuori delle proprie "certezze", perché "senza viaggio non c'è futuro" ha detto ancora Renzi - ed ha aggiunto: "Le stazioni ci educano al viaggio, donne e uomini del Pd: o c'è il viaggio o non c'è futuro, chi pensa di fermarsi all'interno delle proprie certezze, ha già perso, ha già fallito. Il viaggio in treno è innanzitutto il desiderio di metterci noi al di fuori delle nostre certezze". "Noi siamo quelli che mentre gli altri continuano a insultarci non abbiamo paura di andare nel fondo del dolore della nostra società. Noi siamo il Pd, non una società privata che ha un contratto di consulenza con qualche leader. Non siamo un partito di plastica". E spiega: "Giochiamo pulito: più voti prende il Pd, più lontane saranno le larghe intese. Meno voti prende il Pd, meno sarà possibile scongiurare un governo di larghe intese". E su Gentiloni: "Condivido dalla a alla z il discorso di Paolo di ieri, in particolare laddove dice che il Pd deve essere il perno della futura coalizione".

Il segretario del Pd poi attacca gli avversari politici: "Parlano di flat tax ma poi le tasse le riduciamo noi, loro le aumentano, noi le riduciamo. Berlusconi si è ripresentato sulla scena dicendo che abbasserà le tasse. Il milione di posti di lavoro non l'ha potuto dire perché l'abbiamo fatto noi, l'Imu l'abbiama fatta noi. Ha detto il bollo sulla prima auto perché non ne aveva altre", aggiunge. Rivolgendosi alla Lega Nord: "Loro sono diversi solo quando non scendono a valle. Perché quando scendono a valle rubano più degli altri", dice Renzi, ribattezzata per l'occasione "Lega ladrona".

Renzi infine parla delle 'notizie inventate' e ne denuncia la pericolosità: "I trolls non vanno sottovalutati. Ci sono 57 siti che diffondono fake news in quantità industriale. Tutte le elezioni recenti sono state condizionate dall'utilizzo pervicace di fake news". 

"Ue, serve un political compact, un social compact"
"L'Europa non ha futuro senza dimensione politica. Sì che vogliamo più Europa, ma non l'Europa della tecnocrazia e della burocrazia soltanto. C'è una frizione e una tensione costante in Europa. Porre questi temi non è da populisti ma da quelli che vogliono sconfiggere i populisti sennò vincono gli altri". Ed aggiunge: "Non un fiscal compact. Va fatto un political compact in Europa, un social compact. L'Europa non avrà futuro se non mette al centro la dimensione politica", dice Matteo Renzi.
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