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Russiagate, Facebook: venduti spazi a "troll" russi durante campagna presidenziale
"La grande maggioranza" delle inserzioni pubblicitarie non ha fatto riferimenti specifici alle elezioni vinte a sorpresa lo scorso 8 novembre dal repubblicano Donald Trump né ai candidati o al voto. Queste "sembravano concentrate" più che altro "nell'amplificare messaggi politici e sociali che dividono", dai temi legati alla comunità LGBT a quelli dell'immigrazione passando per i diritti all'uso di armi da fuoco. Facebook ha spiegato che circa un quarto delle inserzioni originate presumibilmente dalla Russia era indirizzato a raggiungere determinati utenti su base geografica. Il funzionamento degli account controversi, ha aggiunto il gruppo, è in linea alle tecniche menzionate nel white paper che Facebook ha pubblicato lo scorso aprile.