ECONOMIA
Coronavirus, Sassoli: "Su recovery fund occorre partire col piede giusto"
Quella messa sul tavolo dalla Commissione Ue è "una proposta ambiziosa" per il rilancio dell'Ue, "che per noi rappresenta la base minima di partenza. Non accetteremo nessun passo indietro". Così il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenendo in apertura della videoconferenza dei capi di Stato e di governo europei. "Intervenire solo con prestiti avrebbe conseguenze asimmetriche sul debito dei singoli Stati membri e sarebbe più costoso per l'Unione nel suo insieme", ha sottolineato.
Il Parlamento europeo "insisterà per un accordo ambizioso, globale e completo, in linea con gli impegni congiunti assunti nella Dichiarazione politica" approvata dai leader nel 2019. "Riteniamo che questo sia il miglior risultato possibile per entrambe le parti e, nonostante il poco tempo a disposizione, con buona volontà e determinazione è ancora realizzabile".
Secondo il presidente del Parlamento europeo la proposta della Commissione è "ambiziosa e rappresenta la base minima di partenza: non accetteremo nessun passo indietro. Riteniamo che sia ancora possibile apportare alcuni miglioramenti, in modo da garantire che le decisioni fondamentali che adotteremo vadano a beneficio dei cittadini. Nessuno deve rimanere indietro". Sassoli ha ribadito che il debito comune con cui la Ue finanzierà la risposta alla crisi "deve essere ripagato in modo equo senza lasciare l'onere alle generazioni future. E noi possiamo farlo puntando su crescita e sviluppo. Intervenire solo con prestiti avrebbe conseguenze asimmetriche sul debito dei singoli Stati Membri e sarebbe più costoso per l'Unione nel suo insieme. Abbiamo ora l'opportunità di rimodellare l'Europa e di renderla piu' equa, più verde e più lungimirante. A tal fine dobbiamo cogliere al volo questa occasione per introdurre un paniere di nuove risorse proprie", ha aggiunto.
'Il tempo è un lusso che non possiamo permetterci: dobbiamo agire con urgenza e coraggio, perché i cittadini, le imprese e le economie dell'Unione hanno bisogno di una risposta immediata. I cittadini si aspettano un'azione coraggiosa. E noi dobbiamo rispondere alle loro aspettative”. Non è atteso un accordo oggi date le divergenze sull'uno e sull'altro. L'attesa è che i capi di stato e di governo diano mandato al presidente Ue Charles Michel per avvicinare le posizioni con proposte di compromesso. Un nuovo vertice è messo in cantiere per il 9 o 10 luglio e forse ne occorrerà un terzo di lì a poco. Ma saranno riunioni "fisiche" a Bruxelles: i responsabili di governi si sono dichiarati incapaci di trattare su argomenti così complessi per videoconferenza (nel momento in cui promuovono il telelavoro nei propri Paesi).
Su Brexit: accordo ambizioso ancora realizzabile
"Non vi è alcuna possibilità, ma nemmeno alcuna ragione, per rinegoziare o rimettere in discussione la Dichiarazione - ha continuato -. Dobbiamo essere ottimisti, ma anche realisti e farci trovare pronti ad un eventuale "No Deal"".