MONDO
Il terzo e ultimo giorno della tregua
Continua l'evacuazione di Homs, sotto i colpi di mortaio
Il team delle Nazioni Unite e della Mezzaluna Rossa stanno portando aiuti ed evacuando la città vecchia, sotto assedio da 600 giorni. A Ginevra riprendono i negoziati tra governo e opposizione
È l'ultimo giorno della tregua per l'applicazione dell'accordo raggiunto sotto l'egida dell'Onu. Sabato sera però il cessate il fuoco è stato rotto ed un convoglio della Mezzaluna Rossa carico di aiuti destinati ai civili di Homs è stato oggetto di spari che avrebbero ferito quattro cooperanti. Sulle responsabilità della violazione della tregua, governo e ribelli si rimbalzano responsabilità dalle prime ore di sabato.
Riprendono a Ginevra i colloqui di pace; il mediatore internazionale Lakhdar Brahimi sta spingendo perché le parti arrivino ad un accordo sulle forniture di aiuti e sul rilascio di prigionieri. Progressi su tali questioni potrebbero, infatti, dare slancio per affrontare il punto più controverso, vale a dire la transizione politica.
Il conflitto in Siria ha già ucciso 130 mila persone, costretto milioni di civili a lasciare la propria casa e devastato interi quartieri, soprattutto ad Homs, il centro della protesta scoppiata nel 2011 contro i 40 anni di dominio della famiglia Assad. L'evacuazione dei civili e la consegna degli aiuti è stato il primo risultato concreto, anche se modesto, dei colloqui promossi due settimane fa in Svizzera dal mediatore delle Nazioni Unite per cercare di porre fine alla guerra civile.